TANTI SACRIFICI PER IL CAMPO DI GARA SUL FIUME SAVIO A CESENA

TANTI SACRIFICI
PER IL CAMPO DI GARA SUL FIUME SAVIO A CESENA

Abbiamo lavorato duramente tutto l’inverno per riportare ad antichi splendori il tratto di fiume adibito a campo di gara a Cesena.
Ci abbiamo dato dentro in molti all’inizio, armati di falce, roncole, seghe e decespugliatori. Qualcuno si è arrampicato su alberi per tagliare rami che ostacolavano l’azione di pesca, altri sono finiti a bagno scivolando accidentalmente, altri ancora hanno rotto le scatole ad amministratori e funzionari comunali e ingegneri del Genio civile per sostenere le richieste dei pescatori.
Già i pescatori. Figure difficili da capire, anzi difficili da rappresentare.
Quando si è vicini ad ottenere il risultato tanto sperato ti giri e non ti ritrovi più nessuno.
I complimenti sul buon lavoro fatto hanno lasciato il posto all’indifferenza.
Anziché continuare a sostenere il lavoro fatto, dimostrando che quel tratto di fiume è dei pescatori, quasi tutti hanno voltato le spalle al progetto Savio Campo Gara escludendolo anche dal circuito ufficiale delle gare FIPSAS di Forlì Cesena.
Che delusione. Sono bastate due lamentele di qualche fissato, mai disponibile a lavorare per il bene della pesca, per far modificare alla Federazione anche decisioni già prese sui calendari stilati e che riguardavano il campo di gara Savio a Cesena.
Oggi quel tratto di fiume ben sistemato, da alcuni pescatori e volontari, è frequentato da pochi intimi. Così come il lago del Pino a Forlì, pure quello sistemato con ruspe ma con tanti quattrini (quanti milioni spesi?) sborsati dalla Federazione FIPSAS di Forlì, è frequentato da altri pochi intimi.
La FIPSAS ha due campi di gara e non li utilizza, anzi preferisce mettere in calendario gare nel Destra Reno, dove ci si azzoppano le persone e dove non si prende niente.
Al fiume Savio o al lago Pino si contesta la scarsa capienza o la limitata pescosità ma quante volte siamo andati ad Anita, Ostellato senza bollare?
In quel caso però nessuno reclamava e tutto andava bene lo stesso.
Io credo che la federazione FIPSAS debba voltare pagina, prendersi la responsabilità di inserire il Savio e il Lago Pino quali campi di gara ufficiali per campionati di Forlì Cesena.
Anche la finale del provinciale di Umbertine poteva essere fatta nel Savio perché 50/60 persone possono essere sistemate senza problemi.
In ogni caso la capienza per un centinaio di garisti nei due campi gara c’è, quindi il problema non esiste. Diversamente non andare a pescare in questi posti significa farli cadere nell’abbandono.
Il campo di gara del Savio va sostenuto e frequentato con gare sociali e gare del promozionale se si vuole arrivare ad un progetto più complessivo che aumenti la capienza e assicuri la visibilità della pesca.
Quante persone, non pescatori, sono mai andate a vedere un garista in azione in un canale o in un fiume infrascato? NESSUNA PERCHE’ LONTANA DALLA CITTA’!!
A Cesena invece si può fare perché il campo di gara è li sotto gli occhi di tutti.
Ma se i pescatori non ci vanno a pescare il gioco si interrompe e tutto ritornerà come prima.
…………Rovi, canne e sterpaglie e tanta ma tanta ipocrisia.
Alessandro Scarponi

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