IL CAMPIONE DI PESCA LUCA PISCAGLIA

L’intervista al campione di pesca PISCAGLIA LUCA

Piscaglia Luca nato nel 1960 e agonista della Società ASD Città del Rubicone di Savignano sul Rubicone.
Nella sua carriera di agonista può vantare numerose e prestigiose medaglie conquistate in competizioni di pesca al colpo ai massimi livelli.
D: in una carriera così lunga qual è la soddisfazione che ricordi meglio e che ti ha dato più gioia?
R: Nel 1998, sono riuscito a vincere il campionato Italiano Carpa ad Oristano in Sardegna . Questo è stato un momento importante della mia pur breve carriera da agonista perché di fatto è stata la molla che poi mi ha portato a partecipare alla competizioni più importanti a livello nazionale. Questo percorso da agonista mi ha poi portato con la mia squadra a conquistare lo scorso anno l’accesso all’Eccellenza nazionale e nella fase finale dello scorso anno siamo arrivati secondi ad un punto dal conquistare il diritto a partecipare al trofeo internazionale delle 6 Nazioni che poi quest’anno è stato vinto dalla Montecatinese.
Quest’anno la partecipazione al campionato di eccellenza è stata una esperienza veramente entusiasmante. Confrontarsi in un campionato spalla a spalla con campioni del calibro di Trabucco, Gabba, Sorti e tanti altri è stato veramente bello.
Dopo tutte queste esperienze agonistiche non voglio dimenticare un’altra attività legata alla pesca che mi ha dato tanta soddisfazione: avere condotto corsi di pesca per bambini. In 5 anni ho avuto oltre 500 “allievi”. Credimi mi hanno riempito di gioia.
D: Come si prepara un agonista per una gara importante?
R: La gara deve essere preparata con tanta attività sul campo di gara. Deve essere analizzato nei dettagli il modo migliore per attirare il pesce con la pasturazione e successivamente deve essere provato il modo più adescante per pescare. Trovare quindi la tecnica e l’esca migliore. Queste verifiche vanno assolutamente organizzate e condivise con la tua squadra in momenti di prova e nelle gare di avvicinamento che precedono la gara stessa. Terminate queste sessioni di prova poi dal confronto delle sensazioni dei componenti la squadra poi si giunge alla sintesi della condotta di gara che andremo ad impostare. E’ tutto un percorso difficile ma determinante per il risultato della gara stessa. Quindi l’armonia della squadra è determinate. IN questo io sono molto fortunato perché ho dei compagni veramente fantastici: Barilli Pierpaolo di Savignano sul Rubicone, Facibeni Andrea e Laghi Alberto di Forlì e Mazzetti Marco di Bologna.
D: Quanto ti impegnano gli allenamenti o le prove?
R: Vorrei per darti un esempio di quanto impegnano gli allenamenti portati ad esempio i km che ho fatto per la pesca nei mesi di Maggio, Giugno e Luglio dove si sono concentrate le gare del campionato di Eccellenza di quest’anno. In tre mesi ho fatto quasi 20.000 Km. Questo la dice lunga. Ma oltre all’impegno fisico deve riuscire a far convivere gli impegni familiari e quelli lavorativi. In quei tre mesi ho fatto proprio una vita incredibile. Le prove vengono spesso fatte durante i giorni feriali. Sveglia quindi di buon ora verso le 3 o 4 del mattino. Viaggio per raggiungere il campo di gara. Preparazione della gara e gara normalmente dalle 9 alle 12. Riassetto dell’attrezzatura e viaggio di ritorno. Quando poi arrivi a casa una doccia veloce a via in ufficio fino a sera tardi. Giusto il tempo per arrivare a salutare la famiglia prima del riposo. In quei tre mesi ho perso 4 kg. Un sacrificio enorme che da solo testimonia quando è grande la passione. Per fortuna sono solo pochi mesi all’anno che impegnano così tanto.
D: Cosa avresti voluto da questo sport che ti ha permesso di vincere così tanto?
R: Io ho raggiunto i livello dell’agonismo un po’ troppo avanti con gli anni per pensare a raggiungere obiettivi più ambiziosi da quelli che ho di fatto raggiunto. Ho raggiunto le finali dei campionati italiani per due volte negli ultimi tre anni e quest’anno per pochissimo non sono entrato nel Club Azzurro ossia il gruppo dove pi si accede alla nazionali di pesca. Sinceramente non penso di riuscire ad arrivare oltre. Sono già veramente contento così.
D: Qual è il traguardo che ti poni per il prossimo anno agonistico?
R: L’anno prossimo mi piacerebbe riuscire a ripetere i risultati di quest’anno. Risultati che solo un anno fa sembravano “chimere”. Poi non mettiamo mai limite alla fortuna e chissà che ……
D: La tua prossima gara?
R: Ogni settimana abbiamo una nuova gara e un nuovo momento di aggregazione con amici. A novembre ho tre gare a cui tempo tanto: Umbertide, Montecatini e Laghi di Mantova.
La prima è una riedizione di una importantissima gara che si tiene ad Umbertide in piena estate che quest’anno mi ha visto vincere sia la gara del sabato che la gara della domenica. Saranno presenti campioni mondiali italiani ed esteri: sarà un’occasione unica per confrontarsi con il vertice mondiale della pesca. A Montecatini invece si danno appuntamento le 20 società più forti d’Italia in una gara da invito dove l’anno scorso ci ha visti finire al sesto posto mentre a Mantova si sarà il raduno della società sponsorizzate dall’azienda Trabucco. Una giornata di spensieratezza con tanti amici e con la squadra ( Ravanelli) che ha visto il campionato italiano di quest’anno.
D: Cosa pensi dei nuovi materiali per la pesca?
R: Abbiamo raggiunto ormai livelli incredibili. Il carbonio utilizzato è ormai simile a quello con il quale costruiscono le F1 o lo Shuttle. I costi purtroppo crescono sempre di più. Per questo ritengo opportuno che la federazione ponga dei limiti a lunghezze di canne e al loro utilizzo per frenare la corsa di spese che ormai sono senza freno. La pesca nasce come sport popolare e come tale deve rimanere. Non facciamolo diventare come il golf uno sport di elite.
D:Nella tua carriera chi ti è stato vicino o ti ha aiutato nel raggiungere tante vittorie?
R: Nella mia vita ho avuto tanti amici nel mondo della pesca e a tutti devo qualcosa ma come sempre ce ne sono alcuni che più di altri ti sei affezionato per motivi diversi. Il primo è legato alla mia giovinezza ed è Lino Violacci con i quale mi sono avvicinato al mondo dell’agonismo. Il secondo è Andrea Botti che ha fatto parte della nazionale Italiana negli ultimi anni: da lui ho imparato tantissimo dell’agonismo attuale. Il terzo è i compagno che mi sopporta sempre: Paolo Barilli. L’amico che non manca mai in tutto il mio peregrinare per campi di gara e con il quale divido le speranze del viaggio di andata e le emozioni del dopo gara nel viaggio di ritorno. Ma poi tanti altri amici mi hanno dato e mi danno ogni giorno consigli, supporto e aiuto. Indicarli tutti è impossibile ma a tutti deve andare il mio grazie perché senza di loro e soprattutto senza la nostra società ASD Città del Rubicone le mia gare non avrebbero senso. In questa società io ho cominciato le gare, con questa ho raggiunto i livelli di eccellenza nelle gare e con questa terminerò la mia esperienza nel campo della gare…… fra tanti anni spero!
Prima di chiudere lasciamo il posto ad un rammarico.
Il rammarico è legato alla poca considerazione che la pesca, anche agonistica, ha nei confronti degli Amministratori Pubblici. Ci si dimentica troppo facilmente del ruolo che la pesca ha nei confronti dei ragazzi, degli adulti e degli anziani. Soprattutto non si capisce che il pescatore il più grande amante della natura. Senza di noi la vita nei fiumi sarebbe scomparsa da anni ormai fra l’inquinamento e una cultura ambientalista che vede solo quello che vive sopra dimenticandosi troppo facilmente che anche in acqua c’è vita. Per fortuna ci siamo noi pescatori a ricordarlo a tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *