ANCHE CON IL FREDDO IL TROTAIOLO DA LAGO VA A PESCA

I primi freddi si stanno facendo sentire con temperature scese anche vicino ai zero gradi.
Il vero pescatore sportivo, anche se cambia la stagione, è difficile che smetta di pescare.
Deve solo cambiare attrezzature e luoghi di pesca; non dovrà più lottare con carpe o cavedani ma la caccia sarà riservata alla regina dell’inverno: la trota.

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SERAFINI, TEAM GPS SANTARCANGELO, CON UNA BELLA TROTA PRESA AL LAGO IGEA

Così ogni domenica il “trotaiolo” da lago sfidando il freddo pungente e accompagnato da camole, tebo, lombrichi e pastelle di vario colore, si dirige nei laghetti o nelle cave a pesca di trote fario o iridee.
Pesca alla trota di lago.
La trota è un pesce introdotto dall’uomo nei laghetti, per il suo veloce adattamento ad ogni tipo d’acqua dolce. Il periodo consigliato per la sua pesca è l’inverno, perché la bassa temperatura dell’acqua spinge il pesce a risalire verso la superficie, facilitandone così la cattura.
Analizziamo adesso gli strumenti, le tecniche e i luoghi più adatti per avere successo nella pesca a questo tipo di predatore.
Strumenti
Le canne più indicate sono quelle corte, di carbonio e molto flessibili, perché permettono di utilizzare tecniche diverse. Da non dimenticare, le girelle doppie o triple che servono a non fare attorcigliare il filo e permettono all’esca di girare su sé stessa con un movimento che stimola l’istinto predatorio del pesce. Particolare attenzione deve essere posta nella scelta dell’amo. Infine il galleggiante, il cui peso deve superare di pochi grammi il peso dei piombi, dell’amo e dell’esca insieme.
Trucchi
La tecnica principale è fare ruotare l’esca sul proprio asse durante il recupero (per questo passaggio è indispensabile la girella), perché le trote se non sono incuriosite dall’esca non abboccano dato che hanno in parte dimenticato cosa significhi la ricerca del cibo.
Un’altro importante trucco è la pesca in vicinanza di getti d’acqua, pompe d’ossigeno o ricambi d’acqua. In caso di vento è importante sapere che le trote si spostano nel lato del lago opposto alla direzione del vento perché i piccoli insetti, prede abituali delle nostre trote (situati sul pelo dell’acqua), vengono trascinati,sarà utile quindi spostarsi da quel lato. È anche bene sapere che le trote spesso stanno a riva quindi, se s’intende stanare la trota dagli anfratti del bordo lago, conviene appostarsi ed utilizzare il galleggiante come segnale in caso di attacco. Se si vuole invece pescare a recupero vi consiglio di far vibrare la punta della canna in modo da incuriosire e attirare le trote.
Anche la trota come ogni pesce ha delle preferenze in fatto di esca. Ottima è la camola che è facilmente innestabile e nasconde l’amo molto bene date le sue grosse dimensioni. Per attirare le trote va bene anche pasturare con i bigattini che si possono usare anche direttamente come esca.
Tecniche
Pesca con galleggiante
La tecnica di pesca con il galleggiante è sicuramente la più usata sia per la sua efficacia che per la sua semplicità. La montatura standard va eseguita come segue: si fissa il galleggiante sulla lenza (galleggiante da 1 a 4 grammi), a cui si fa seguire solitamente un piombo scorrevole (olivetta, vetrino) del peso pari a circa la metà della portata del galleggiante. (es: galleggiante da 3 grammi si monta un’olivetta da 1,5 grammi). Successivamente si lega alla lenza una girella tripla a cui va legato il terminale composto da uno spezzone di filo (può andare dai 30 cm al metro di lunghezza) di uno spessore inferiore a quello della lenza madre (in genere si oscilla tra lo 0,18 e lo 0,10). All’estremità del terminale si lega un amo, generalmente a gambo lungo, delle misure che possono variare tra il n°4 al n°12. Si andrà a tarare il galleggiante con dei pallini di piombo fino a ricoprire i due terzi della capacità del galleggiante stesso. L’azione di pesca consiste nel lanciare l’esca ed a questo punto si hanno due possibilità: lasciare l’esca ferma in acqua o ritirarla lentamente facendola muovere sotto il pelo.
Pesca a striscio
Le varie tecniche di pesca a striscio sono senza dubbio efficaci, ma talvolta leggermente più complicate rispetto alla consueta tecnica con galleggiante. La montatura si esegue in questo modo: si fa passare il filo (lenza madre) attraverso un qualsiasi piombo da striscio (bombarde, vetrini, olivette) del peso desiderato in base al periodo dell’anno ed alla distanza alla quale si intende lanciare l’esca. Al piombo, che è sempre scorrevole, va legata necessariamente una girella tripla che consentirà all’esca di compiere il classico movimento rotatorio molto adescante per le trote; all’altra estremità della girella va legato un terminale che può andare dai 30 cm al metro e mezzo di lunghezza. Al terminale andrà legato un amo delle stesse dimensioni di quelli utilizzati per la pesca con galleggiante. L’azione di pesca è semplice in quanto consiste nel lanciare e recuperare la lenza di continuo. Esistono tantissimi tipi di recupero diversi, tuttavia possiamo indicarne qualcuno:
tremarella – consiste nel lanciare la lenza e nel recuperarla eseguendo dei rapidissimi e piccoli scatti con il cimino della canna (che per questo motivo dovrà essere molto flessibile) in modo tale da imprimere all’esca dei piccoli strappi.
saltarello – a differenza della tremarella, che normalmente si esegue con il vetrino, la tecnica del saltarello si pratica più comunemente con la bombarda. Si lancia l’esca e si aspetta qualche secondo per permettere ad essa di scendere sott’acqua, a questo punto il recupero andrà eseguito alzando la canna e riabbassandola (la manovella del mulinello dovrà essere girata nella fase di discesa). Così facendo si imprimerà all’esca un movimento altalenante molto utile soprattutto nei mesi caldi dell’anno.
Pesca a fondo
E’ la tecnica di pesca più semplice da eseguire. Si fa passare la lenza attraverso un piombo scorrevole (olivetta, bombarda, vetrino) e lo si blocca con un successivo pallino di piombo. Poi si lega il terminale alla lenza madre e successivamente l’amo. L’azione di pesca consiste nel lanciare la lenza in acqua, attendere che l’esca arrivi sul fondo e tendere leggermente il filo. L’avvenuta abboccata sarà visibile in quanto il cimino della canna si piegherà violentemente. Lasciate sempre la frizione un pò aperta cosi anche nella ferrata più violenta non si romperà mai il cimino della canna.
Luoghi dove pescare
Tutti i laghetti o le cave gestite offrono in questo periodo la possibilità di pescare le trote che vengono immesse costantemente.
Nei laghetti privati ci possono andare tutti, pescatori con esperienza o alle prime armi, purché venga pagato il ticket giornaliero.
Non è obbligatoria la licenza da pesca mentre invece è richiesta se si svolgono gare organizzate dalla federazione pesca FIPSAS.
Nella nostra provincia sono tantissimi i laghetti di pesca sportiva basta chiedere informazioni alla FIPSAS 0543-25696 oppure i negozianti da pesca possono consigliare chiunque sui laghi migliori e sulle esche più redditizie.

Arrivederci alla prossima settimana.

Alessandro Scarponi

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