NELLA PESCA: LA PERFETTA DEMOCRAZIA

IL LUNEDI’ SERA
NEL NEGOZIO DEL CACCIA E PESCA
OGNI PARTICOLARE DIVENTA OGGETTO DI DISCUSSIONE


galleggianti specifici per le breme


una buona pastura, una buona terra e qualcos’altro


le porzioni di pastura sempre giuste


scodellare con precisione per le breme è importante


un pò di burro e cacao sull’antenna non guasta


la giusta taratura


il bulk è perfetto


ver de vase un’esca micidiale per le breme


una bella breme quasi a guadino


questa volta è andata bene, la breme è nostra


Alessandro Scarponi e la breme




I pescatori, dopo una domenica trascorsa in mezzo alla natura lungo un fiume o le rive di un canale a praticare il loro sport preferito, si ritrovano abitualmente, nella giornata del lunedì solitamente verso sera dopo l’orario di lavoro, nel caccia e pesca di fiducia.
E’ un rituale che si ripete da sempre e al quale nessuno intende rinunciare.
I ritrovi servono per socializzare l’esperienza del giorno prima, per confrontare l’analisi su una pescata poco redditizia con colui che invece ha avuto successo.
Si parla di lenze, ami, galleggianti ma anche di come è stata preparata una pasturazione e come sono stati innescati i bigattini.
Ognuno ha una sua verità che cerca di difendere con autorità e le discussioni a volte vanno avanti per ore.
Nel negozio di pesca c’è la perfetta democrazia. L’imbianchino, il metalmeccanico, il cardiologo, l’avvocato, l’impiegato, il pollivendolo, l’operaio; tutti discutono di pesca con lo stesso linguaggio.
L’operaio nella pesca trova una ragione di riscatto sociale quando riesce a battere in una gara di pesca un avversario imprenditore.
Una gara di pesca vinta è sempre un film da rivivere e da raccontare.
Le forza estrema di un pesce e la lenza che si è strappata, il galleggiante affusolato piuttosto che rotondo, l’ingrediente segreto da aggiungere nella pastura, il bigattino piuttosto del lombrico.
Sono sempre tanti gli argomenti che danno luogo a vere e proprie tavole rotonde.
Nel negozio del caccia e pesca adesso è arrivata anche la macchinetta del caffè e così le riunioni di pesca si protraggono a lungo.
Il vincitore di una gara domenicale, è sempre il primo ad arrivare nel negozio il lunedì sera.
Di solito non è lui che apre le danze. Lascia agli altri, che pian piano arrivano e si radunano, la gratificazione delle domande.
Il vincitore ha bisogno di sentirsi al centro dell’attenzione, ha voglia, per un giorno, di vivere il suo momento di gloria, di essere coccolato e osservato.
Ed è così che un pescatore pian piano, vittoria dopo vittoria, si trasforma in campione e la sua fama riesce a travalicare anche i confini provinciali.
Se le vittorie nella pesca diventano frequenti nei confronti del campione scatta una forma di corteggiamento da parte degli amici proprio come farebbe un uomo con una bella donna.
Al contrario, se le uscite di pesca non sono fruttuose e anche le gare di pesca diventano anonime, quest’ultimo viene pian piano messo ai margini dal gruppo fino a diventare uno dei tanti.
Al campione si offre la propria disponibilità ad assecondarlo in diversi bisogni fino a corteggiarlo per poter ottenere uscite di pesca insieme o fare gare di pesca in forma accoppiata.
Il vero intento è quello di assicurarsi una vittoria facile ma soprattutto cercare di impossessarsi di qualche segreto.
La pesca d’altra parte è fatta così: c’è sempre stato qualcuno che ha trovato prima di altri il segreto per garantirsi uscite di pesca vincenti e catturare i pesci più belli del fiume; ma i segreti durano poco perchè subito viene emulato e ognuno poi apporta i suoi correttivi.
E così di prova in prova si arriva alla soluzione migliore e ancora più efficace.
Lo spirito di osservazione nei pescatori è molto sviluppato, anzi, in molti casi è l’arma segreta per vincere una gara o per avere successo in una pescata.
Quante volte un avversario vicino viene attentamente osservato dopo l’ennesimo pesce salpato mentre il nostro galleggiante non vuole saperne di affondare?
Eppure è anche capitato che osservando la lenza o il modo di pescare di un avversario vicino e apportando le adeguate modifiche a volte si sono raggiunti risultati insperati se non addirittura la vittoria grazie alla copiatura messa in pratica.
Anche nei negozi di pesca quando entra il “vip” le vendite si bloccano, nel senso che tutti aspettano di vedere quali esche o pasture compra.
Ecco questo è lo spirito di osservazione che emerge, è la fame di sapere, la curiosità dei segreti che poi diventano poco dopo di dominio pubblico.
“lo sai che ho visto tizio acquistare la pastura tal dei tali?” e l’altro interlocutore “che vinca sempre le gare perché usa quel tipo di pastura?”
e così in poco tempo si passa da una pastura, che magari si è utilizzata per anni, ad una sconosciuta solo perchè è stata vista acquistare da un campione di pesca.
Stessa cosa con i fili, con gli ami e con i galleggianti.
Ci sono storie incredibili dietro alla costruzione di un campione, a volte la fantasia supera la realtà.
Il pescatore pur di avere l’esca migliore, o l’articolo vincente, è disposto a sobbarcarsi sacrifici economici che nessuno può immaginare.
Se a qualcuno dicessero che il lombrico migliore per pescare si trova nella terra lavica alle pendici dell’Etna è certo che si troverebbe il modo di organizzare una spedizione a cadenza settimanale verso la Sicilia.
Se si sparge la voce che in una buca del fiume mangiano grossi cavedani quella buca presto diventerà meta di pellegrinaggio continuo e anche qui l’accapparramento del posto sarà relegato alla legge del “chi prima arriva prima pesca”.
Ecco perché in passato, per prendere i posti migliori, occorreva alzarsi nel bel mezzo della notte.
Questa è la pesca dove spesso ad abboccare non sono i pesci ma i pescatori, che osservano, ascoltano, copiano, simulano sempre e solamente per riuscire a superare e a fare meglio dell’amico o dell’avversario.
Perché la pesca è competizione e non solo con i pesci ma soprattutto con gli avversari e addirittura con l’amico che pesca 20 metri più a valle di noi.
Le sfide e i successi, consegnano argomenti sufficienti per continuare poi nel negozio di pesca, il lunedì sera, discussioni interminabili.
Finchè un’altra uscita di pesca non arriverà e così un altro lunedì aprirà un’altra settimana di discussioni, di analisi, di sfottò, di riflessioni, di rimpianti, di soddisfazioni, di promesse e ripromesse, di certezze che poi crolleranno quando un nuovo campione ci convincerà che le sue teorie sono migliori delle nostre.
E così la vita del pescatore, ieri come oggi, continuerà tra le ore trascorse nel fiume e nel negozio di pesca per cercare di primeggiare e mostrarsi un pò “vip”.
In fondo qualcuno che arriva adesso nel mondo della pesca c’è sempre e quindi la storia, i racconti di pesca e le discussioni, è destinata a continuare,…….il lunedì sera nel negozio del caccia e pesca.

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