LE FAUCI DEL LUCIO PERCA NON FANNO PAURA AI PESCATORI CESENATI

GRANDE PESCATA NEL CANALE EMILIANO ROMAGNOLO
LE FAUCI DEL LUCIO PERCA NON FANNO PAURA AI PESCATORI CESENATI

A pochi chilometri da Cesena scorre il canale Emiliano Romagnolo costruito diversi anni fa per assicurare l’irrigazione alle produzioni agricole della nostra regione.
Nasce a Bondeno, tra Modena e Ferrara, dalla diga che separa il fiume Po dal canale Cavo Napoleonico ed è proprio dal grande fiume che riceve l’acqua e con essa i tanti pesci che scendendo il corso per oltre 100 chilometri arrivano fino in Romagna.
I pescatori quando hanno capito che dentro quel “budello” in cemento transitavano veri e propri spettacoli della natura non hanno tardato a calare le lenze imbattendosi in catture di diversa connotazione e tra i tanti i più insidiati sono il prelibatissimo lucio perca, specie molto pregiata meglio conosciuto come la Sandra per via delle sue carni delicate, bianche e saporite che battono senza discussione le carni dei più famosi pesci spada o branzino.
In queste acque piene di storia e di pesci non mancano le carpe, alcune anche di peso notevole, le Amur, il carassio, la breme, il pesce gatto, l’anguilla l’alborella, l’aspio ed il gardons.
Insomma il pescatore ha solo l’imbarazzo della scelta e può decidere di praticare diverse tecniche di pesca, a seconda dei pesci che intende insidiare.
Si può pescare con la canna fissa fino a 7 metri di lunghezza, con la canna a mulinello (bolognese);
a roubasienne (fino a 13 metri) oppure a fondo con potenti canne da ledgering per la pesca con il piombo a fondo per la pesca grossa.
Il canale, costruito con sponde in cemento, è largo circa 15 metri ed è profondo 2 metri nella parte centrale.
Tutti i posti sono buoni per pescare anche se il tratto maggiormente frequentato dai pescatori è quello che scorre da Casemurate (svincolo dell’E45) in direzione Forlì.
Per pescare il pesce bianco bastano pochi etti di bigattini, un barattolo di mais o una scatola di grossi vermi per pescare a fondo.
Ma le emozioni forti vanno ricercate innescando l’alborella all’amo ma attenzione armatevi di grossi finali e buoni mulinelli perché una cattura può essere da urlo.
Le acque limpide obbligano il pescatore al massimo silenzio perché le vibrazioni trasmesse in acqua dal cemento della sponda spaventano il pesce lasciando il pescatore per ore senza vedere nessuna abboccata.
Tutti i posti sono validi per fare qualche bella pescata l’importante è fare attenzione alle sponde che non devono mai essere avvicinate per evitare il rischio di scivolamento.
Esistono delle comode scalette in cemento che si prestono molto bene per una pescata anche da seduti.
E’ proprio su una di queste scalette che un pescatore cesenate di nome Simone Casadei, assistito dall’amico Davide del negozio di articoli da pesca Dawin, ha deciso di calare la lenza in acqua per insidiare il pesce dei sogni di ogni pescatore ovvero il LUCIO PERCA.

“Ci sono andato quattro sere di fila, la prima sera un grosso pesce mi si è slamato dopo 5minuti di dura lotta. La seconda sera ne ho preso uno da 4,5 kg. (ero con Davide di Dawin Sport), la terza sera ho preso quello da 5,4 e uno di 2,7 kg. L’ultima sera non ho visto niente di niente, solo un pescatore che poco distante da me è stato impegnato con un pesce in canna per mezz’ora ma poi lo ha perso.
I grossi LUCIO PERCA li ho presi con canne da carp-fishing, con terminale dello 0,40 e quello più piccolo con il cavetto d’acciaio, sempre con l’alborella innescata sull’amo e un piombo non troppo pesante da 15 gr..
I due grossi PERCA che ho preso hanno mangiato in un modo stranissimo, un pò come fanno le piccole anguille, con un minimo dondolio del cimino della canna, mentre il più piccolo per poco non mi portava via la canna in acqua. Sapere quando mangiano è una lotteria, e per questo è meglio stare sempre svegli.
Comunque l’orario migliore per dare la caccia a questi predatori del canale Emiliano Romagnolo è sempre verso sera, al tramonto quando decide di mettersi in caccia ma non c’è un orario preciso.
Di solito il momento migliore è quello coincidente con l’irrigazione dei campi da parte dei contadini; infatti quando l’acqua viene prelevata dal canale crea una corrente che porta anche il pesce alla massima attività culinaria.
Dal fondale del canale, con l’acqua che inizia a muovere, si alzano particelle alimentari che vengono mangiate dai pesci piccoli, i quali a loro volta diventano cibo per quelli più grossi.
E’ la natura che ha deciso questo ed è in quel momento che il LUCIO PERCA esce allo scoperto dalle sue proprietà per attaccare le sue facili prede un po’ come fanno i leoni con le gazzelle nella savana all’alba. Il LUCIO PERCA di solito attacca deciso le prede che vede in difficoltà o quelle più piccole perchè sono più facilmente vincibili.
Il LUCIO PERCA o SANDRA come la chiamano i francesi è dotato di una potente dentatura aguzza e tagliente con la quale azzanna le sue prede fino a spezzarle con un sol colpo di mascella per poi inghiottirle.
“Queste uscite di pesca sono state le prime per me nel 2009 e sono state davvero fortunate se solo le confronto con quelle dell’anno scorso quando in 5 sere di fila non sono riuscito a vedere mai una mangiata. Queste catture da record mi hanno dato tanto entusiasmo e credo proprio che ritornerò molto presto nel Canale Emiliano Romagnolo a dare battaglia al LUCIO PERCA un pesce definito anche il BARRACUDA d’acqua dolce”.

“Le sandre catturate – riferisce Davide del negozio di pesca di Cesena – sono finite in un capiente forno allietando una cena sicuramente di prim’ordine”.

Complimenti quindi al bravo pescatore Simone Casadei di Cesena da Match Fishing Italy per le splendide catture effettuate e in bocca alla SANDRA per le prossime uscite.
Alessandro Scarponi

LUCIO PERCA 5,400 1- 2009
SIMONE CON IL LUCIO PERCA DA 5,400 KG.

LUCIO PERCA 4,500 2 - 2009
SIMONE CON IL LUCIO PERCA DA 4,500 KG.

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