TROFEO DI ECCELLENZA NORD 2009: VINCE LA LENZA EMILINA TUBERTINI

La Lenza Emilina Tubertini ha vinto il Trofeo di Eccellenza nord 2009 totalizzando 63,5 penalità al termine delle sei prove effettuate.
La forte società bolognese ha vinto tre delle ultime quattro edizioni di questo Trofeo, con parentesi 2008 ad appannaggio della Lenza parmense Rapid Sarfix.
L’ultima gara svoltasi nel Navigabile di Spinadesco a Cremona non è stata spettacolare dal punto di vista della pescosità e regolarità nonostante pochi giorni prima, onde evitare decisioni sun uno spostamento ad Ostellato dell’ultima prova, fosse stata effettuata una abbondante semina di bremette.
Ultima prova che viene vinta dalla società Imolese Tubertini con 7,5 penalità una impresa che è valsa alla squadra di ravaglia di qualificarsi alle finali del campionato italiano di società al quale sono ammesse le prime 14 classificate.

Le finali si svolgeranno su 4 prove, in due veek end, due sul Fissero e due ad Ostellato Covato.

Le prime due gare di finale ci saranno sabato e domenica 3-4 ottobre sul canale Fissero.
Questo l’elenco delle finaliste:
1 Lenza Emiliana (Tubertini) (A) 63,50
2 Polisportiva Oltrarno (Colmic) (B) 65,00
3 Polisportiva Oltrarno (Colmic) (A) 70,00
4 S.P.S. Ravanelli (Trabucco) (C) 72,50
5 S.P.S. Ravanelli (Trabucco) (B) 74,50
6 S.P.S. Longobardi (Milo) (A) 81,50
7 Lenza Emiliana (Tubertini) (B) 81,50
8 T.C.A. Firenze (Sarfix Stonfo) (A) 86,00
9 S.P.S. Ravanelli (Trabucco) (A) 88,50 (rinuncia)
10 A.S.D. Imolese (Tubertini) (A) 89,00
11 Gatto Azzurro (Sarfix) (A) 89,00
12 S.P.S. Il Vairone (Maver) (A) 92,00
13 S.P.S. Pasquino (Colmic) (A) 92,00
14 Team Sarfix Crevalcore (A) 92,50
15 ASD Bassa Lodigiana Senna (Tubertini) (A) 95,50

Prima delle escluse la Città del Rubicone Daiwa di Luca Piscaglia che perde questa occasione per solo mezzo punto.

Il commento di Alessandro Scarponi
E così anche l’Eccellenza nord, con la gara svolta in terra lombarda sul Navigabile, ha chiuso i battenti.

La gara di Spinadesco era temuta un pò da tutti, anche da coloro che sulla carta non dovevano avere problemi come i ragazzi della Ravanelli che di fatto conoscono il canale meglio di chiunque altri.

Per tutti il navigabile era ed è un canale difficile, troppo imprevedibile, e spietato anche con coloro che portano nomi altisonanti nell’agonismo nazionale.

Ne sanno qualcosa gente come Roberto Trabucco, Lorenzo de Maria, Franco Zucchi, Domenico Nizzoli e altri ancora che hanno dovuto chiudere la gara in cappotto.

Poi ce ne sono stati tanti altri che hanno portato alla pesa pochi grammi di pesce come nel caso di Umberto Ballabeni, Maurizio Teodoro, Aurelio Faccioli, Stefano Bosi e altri ancora.

D’altra parte in molti avevano chiesto già da mesi, Emilio Colombo su tutti, lo spostamento della gara in altro canale proprio perchè erano risapute le condizioni della pescosità.

Sul canale si sono visti tanti agonisti fin dal giovedì ed ogni giorno hanno trovato le condizioni dell’acqua differenti.
un giorno con corrente da 2 grammi, un altro quasi ferma, un altro ancora con leggera corrente da 0,50 grammi.

La pesca non ha avuto un’impostazione precisa: c’è stato chi ha catturato pesce di piccola taglia con bremettine di pochi grammi a chi è riuscito ad agganciare grossi carassi e qualche carpetta che hanno fatto la loro fortuna alla pesa.

Pesca con tecnica roubaisienne e anche con la canna inglese ma la pesca che poteva dare qualche possibilità poteva essere la canna ad innesti a 13 metri pescando sopra un fondo di pastura, terra e fouillis e poi durante la gara alimentare con una continua fiondata di pochi bigattini per cercare il carassio o la carpa.

Qualcuno c’è anche riuscito, come nel caso di Luca Piscaglia della Città del Rubicone, bravissimo ad agganciarre due carassi ma altrettanto sfortunato a perderli, oppure come nel caso di Amadori Gilberto dell’Oltrarno bravissimo ad agganciare una carpa con la canna inglese ma sfortunato nel perderla perchè Nizzoli, suo avversario vicino di picchetto, vedendo l’affondata del suo galleggiante ferrava agganciando il filo di Amadori provocandogli la rottura della lenza.

In questo mare di tristezza c’è anche chi si è divertito come nel caso di Saino Angelo S.P.S. Longobardi (Milo) che realizza il peso maggiore di giornata con kg. 16.140 o Faustini Mirco S.P.S. Le Groane (Milo) che vince il suo settore con kg. 10.270.
Ad Amadori Gilberto della polisportiva Oltrarno Colmic chiediamo un breve commento sulla gara:
” Ho pescato nel settore C della 4° zona e riesco a catutrare solo due plaquette per 80 grammi di peso. Sono sul canale dal giovedì ed il primo pesce in prova l’ho catturato solo al sabato. Questo non è pescare.
Un canale difficile, troppo disomogeneo, con il pesce che si stabilizza in alcune zone e come si è potuto vedere chi c’è capitato sopra ha preso, mentre in altre potevi essere anche il campione del mondo che proprio il galleggiante non affondava. I carassi in questo canale prediligono zone specifiche ed ho potuto constatare che la più pescosa è stata l’inizio della quarta. Basta pensare che nel primo settore della quarta zona ci ha pescato gente del calibro di Simone Carraro e a spalla Alessandro Bruni i quali chiudono la gara al 10° e 9° posto con pesi di tutto rispetto 3450 e 3700 grammi”.

Che il campo di gara sia stato imprevedibile, con pesce localizzato in zone ben precise, lo dimostra il settore D della quarta zona, vediamo il perchè:
al picchetto numero 2 pesca Matteoli Cristian ASD L.P. Valdera L. Pontederese (Colmic) il quale chiude la sua gara al 10° posto con 70 grammi;
al picchetto 3 pesca Sacco Luigi A.D.S. Lenza Parmense (Sarfix) il quale chiude la sua gara al 2° posto con kg. 14,380;
al picchetto 4 pesca Saino Angelo S.P.S. Longobardi (Milo) che vince il settore con l’incredibile peso di kg. 16,140;
al picchetto 5 pesca Gatta Giuseppe S.P.S. Ravanelli (Trabucco) che si piazza 3° con kg. 10,050″

Il prossimo anno questo canale non dovrebbe essere più inserito nel circuito delle competizioni di alto livello almeno fino a quando non saranno risolti i problemi che abbiamo evidenziato in questo post.
Una gara così importante che assegna il titolo di società campione d’Italia e che consente la partecipazione a chi vince di effettuare il mondiale per club non può essere relegata al solo fattore fortuna.
La fortuna in alcuni casi di prendere un carassio grosso da due chili al posto di una plaquette da 20 grammi oppure riuscire in altri casi a catturare due o tre plaquette piuttosto che portare a casa un bel cappotto.
I dirigenti sanno cosa fare e le scelte per il prossimo anno saranno effettuate certamente per assicurare a tutti la massima uniformità.
Questa uniformità ora come ora la garantiscono pochi campi gara come il Fissero, Il Brian, Ostellato e forse il Cavo Lama ma anche qui occorrerebbe dire qualcosa.
Dopo la morte di Peschiera, di Pozzolo, dell’Arno fiorentino, del destra Reno e di Anita il declino di alcuni campi di gara storici sta sempre di più avanzando.
Occorre trovare delle soluzioni e soprattutto investire su altri campi di gara nuovi, e in giro per l’Italia ce ne sono, prima che il declino coinvolga anche la voglia di pescare dei singoli agonisti.
Per finire, complimenti ai vincitori di giornata, che sono i ragazzi dell’Imolese di Ravaglia Moreno, e ai vincitori del Campionato che sono i forti agonisti della Lenza Emiliana Tubertini squadra A formata da Ferruccio Gabba, Prandi Giuliano, Simone Carraro e Umberto Ballabeni.
Arrivederci ai prossimi appuntamenti con l’agonismo made in Italy.

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VEDUTA PANORAMICA DEL CANALE DI SPINADESCO

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LA COMODITA’ DEL CANALE E’ UNICA PECCATO CHE NON FACCIA DIVERTIRE CON IL PESCE

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IL TRATTO DEL CANALE DAVANTI LA FONDERIA

Chi volesse seguire le competizioni di alto livello l’appuntamento è per domenica prossima, 27 settembre, sul canale Fissero con il Club Azzurro.


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IL COMMENTO DI LUCA PISCAGLIA CITTA’ DEL RUBICONE DAIWA

Spinadesco 20/09/2009

Quanto mi è difficile scrivere queste poche righe lo potete immaginare leggendo la classifica.
Siamo i primi esclusi dalle finali per mezzo punto!
La delusione è tantissima e nonostante sia passata una giornata ancora in me non si è sopita quell’amarezza che mi ha preso leggendo le classifiche e ricevendo tante pacche sulle spalle da tanti amici.
Ma tant’è il destino che quest’anno ci ha accompagnato in tutto il calendario.
Perché parlo di destino? Perché il campionato di quest’anno è stato segnato da alcune prove che sono state molto segnate da condizioni avverse dei campi di gara che hanno reso poco omogenei i risultati e dove la componente destino ha giocato delle carte importanti: Mincio, Cavo Lama e Spinadesco sono stati campi che hanno lasciato nella maggioranza di noi garisti tanto amaro in bocca.
Del Mincio e del Cavo Lama abbiamo già avuto modo di parlarne: Spinadesco come si è comportato?
Se guardiamo la media del pescato è stato anche divertente, se guardiamo la regolarità … sicuramente molto meno.
Una premessa è sicuramente da fare: la gara era stata anticipata dalla prospettiva di vedere far precedere la gara da una importante immissione di pesce.
L’immissione c’è stata ma i risultati sono stati del tutto irrisori purtroppo.
Così la gara è stata fatta ai vecchi carassi di Spinadesco del peso medio di circa un chilo l’uno.
Questi vecchi pesci sono molto localizzati tanto che in questi giorni di prove sono stati sempre presi negli stessi posti.
Questa è stata la costante di questi giorni e la media dei punteggi alti ne è la riprova.
Vedere nel mio settore Carraro e Bruni ( forse è il pescatore che meglio di ogni altro consoce il campo di gara!) fare 9 e 10 vuol dire che proprio regolare ed uniforme il campo di gara non è stato ……
Ma criticare è facile mentre è più costruttivo cercare di trovare gli aspetti positivi.
Io in questo campo di gara non avevo mai pescato.
La location è stupenda: comodo e ben servito e se capiti nei picchetti con il pesce è anche molto divertente.
Dal’altra parte è molto difficile con pesci attempati che devi pescare con finali e ami da cavedano ..
La pesca è molto complicata per la penuria di pesce e le condizioni del canale con una corrente che varia minuto per minuto lo rendono ancor più difficile.
Ma chi il canale lo consoce da anni sapeva benissimo come affrontarlo.
La pesca all’inizio era stata per tutti rivolta a qualche pesciolino per riuscire a scappottare e poi nel corso della gara era rivolta al pesce grosso.
La pesca al pese grosso ha visto tre scuole di pensiero: con ver de vase sempre su fouilles scodellato, con bigattino fuori dalla punta con piccole fiondate di bigattino e all’inglese.
Ogni scuola di pensiero ha avuto le sue soddisfazioni: bisognava farle bene.
Noi purtroppo paghiamo l’inesperienza assoluta e portiamo a casa lo scarto dell’anno.
Purtroppo le precedenti gare non ci bastano ad entrare in finale. Pazienza.
Torno a casa da Spinadesco convinto che sia un campo di gara da non abbandonare: è troppo bello.
Federazione e Amministrazioni locali devono lavoraci sopra per riuscire a renderlo pescoso e fruibile.
Vince l’Eccellenza Nord la Lenza Emiliana seguita dalle corazzate dell’Oltrano e della Ravanelli.
La giornata la vince con un risultato incredibile l’Imolese che di fatto ci butta fuori dalle finali: bravissimi.
Adesso si saranno le finali in campi di gara dove l’Emiliana l’ha sempre fatta da padrona.
E’ finito comunque un campionato appassionate dove tre gare sono state bellissime ( Ostellato-Medelana, Pisa e Fissero) e le altre potevano andare meglio.
Per il prossimo anno qualcosa dovremo cambiare: il Brian bussa alla porta per ritornare e la Fiuma … perché no. Ma di questo ne parleremo presto.
Un saluto a tutti e un in bocca al lupo a chi nelle finali … ci è entrato.

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