LAGHI DI FALDO: 4° PROVA TROFEO INVERNALE

Il lago riservato alla pesca al colpo dell’impianto sportivo dei Laghi di Faldo, analogamente a tutti gli altri laghi di simili dimensioni dove vengono pescati prevalentemente carassi e carpe ha due diverse stagioni con diverse tecniche di pesca da attuare.

Nel periodo caldo i pesci si alzano e quindi vanno cercati, tanto con la tecnica della roubasienne che con la tecnica della canna match staccati dal fondo, innescando prevalentemente bigattini, con montature molto leggere e pochi pallini in lenza.

Nel periodo freddo come quello che stiamo vivendo ora, invece, i pesci vengono pescati esclusivamente sul fondo (ci sono circa 5 metri di profondità abbastanza costante in tutto il lago) tanto all’inglese quanto con la roubasienne.

La tecnica utilizzata prevalentemente è sicuramente la roubasienne, pescando sotto la punta della canna, con grammature che, a seconda delle condizioni di vento vanno da gr 0,75 a gr 3,00 (genericamente 0,75 – 1,50 è l’escursione di peso presa in considerazione).

Il diametro del filo da utilizzare per i finali va dallo 0,12 allo 0,08 a seconda dei pesci che prevalentemente sono in attività in quel giorno.

Anche per gli ami possiamo affermare che, in base all’esca utilizzata (mais, lombrichi o bigattini) vengono usati in misure che vanno dal 14 al 20; la forma tondeggiante tipo serie 957 Colmic è quella usata più frequentemente.

La geometria della lenza è molto semplice in quanto è formata da un bulk a circa 35/40 cm dall’asola e due o tre pallini tra quest’ultima e il bulk medesimo.

Il galleggiante deve soddisfare un unico requisito stabilità anche se tarato “a bolla” e questo viene genericamente fatto con dei galleggianti che hanno un piccolo riporto i carbonio tra il corpo e l’antenna.

Attualmente, all’inizio della pescata, vengono scodellati due o tre pugni di mais e due o tre palline di bigattini incollati.

Nel proseguo della pescata, l’alimentazione va fatta con l’uso della fionda tanto per i bigatti che per il mais.

Se, ad un certo punto della pescata, le abboccate dovessero iniziare a scarseggiare non è da disdegnare una lenza concepita nello stesso modo sopra descritto, ma con una maggiore distanza fra galleggiante e punta della canna per poter pescare “fuori punta”

Un chilo di bigattini, un barattolo di granturco ed una scatola di lombrichi sono più che sufficienti per affrontare una sessione di pesca.

Al momento, il pescato medio di una competizione supera i 4 kilogrammi, media che si alza nel periodo caldo arrivando a superare i 7; la taglia media dei pesci è di circa 300 grammi.

Utilizzando la canna match, un galleggiante di 10/12 grammi soddisfa le esigenze di pesca.

Anche in questo caso, la geometria della lenza è molto semplice con un blocco di 4/5 pallini del 6 a circa 1,50 metri dall’amo e 4/5 pallini del 9 disposti lungo la lenza; il galleggiante andrà fissato a circa 50 centimetri dal blocco con un bulk di 1.5/2 grammi.

Finali da 30/35 cm. con filo diametro 0,10//0,08 ami 16/20 e utilizzo  del bigattino come esca

Con entrambe le tecniche non occorre appoggiarsi molto al fondo, ma è anzi preferibile pescare a sfiorarlo

Paolo Bartolini A.S.D. Cormorano

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