CAMPIONATO ITALIANO LEDGERING SULL’ARNO ARETINO

Le prime due prove del campionato italiano di pesca a ledgering si sono effettuate a Laterina sul fiume Arno nei giorni 10 e 11 luglio 2010.

Detto Campionato si svolge su quattro prove e le prime due si sono appena svolte, mentre le due prove finali si terranno nei laghi di Mantova il 4 ed il 5 settembre prossimo, dove verrà eletto il Campione Italiano della specialità.

L’inserimento del ledgering nel quadro agonistico italiano trova in me un accanito sostenitore, tanto che mi sono iscritto subito al Campionato, la sensazione è stata quella di trovarsi in mezzo a delle persone che interpretano l’agonismo nel modo giusto.

L’aria respirata prima, durante e dopo l’appuntamento sportivo, lascia intravedere un bell’avvenire di sano agonismo.

Per l’attuale c’è solo da sperare che i saccenti di turno non ci mettano troppo le mani.

Sono molti i sedicenti puristi che inorridiscono di fronte a questa tecnica, ma chi è venuto a vedere la lunga fila di garisti che ha riempito il campi del “Tagliato” e “Santa Maria In Valle”, ha potuto osservare un alto livello tecnico e delle persone seriamente impegnate in una gara svoltasi in un clima sereno, all’insegna del rispetto reciproco e delle regole, cosa (purtroppo) sempre meno frequente nelle nostre gare……..

Ma passiamo alla cronaca.

Come in tutto il Bel Paese, anche in riva all’Arno aretino, il clima torrido l’ha fatta da padrone, rendendo le due giornate di gara (cinque ore per ciascuna prova) “roba da uomini duri” e siccome quando il gioco si fa duro sono i duri che iniziano a giocare, tutti al pezzo, con il coltello fra i denti alla ricerca della carpa più bella.

L’Arno, come sempre, si è confermato all’altezza della situazione, così come i suoi pesci, i quali si presentavano orgogliosamente ai guadini, mostrando le loro splendide livree, a dimostrazione di un perfetto stato di salute, ma soprattutto di un metodo gestionale illuminato che fa di Arezzo una delle perle dell’agonismo italiano……

Ed eccoci alla gara:

Il primo giorno, sabato 10 luglio, la prova inizia alle 9,30, la prima frazione di gara trascorre nell’immobilità generale, sono rari quelli che hanno messo un pesce in nassa.

Il motivo è semplice: con il caldo il pesce staziona degli strati superficiali dell’acqua e si abbasserà sul fondo solo quando la pasturazione inizierà a fare l’effetto desiderato.

Come da copione, poco tempo dopo, i vettini iniziano a dare i primi segnali e le sottili cannine si piegano paurosamente per ammortizzare le potenti fughe delle carpe giunte al desco che tirano come navi e, perlomeno dalle imprecazioni, pare proprio che siano state molte le navi che hanno rotto gli ormeggi.

Pesci che, una volta agganciati, ti addrizzavano la canna senza possibilità di replica.

Al fischio finale sono davvero pochi quelli che hanno meno di cinque/sei Kg. di pesce ma, anche se per vincere ci sono voluti pesi a due cifre, tutti si sono divertiti e dai commenti del dopo gara si percepisce chiara la soddisfazione di una bella giornata.

Difficile dire quale sia stata la tecnica predominante, dato che c’è chi ha vinto pescando con il mais, chi si è affidato, come me, alle mini boliles dal sapore fruttato, chi ha pescato sotto le piante, dall’altra parte e chi a metà canale. Unica certezza è che il bigattino ha dato scarso riscontro, riducendo la taglia del pescato e, nel peggiore dei casi, portando in pastura noiose colonie di “gattini” dal peso ininfluente.

E veniamo alla seconda giornata.

Domenica 11 luglio, tutti ben cotti dal sole del giorno precedente, alle 6,15, ci raduniamo al London Bar di Laterina per il sorteggio e poi di nuovo sul fiume per la “riavuta”.

A differenza del giorno precedente, oggi il pesce ha risposto subito alle insidie, ma con un po’ di stanchezza.

Con molta probabilità la pastura di ieri ha tenuto il pesce sul fondo, ma la pressione subita ha inciso negativamente sull’attività odierna.

Anche l’impostazione di pesca è molto cambiata e le notizie che si rincorrono sono di un forte incremento del bigattino che pare dia risultati inattesi mentre, per quello che mi riguarda, le mini boiles che ieri avevano dato buoni risultati, sono state quasi subito accantonate a favore di un chicco di mais infilzato in un rig, messo quasi a sfiorare la curva dell’amo.

Si badi bene……ho detto un chicco di mais….Due sono troppi.

Anche se può sembrare assurdo, con due chicchi si vedono dei tremolii continui, con raro esito, mentre con un solo grano la mangiata è pulita, molto ben leggibile e quasi sempre con risultato positivo.

I pasturatori utilizzati per la maggiore sono quelli a rete, atti a disperdere velocemente il loro contenuto, per le pasture invece non sono in grado di relazionare con certezza, dato che chi sa di avere quella giusta, si guarda bene dal dire la sua composizione tuttavia, il messaggio olfattivo e visivo parla di pasture dolci, dai colori chiari tendenti per la maggiore al giallo.

Per quello che invece riguarda la composizione della mia pastura, dato che il dovere di cronaca mi impedisce di mantenere segreti, vi dirò che era composta da una pastura gialla molto dolce dal forte odore fruttato e con l’aggiunta di modeste quantità di canapa in semi, mais intero, micro pellet alla fragola e boiles sempre dal sapore fruttato, spezzettate grossolanamente. Il risultato è stato dei migliori.

Ed ora, concludendo, voglio fare i miei complimenti con la Società S.P.S. Quarata, per l’impeccabile organizzazione, ma sopratutto vorrei evidenziare l’opera insostituibile degli amici Miredo Baldini e Fabio Renzetti, che hanno messo a disposizione un campo gara in condizioni eccellenti. Inoltre, l’ospitalità, la disponibilità e la cortesia di queste due persone possono insegnare molto.

Unico neo a parer mio riscontrabile, ma non imputabile all’organizzazione, è quello che riguarda la pesatura del pesce: le norme federali obbligano a rimettere il pesce già pesato in nassa, fino al termine delle operazioni, sottoponendo il pescato ad un dannoso, ma sopratutto inutile stress e tutti noi vediamo bene di cosa si tratti. Personalmente ritengo che potremmo fare molto per la salute dei pesci, evitando quest’operazione.

Saluto gli amici di Match Fishing con un arrivederci a Mantova, per le due prove finali.

Marcello Corbelli

VISUALIZZA LA CLASSIFICA

la pastura utilizzata

la tensione è ai massimi livelli e…non solo quella della canna

il bisogno aguzza l’ingegno

il ledgering raduna campioni del calibro di Bergonzoni

il mitico Miredo in azione

Simone Vanni, un osso duro.

….più comodi di così!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *