CHI NON “BOLLA” IL PRIMO DELL’ANNO NON “BOLLA” PER TUTTO L’ANNO

In Romagna c’è un detto che risale all’epoca di nonsoquando e l’ha citato un certo nonsochi che recita..”CHI NON “BOLLA” IL PRIMO DELL’ANNO NON “BOLLA” PER TUTTO L’ANNO.

Di fatto molti pescatori non si fanno mancare questo appuntamento un pò per scaramanziua e un pò per passione.

D’altra parte c’è chi fa di peggio come quelli che per tradizione, da alcuni decenni, il primo giorno dell’anno ripetono il rito del tuffo nel Tevere a Roma.

In ogni caso il cenone della sera prima in qualche modo doveva essere smaltito e per farlo niente di meglio di una bella pescata in laghetto.

Così è stato in Romagna come in tante altre parti d’Italia e tra questi patiti ci sono stati anche alcuni irriducibili della società Città del Rubicone Daiwa di Savignano sul Rubicone (FC) i quali si sono ritrovati per il tradizionale scambio di auguri presso i laghetti Fipsas di Poggio Berni.

In una decina, sfidando il clima rigidissimo che gravava su tutta la Romagna, hanno risposto presente ancora con la faccia assonnata risvegliata da un bollente caffè aiuto indispensabile per affrontare la gara.

A mettere a dura prova la tenuta dei pescatori non c’è stata solo l’aria fredda ma anche la scarsa pescosità che ha condizionato negativamente il divertimento.

Nonostante tutto nessuno ha mollato e per tre ore ognuno ha cercato quella mangiata che poteva valere un sofferto podio.

D’altra parte si sa  “bollare” con almeno un pesce in questa giornata è scaramanticamente indispensabile per  non macchiare l’intera stagione a venire.

Per riuscire a bollare qualcuno ha provato a catturare almeno una piccola alborella usando lenze e ami da cavedani ma per qualcuno l’onta del cappotto ha pesato come un macigno così come gli sfottò ricevuti.

Pronti via alle ore 9 con la totalità dei pescatori in allungo con la roubaisienne a 13 metri.
Alcune fiondate di bigattini e via sul galleggiante e via…

Le uniche voci che si udivano erano domande per capire se qualcuno, dopo una mezz’ora abbondante di gara, avesse preso pesce.

Niente da fare, l’acqua è fredda e trasparente e il pesce il primo dell’anno proprio non si fà vedere.

Qualcuno allora pensava di accorciarsi nel sottoriva con una punta da 3 pezzi per provare a catturare almeno una alborella.

Niente da fare…

Finalmente arriva voce che Sergio Scarpelli, gran conoscitore di questi stagni e agonista della società Val Marecchia, riusciva a scapottare portando a guadino un carassio catturato tra i rovi nel sottoriva.

A ruota anche gli altri lo imitavano ma niente da fare del pesce neanche l’ombra.

Scarpelli intanto allungava le catture, alla fine farà 9 pezzi, grazie ad altri carassi presi con un piccolo verme rosso.

L’altro pescatore che riesce a portare alla pesa 3 carassi è stato Alessandro Scarponi che gli valgono il secondo posto.

Il detto “pochi ma buoni” in questa occasione si è rivelato davvero azzeccato.

Le lenze migliori per pescare sottoriva sono state quelle con galleggiante a tubino da 4 x 12, piombatura aperta sotto da 30 centimetri, amo del 22 e finale dello 0,8.

Il terzo e quarto posto se lo sono aggiudicati Paolo Barilli e Oscar Zavoli con…udite udite…2 alborelle ciascuno.

ROMEO GRAFFIETI

MARCO TREVISANI

MAURIZIO ZANI

PAOLO BARILLI

OSCAR ZAVOLI

ALESSANDRO SCARPONI

SCARPONI CON I TRE PESCI DA SECONDO CLASSIFICATO

SERGIO SCARPELLI 1° CLASSIFICATO

LUCA PISCAGLIA

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