FIUME LIRI: IN GARA IL 12 GIUGNO

CONOSCIAMOLO DA VICINO QUESTO FIUME LIRI

Il Liri è un fiume dell’Italia centromeridionale, che si sviluppa tra l’Abruzzo, il Lazio e la Campania, con un percorso di 120 km dalla sorgente fino alla confluenza col Gari, dove prende il nome di Garigliano. Con questo nome scorre per altri 38 km fino allo sbocco nel mar Tirreno. Per la fusione con questo è conosciuto anche con la denominazione Liri-Garigliano, con la lunghezza complessiva di 158 km. Nella cartografia storica è attestata anche la denominazione Garigliano sin dalla sorgente[1][2].

Il percorso del fiume

Nasce in Abruzzo nei pressi di Cappadocia dal Monte Camiciola (m. 1701 s.l.m. – Monti Simbruini) scorrendo copioso di acque nella Valle Roveto, dove riceve tramite un canale artificiale le acque della piana del Fucino, e tocca i centri di Capistrello, Civitella Roveto, Canistro e Balsorano.

Il Liri a Sora.

Entrato nel Lazio bagna Sora; dopo aver ricevuto da sinistra il fiume Fibreno, incrementando così notevolmente la propria portata, attraversa il comune di Isola del Liri, nel cui centro dà luogo a una spettacolare cascata l’unica al mondo che divide in due un centro abitato, sino a giungere nei pressi di Fontana Liri, dove riceve da destra il torrente Amaseno. Con andamento sinuoso giunge poi all’altezza di Ceprano dove riceve da destra il suo affluente più importante, il fiume Sacco; subito dopo una diga sbarra il suo corso formando il lago di San Giovanni Incarico. A valle del lago artificiale, nei pressi di Aquino, riceve da sinistra le acque del fiume Melfa, proveniente dai Monti della Meta, raggiungendo dopo poco la cittadina di Pontecorvo. Superato quest’ultimo centro il fiume riceve da destra il Rio Forma Quesa e da sinistra il Rio le Forme d’Aquino dopodiché attraversa il comune di San Giorgio a Liri.

Cascata del Liri a Isola del Liri

In breve giunge così sulla linea di confine tra Lazio e Campania nei pressi di Sant’Apollinare e nel punto in cui riceve le acque del fiume Gari prende il nome di Garigliano. Da qui prosegue per altri 38 km ricevendo da sinistra il fiume Peccia e, presso la foce, il torrente Ausente andando poi a sfociare nel Mar Tirreno nel golfo di Gaeta mantenendo per tutto il percorso i confini naturali tra il Lazio e la Campania.

Il bacino complessivo del Liri-Garigliano è di 5.020 km².

 

Regime

Piena del Liri del 1° dicembre 2010 a Sora

Il Liri è un fiume dalla portata notevole grazie anche alla permeabilità di gran parte del suo bacino di raccolta. Il suo regime però è irregolare con notevoli piene autunnali e invernali e magre estive. Il fiume è anche soggetto ad un pesante sfruttamento delle sue acque tanto da risentirne notevolmente in alcuni tratti.

Il nome

Il nome è attestato in Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, II, 227) e Strabone, nel quale leggiamo che il Liri, nato dalle montagne, dopo Sora raggiunge Fregellae e Minturno (Geografia, V,3): dunque per gli antichi la denominazione Liris è riferita all’intero percorso di quello che oggi chiamiamo Liri-Garigliano. Da Strabone apprendiamo pure che precedentemente si chiamava Clanis. Fin dal Medioevo è documentato anche con il nome Verde, in cui era comunque compreso anche l’attuale Garigliano: cosi è menzionato da Dante a proposito di Manfredi di Sicilia, i cui resti mortali per ordine papale furono dissotterrati a Benevento e traslati fuori dei confini del Regno di Sicilia[3]. La denominazione Garigliano, riferita al tratto che va dalla confluenza col Gari fino alla foce, è di origine tardomedievale.

L’etimo è incerto, forse è collegato un tema preromano *liri- che indica acqua melmosa (cfr. lira nel senso di fango di alcuni dialetti abruzzesi-molisani); è stata di recente avanzata l’ipotesi di una derivazione dall’arabo “garil” (palude), con riferimento alla morfologia del tratto finale del suo corso.

FONTE WIKIPEDIA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *