News dal campo gara di Ostellato in vista dei prossimi mondiali di pesca

Il Comitato Regionale Emilia Romagna della FIPSAS e la Sezione Provinciale di Ferrara ringraziano per la collaborazione tutte le realtà che hanno lavorato per poter arrivare alla stesura di questo comunicato stampa.

Da aprile ad oggi, del Canale Circondariale, ai più conosciuto come “Valle Lepri”, si è parlato molto.

I due argomenti oggetto di interesse sono stati una flessione della pescosità nel campo di gara delle Vallette di Ostellato, registrata tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, ed una contemporanea moria di carpa.

In particolare, questo ultimo fenomeno oltre a non essere del tutto nuovo, in quanto era stato registrato già negli anni precedenti in alcune lanche del basso corso del Po, nel 2011, contemporaneamente ad Ostellato si stava verificando anche in altri siti del nord Italia ed è pertanto sotto stretta osservazione da parte delle autorità competenti.

La storia inizia quindi con segnalazioni delle Associazioni di pesca sportiva arrivate alla Provincia di Ferrara che ha immediatamente attivato una campagna di monitoraggio dell’ittiofauna che proseguirà per tutto il 2011.

Tra le principali finalità vi sono la caratterizzazione della comunità ittica, già di fatto in corso da circa un quinquennio nello stesso canale, e la raccolta di elementi utili a spiegare la flessione delle catture di abramide.

Contestualmente è stata valutata l’entità della moria, prevalentemente a carico della carpa comune (Cyprinus carpio) e l’approfondimento ittiopatologico da parte dell’Area di Sanità Pubblica Veterinaria dell’Azienda USL di Ferrara e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (Sezione di Ferrara) che ha effettuato le analisi microbiologiche.

A completamento, sono stati utilizzati i dati di caratterizzazione delle acque nel periodo da gennaio ad aprile 2011, nelle tre stazioni in località Fosse, Valle Lepri e ponte Trava, monitorate mensilmente dal Servizio Sistemi Ambientali di ARPA Ferrara.

In sintesi, i campionamenti sono stati effettuati alla fine di marzo, in aprile ed all’inizio di luglio, sempre in occasione di allenamenti o nel giorno immediatamente successivo alla gara e la scelta degli attrezzi è stata indirizzata al censimento delle specie più abbondanti. Per un dettaglio su modalità e tempistica dei monitoraggi, sui metodi di analisi impiegati e sui risultati si possono consultare le relazioni tecniche al sito www.provincia.fe.it/agricoltura poi entrare in “ caccia e pesca “.

In particolare l’abramide è risultata la specie numericamente più abbondante mentre il siluro (57%) e la carpa (30%) sono risultate le specie più abbondanti in peso, come riportato nel seguente grafico.

In grafico è riportata la biomassa delle sei specie più abbondanti, espressa in percentuale del totale pescato (219 kg) nei campionamenti di marzo e aprile.

Il siluro e l’abramide mostravano una ripartizione equilibrata delle taglie mentre la carpa, rappresentata da esemplari di peso compreso tra 9-18 kg, ed il carassio, con esemplari tra 0,6-1,4 kg, avevano una distribuzione marcatamente sbilanciata verso le classi di taglia maggiore, mentre gli esemplari di medie/piccole dimensioni erano del tutto assenti per entrambe le specie.

Siluro, carpa, abramide, blicca e carassio presentavano gonadi ben sviluppate, in anticipo rispetto alla stagione.

Interessanti i risultati dell’analisi dei contenuti stomacali che ha evidenziato un quadro molto variabile da specie a specie, riconducibile inequivocabilmente a fenomeni di competizione interspecifica e di predazione; per approfondimenti si rimanda alla relativa relazione tecnica.

Moria di carpa

La moria nel Canale Circondariale è stata censito in un tratto di 16,5 km, comprendente il campo gara delle Vallette, ed ha interessato quasi esclusivamente la carpa comune, C. carpio.

La comparsa delle prime carcasse è registrate il 4 aprile 2011. Dalle osservazioni successivamente effettuate in occasione di 5 uscite, è possibile datare il picco di moria attorno al 7 di aprile.

Il fenomeno si è poi protratto fino a circa il 22 dello stesso mese affievolendosi progressivamente. Nel tratto in esame, oltre alla carpa sono state rilevate 3 carcasse di siluro ed un solo esemplare di lucioperca.

Tutte le carpe morte erano di dimensioni notevoli, corrispondenti a un peso di circa 7-8 kg mentre gli esemplari di siluro corrispondevano ad un peso di circa 10 kg.

Nessun individuo di dimensioni inferiori è stato rinvenuto così come non è mai stato rinvenuto alcun individuo di altre specie, abbondanti nel C. Circondariale, come l’abramide, il carassio e la blicca.

Sei esemplari di varie specie (carpa, carassio, lucioperca e siluro) catturati fra l’11 e il 18 aprile in alterato stato di salute, sono stati inviati ai Laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale a cura dell’Area di Sanità Pubblica Veterinaria dell’AUSL: gli esiti di questi esami sono da poco disponibili, in quanto la ricerca di virus con il metodo culturale comporta tempi lunghi per una risposta definitiva; non è stato trovato il temuto virus della viremia primaverile della carpa, nè sono stati rilevati parassiti; su tutti i pesci è invece stato rilevato un batterio patogeno del genere Aeromonas, sspp. sobria e hydrophila.

Questi batteri possono aver causato la mortalità insieme a fattori favorenti quali stress determinati dall’inizio dell’attività riproduttiva, eventi climatici avversi o altri fattori indeterminabili.

Il monitoraggio delle acque ha evidenziato un quadro di buona qualità, migliore rispetto alla maggior parte dei canali della bassa padana, risultando costantemente nella classe intermedia di cinque classi di qualità. I singoli parametri idrochimici nei mesi precedenti alla moria di carpa non indicano alcuna alterazione tale da spiegare la moria registrata.

L’ipotesi di un evento acuto di inquinamento è smentita ulteriormente dal fatto che la moria ha interessato quasi esclusivamente una sola specie.

In base alle evidenze sopra elencate è possibile formulare la seguente interpretazione dei fenomeni che tra marzo e aprile hanno interessato il campo di gara delle Vallette di Ostellato. All’inizio della primavera tutte le specie che dominano nel Canale Circondariale sono in fase pre-riproduttiva in cui sono spinte a ricercare continuamente maggiori risorse alimentari.

Questa opportunità è stata offerta dal campo di gara delle Vallette, dove in 3-4 giorni alla settimana la pasturazione ha rappresentato una disponibilità alimentare di elevata qualità; l’esame dei contenuti stomacali ha confermato tale ipotesi.

In conseguente aumento della densità di siluro, carpa e abramide, tuttavia, ha favorito fenomeni di disturbo come la competizione per la risorsa, principalmente tra carpa e abramide e di predazione da parte del siluro su abramide, anche in questo caso confermata dall’esame dei contenuti stomacali.

L’imminente riproduzione dell’abramide può aver contribuito a condizionare ulteriormente il comportamento di questa specie e a incrementarne la discontinuità delle catture durante le competizioni.

L’ipotesi più accreditata riguarda quindi fenomeni biologici e non di inquinamento delle acque, sia nell’aver condizionato negativamente la pescosità del campo di gara sia riguardo la moria di carpa.

I campionamenti effettuati in luglio, successivamente al periodo riproduttivo indicano infatti un notevole alleggerimento dei fenomeni sopra riportati ed un conseguente aumento della densità di abramide nel tratto del campo di gara delle Vallette di Ostellato, confermato da un incremento delle catture durante le competizioni.

Il proseguimento delle attività nei mesi entranti permetterà la definizione di un quadro esaustivo su scala annuale.

(nella foto Massimo Rossi Presidente FIPSAS Emilia Romagna)

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