MONDIALI MASTER: L’ITALIA VINCE CON PIENO MERITO

L’Italia dei Master vince con pieno merito il Campionato del Mondo.

E’ stata una vittoria schiacciante quella dei Veterani impegnati nell’Arno a Firenze. Oro per Nazioni, argento e bronzo negli individuali.

Gli uomini a disposizione del bravissimo Massimo Ardenti e del suo vice Adriano Fumagalli hanno dominato in lungo ed in largo le due prove iridate totalizzando solamente 19 penalità e lasciando la piazza d’onore al Belgio distanziato di ben 15 punti con la Francia ed il Portogallo confinate a 37 penalità con vantaggio a favore dei transalpini che vincono il bronzo per il maggior peso.

Fra le note positive di questa manifestazione ce n’è una che a me sta particolarmente a cuore: il netto dominio dei nostri Veterani si è basato su una tecnica molto italiana.

Quella dell’Alborella con la canna fissa. Per le altre Nazioni non c’è stata storia. E’ stato un predominio tecnico-tattico talmente evidente che è stato riconosciuto anche dai nostri rivali. L’approccio all’evento era partito tanto tempo fa con gli stage a 12 elementi ed in qualche modo continuato con le due prove di finale dei campionati italiano.

Dopo la scelta dei cinque componenti il Team Italia, e più a ridosso dell’importante evento, erano state organizzate altre uscite. Il campo gara della Fonderia era stato rivoltato dalla testa ai piedi dai nostri che avevano provato le diverse tecniche indirizzandole verso i vari tipi di pesci presenti.

Era stato provato tutto. Dalla pesca alle minuscole alborelline del sottosponda a quella del siluro da un metro e mezzo. Erano state fatte prove cronometrate al pesce piccolo, valutazioni sul peso dei piccoli channel, provate esche, pasture e terminali.

Il contributo di abnegazione di tutti e cinque i componenti verso il bene comune della squadra è stato incredibile.

Tutte le decisioni venivano prese di comune accordo e poi avallate dal C.T. Ardenti. Tino, Natale, Luciano, Roberto e Piero le hanno provate letteralmente di tutte per prendere quel pesce in più, per cercare di migliorare la resa di una tecnica e per raffinarne un’altra.

Dopo l’obbligata e sofferta scelta del quartetto che avrebbe pescato Piero Palai, riserva designata, non si è tirato indietro ed ha fatto volentieri da sponda ai compagni durante le due prove del mondiale.

La cronaca della giornata di Sabato ha ricalcato quella del Venerdì dove i nostri conquistano al pesce piccolo un 1° di settore con Natale Bagarello, che con questo piazzamento conquista anche l’argento individuale. Un 2° con Luciano Bazza che finisce 3° conquistando il bronzo, e due terzi di settore dei bravi Roberto Torri e Celestino Pagliari.

Il pesce di taglia ha premiato il Belga, di chiare origine italiane, Bruno Andreatta che dopo aver fatto l’assoluto con più di 11 kg il Venerdì ha replicato la vittoria del settore nella seconda manche catturando una carpa di poco inferiore ai 5 kg che gli ha permesso di aggiudicarsi il titolo di Campione Mondiale Individuale Master per l’anno 2011.

A gara conclusa la soddisfazione è stata grande tanto che ho notato, fra i componenti il team, un po’ di malcelata commozione.

Subito dopo l’ufficializzazione dei risultati Massimo Ardenti ha rilasciato, per gli amici di Match Fishing, un’intervista che ho il piacere di riportare integralmente.

Allora Massimo siamo Campioni del Mondo 2011 della categoria Master quali sono le tue impressioni a caldo a nemmeno un’ora dalla chiusura della manifestazione?

Mah, che ti devo dire, una gara fin troppo scontata che però mi ha fatto vivere dei momenti di incertezza ogni qualvolta intravedevo in lontananza una roubaisienne piegarsi sulle testate di un grosso pesce.

Devo dire che l’eccelsa qualità dei cinque elementi che ho avuto la possibilità di condurre, unità alla particolare tecnica che abbiamo utilizzato, mi hanno facilitato il compito. Sono stati bravissimi.

Il campo di gara è stato perfetto. Io poi con Firenze ho un feeling particolare e di questo posto ho tutti ricordi positivi. Agonisticamente parlando, insomma, ho tutti ricordi importanti.

Quest’ultimo poi non è importante…è un sogno. E’ un sogno che, per onestà, non posso dire che io inseguissi ma che abbiamo potuto centrare al momento che si è verificata una convergenza di più fattori.

Una squadra molto forte ed una condizione tecnica tale che ci ha permesso di emergere prepotentemente. Sicuramente se dovevamo pescare le breme ed i gardon in un lago del Nord Europa non sarebbe stata la stessa cosa, però questo è stato il “nostro giro”, un’organizzazione perfetta e un campo gara che ha risposto secondo le nostre speranze.

E’ una vittoria schiacciante perchè totalizziamo in due gare 19 punti segno di una squadra che ha girato benissimo.

Cosa ne pensi della Nazionale Francese che nei giorni antecedenti l’evento sembrava fra le favorite e che invece è stata scalzata da quella del Belgio?
Beh la Francia si è dimostrata sempre la potenza tecnica che è, mentre il Belgio lo sapevamo che avrebbe puntato direttamente al pesce di taglia, anche perché sono molto bravi a prenderli, ci credono e anche se il campo gara è stato molto avaro di pesci grossi, hanno fatto un buon mondiale.

Nella pochezza generale ieri hanno fatto il 1° ed il 2° assoluto, uno ha fatto molto male ed uno si è difeso. Oggi vince il mondiale individuale il caro Franco Andreatta che oltre ad essere un buon pescatore è anche una persona simpaticissima catturando altri pesci di taglia mentre gli altri si difendono con dei channel.

Di contro la Francia ha sfoderato una tecnica sicuramente molto più vicina a noi. Hanno pescato l’Alborella, anche se abitualmente loro utilizzano una tecnica leggermente diversa dalla nostra.

Se non le pescano a roubaisienne pescano molto leggeri e più corti. Comunque ti posso dire che ho visto degli agonisti francesi tecnicamente molto preparati, estremamente svelti, con una gran mano e che probabilmente hanno ceduto il passo agli italiani in virtù della conoscenza del campo gara.

Comunque sia la Francia … rimane la Francia ed è sempre un bel vedere quando pescano. Sicuramente loro hanno avuto una condanna un po’ prematura credendo di poter affrontare la gara nella stessa condizione tecnica nostra.

Massimo il campo gara fiorentino di oggi è sicuramente diverso da quello che tu hai calcato negli anni scorsi. Pensi che ci siano possibilità di rivederlo utilizzare nei campionati nazionali più prestigiosi oppure Firenze dovrà ancora aspettare?
Credo di non fare un augurio o una predizione dicendo questo.

Io a Firenze ho visto molto novellame, piccoli channel e tante carpette dai 10 ai 30 gr . Pesci che credo non siano stati immessi ma siano nati qui.

Il fiume mi sembra in buone condizioni e credo che, come altri ecosistemi, abbia toccato il fondo qualche anno fa in concomitanza dell’espansione massima del siluro. Adesso questi siluri sono diventati giganteschi e penso che abbiano cominciato a mangiarsi fra di se.

Infatti si notano esemplari da cento grammi e altri da 20 o 30 kg mentre mancano completamente quelli di fascia intermedia, segno evidente di episodi di cannibalismo. Anche perché per un siluro è molto più semplice predare suoi simili che nutrirsi di carpe o di altri pesci.

Quindi penso che con un po’ di pazienza tutto ritornerà a posto.
L’organizzazione di questo mondiale come ti è sembrata?

E’ sicuramente un bell’impegno da parte della Federazione, da parte di tutte quelle persone che si sono date da fare e che si sono adoperate senza un tornaconto personale per far contento l’amico o il conoscente impegnato nell’organizzazione o a livello tecnico nella competizione iridata.

Io, lo ripeto, sono troppo di parte e con Firenze non riesco ad essere obbiettivo, però ritengo sia stata davvero una bella festa.

Il prossimo anno il mondiale si svolgerà in Portogallo dove andrete a difendere il titolo iridato conquistato oggi. Il campo gara già lo conosci?
Un’altra delle mie fortune, oltre a quella di poter disporre di atleti veramente bravi, è quella di avere quello che io chiamo, forse in maniera irriverente, un “aiuto C.T.” del calibro di Adriano Fumagalli che per me è un pozzo di esperienza dal quale attingo continuamente.

Questa gratitudine io non la nascondo e penso che il mio sia un atteggiamento intelligente.

Siamo amici e ci rispettiamo. Adriano mi ha detto che il campo gara lo conosce quindi … per me non c’è problema.

Mi fido totalmente di lui e quindi non mi aspetto sorprese.

Bene Massimo ti ringrazio e ti faccio tanti auguri anche per il proseguo della stagione.

Un saluto agli amici di Match Fishing
Stefano Falciani

Luciano Bazza in azione

Il mitico Roberto Borgi in gara 1 segna i pesci a Natale Bagarello

Il francese Lannoy al pesce piccolo

Luciano Bazza seguito da vicino da Adriano Fumagalli

Il mitico galleggiante Tesse

Ancora pochi centimetri e …

La grossa carpa che permette ad Andratta di vincere il titolo Individuale

Uno dei quattro enormi siluri attaccati e persi da un concorrente

Gli inglesi hanno steccato ambedue le prove

Un inglese con la match rod

Roberto Torri in gara 1.

Massimiliano Picchi giurino d’eccezione

Il campo gara della Fonderia

il sudafricano Van Eeden vincitore del settore di Torri in gara 1

Luciano Bazza mostra orgoglioso il cartello con il peso delle sue 570 Alborelle

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