MONDIALI SENIORES: IL MIO MONDIALE DA SOGNO!

Il mondiale di quest’anno è stato davvero avvincente per i risultati conseguiti dalla nostra Federazione con le sue squadre della pesca al colpo.

Disabili, donne, master, giovani e infine i seniores ci hanno regalato tante soddisfazioni che porteremo a lungo nei nostri ricordi e nel nostro cuore.

Uno dei protagonisti di questa epica impresa è stato sicuramente Ferruccio Gabba, una colonna insostituibile della nostra nazionale italiana che ha dimostrato nelle due prove, ma ancor prima, nelle varie sfide premondiali, di meritare il successo ottenuto sia come squadra che individuale.

Ferruccio è sicuramente un campione della pesca al colpo tra i più amati dal popolo della lenza e la dimostrazione dell’affetto i fans gliel’hanno tributata seguendo le sue gesta durante le gare del mondiale.

Mi sono soffermato per parecchio tempo ad osservare Ferruccio nella fase preparatoria e mi ha disarmato la tranquillità e la freddezza che solo un campione come lui riesce ad avere in situazioni simili.

Con un centinaio di persone accalcate dietro il suo picchetto fin dal primo mattino e per tutta la gara ad osservarlo si sarebbe messo in agitazione chiunque ma lui, dall’alto della sua esperienza acquisita a livello internazionale con innumerevoli sfide affrontate, non si è fatto di certo impressionare.

L’ho osservato con una attenzione maniacale, cercando di cogliere quelle sfumature che caratterizzano una situazione unica come un mondiale, ma il suo sguardo attento, la sua concentrazione sulle cose da fare, la preparazione meticolosa di ogni accessorio, non erano poi così diversi da altre competizioni meno impegnative.

Tutta la piattaforma di pesca è sistemata a dovere, le punte sulla rastrelliera, l’ombrellone sistemato all’altezza giusta, la pedana laterale con i secchi di pastura coperti e distinti per tipologia di prodotto, le esche curate alla perfezione sono sul piatto a portata di mano, le scatole dei terminali, il guadino, tutto il resto è a posto.

Manca poco all’inizio della prima manche, Ferruccio ogni tanto trova il tempo di buttare lo sguardo verso il pubblico assiepato alle sue spalle sempre più numeroso, salutando sempre con il sorriso qualche amico.

Vedo nei suoi occhi una sicurezza disarmante la stessa che sfodera all’inizio della pasturazione pesante nel lanciare a mano le 12 bocce grosse di pastura e 6 palle di terra sulla linea dei 13 metri che cadono tutte nello stesso punto.

Poi inizia a scaricare altro composto con l’ausilio della coppetta e in acqua finiscono 17 palle di pongo.

Non è finita qui, a sei pezzi di canna scodella tre volte bocce di terra con canapa e caster messi all’interno della coppetta sfusi.

Il suo spondino Gino Govi cammina nervoso ma non ha bisogno di dispensare suggerimenti se non i minuti rimasti alla fine della pasturazione pesante.

Finalmente arriva il suono della sirena che echeggia in lontanaza, la canna scorre veloce e la lenza viene calata nel verde dell’acqua nel punto esatto dove poco prima aveva pasturato, nella discesa ferma la lenza a 10 cm dal fondo per alcuni secondi e poi l’accompagna con estrema lentezza verso il fondo con il galleggiante che scompare affogato nell’acqua.

Intravedo a malapena la punta nera dell’antenna del galleggiante, Ferruccio pesca molto tarato, tanto che la prima mangiata arriva che nemmeno me ne accorgo, ferrata e prima breme.

L’elastico si allunga ma non troppo e una bremetta che ci da morale perchè il primo pesce del settore è suo, “ci siamo !” rumoreggia qualcuno tra il pubblico; nuovo innesco e via ancora in pesca, pochi secondi e un’altra breme è in canna.

L’elastico da li in poi diventerà il mio misuratore per determinare la dimensione del pesce allamato, finalmente arriva una ferrata decisa e questa volta l’elastico fuoriesce dal cimino alcune decine di centimetri in più e infatti la taglia è notevole.

“Vai Ferro che ci siamo”, gli grida un fans del pubblico che lui nemmeno sente tanto è alta la sua concentrazione.

Ad ogni cattura faccio lavorare la mia macchina fotografica cercando di catturare immagini diverse anche per avere angolazioni varie ma devo spostarmi di continuo per non togliere la visibilità agli spettatori.

Guardo i suoi avversari, sono più lenti con le catture, Ferruccio pesca nel picchetto 4 del settore D e a metà gara risulta nettamente in testa.

Decido di dare un’occhiata anche a qualche avversario temibile, al picchetto D 12 trovo un campione del mondo l’ungherese Walter Tamas il quale, riferisce il giurino nascosto sotto l’ombrellone azzurro, pare vada molto bene.

“Stai a vedere che questi ungheresi quatti quatti ci fregano…” mentre gli scatto una foto Tamas ferra e salpa una bella breme che mi innervosisce e vado via.

Mi sposto anche nel picchetto D 4 dove trovo il tedesco Claus Muller che un amico giornalista di quel paese mi ha riferito di tenerlo d’occhio perchè in Germania gode di ottima fama.

Prende bene anche lui, ma lo vedo più lento e provo a stare tranquillo.

All’improvviso sento un applauso provenire dai supporter di Ferro, allungo lo sguardo e vedo che guadina un bel pesce, meno male, tutto sembra andare per il verso giusto.

A quel punto salgo in sella alla mia bicicletta e mi sposto su Alan Scotthorne, che per nostra fortuna pesca nell’altro settore D.

Questi inglesi non sono da sottovalutare, perchè come si dice da noi, “non sono mai morti”, e ogni volta riaffiorano i ricordi del mondiale spagnolo dell’anno scorso quando proprio nei minuti finali sono riusciti a prendere quel pesce in più che gli ha fatto vincere l’oro quando pensavamo di averlo già in tasca noi.

Questi inglesi, le nostre “bestie nere”, ma se sono così temuti un motivo ci sarà e quindi sempre meglio non averli nel  settore e Gabba non ce l’ha, ma anche se fosse stato sono sicuro che avrebbe avuto vita dura con il nostro campione.

Arriva la fine della gara, la sirena suona dopo quattro ore tirate e sudate, Gabba è soddisfatto e il pubblico anche, infatti  gli tributa un applauso scrosciante per la bella prestazione realizzata.

Inizia la pesa, il tedesco di cui vi parlavo prima sfiora i 10 chili, però…!

Arriva il turno di Ferruccio, sono oltre 14 chili, e via un altro applauso…,

Si prosegue e l’altro che doveva creare problemi, l’ungherese Tamas, pesca bene ma mi dicono avere rallentato molto sul finale e fa fermare la bilancia a 8130 punti.

E’ fatta! si vince, l’istinto sarebbe quello di correre da Ferruccio per abbracciarlo ma mi soffermo per una pacca sulle spalle, per complimetarmi e per fargli altre due foto.

Govi nel frattempo trasuda, è impegnato nella ricerca dei risultati degli altri, che un pò alla volta arrivano grazie ai telefonini.

Le braccia alzate in segno di vittoria sono una liberazione e tutto il pubblico applaude e si dilegua contento.

Chiudiamo gara 1 con 9 penalità grazie ad una prestazione da campioni che ci permette di andare a dormire alla sera tranquilli, …ma non tanto perchè l’Olanda è dietro di noi a soli due punti.

Ma come, non docevamo guardarci le spalle dagli inglesi, dai Francesi,dai Belgi?

E invece troviamo gli orange di Jan Van Schendel, quello che conosce meglio di altri le pasture di Van Den Eynde e che guarda caso sono quelle che qui ad Ostellato vanno per la maggiore.

Porca miseria, stai a vedere che questi ci fregano!

Arriva anche la seconda giornata.

Il meteo aveva dato pioggia, nemico imprevisto che avrebbe favorito quelle squadre del nord Europa abituate a pescare in avverse condizioni, ma la pioggia fortunatamente tarda ad arrivare sulle valli di Ostellato e così la seconda manche è la fotocopia della prima.

Gabba pesca nello stesso settore però al n° 6 e visto che in gara 1 era andato tutto bene l’impostazione rimane la stessa.

Nel settore non abbiamo più Tamas ne tantomeno il tedesco e nemmeno l’inglese Schottorne che in gara due pesca nell’altro settore D al picchetto 26.

E’ domenica, il pubblico, il grande assente di questi mondiali, è comunque più numeroso del giorno prima, mentre Gabba è lo stesso, con la solita rinomata concentrazione e tutta la grinta di chi vuole scrivere una pagina importante nella pesca al colpo, davanti a tanti tifosi targati Tubertini e non solo.

Parte la gara, preceduta da una pasturazione fotocopia, e Ferruccio si infila bene, tranquillo e convinto della strategia che il Team Italia ha condiviso.

Arriva il Ct Rudy Frigeri, in sella alla bicicletta, è sudato, e sul suo viso, che appare sereno e rilassato, agli occhi di chi lo conosce bene traspare invece tanta tensione.

L’Italia oggi pesca con Sorti, al posto di Defendi, che sta andando benino, Fini dicono che va a palla, Falsini accusa qualche colpo di tosse, Ballabeni c’è.

Questa volta, salvo imprevisti, dovremmo farcela.

Osservo gli Olandesi, hanno anche un esterno del campo gara ma per nostra fortuna sbaglia impostazione di gara e non sfrutta l’occasione.

Mi sposto in bicicletta per tutto il campo gara percorrendolo più volte tanto che alla fine avrò macinato una decina di km.

Ritorno da Gabba, mi dicono che va bene ma che l’ungherese Magyar al picchetto D 18 ha dei bei pesci e che forse Gabba rischia di fare il secondo.

Non è possibile…, ma come…, non dovevamo guardarci le spalle dai francesi e dagli inglesi?

Stai a vedere che questi magiari ci fanno le scarpe.

Infatti nella pesca delle breme anche in occasione del Memorial Van Den Eynde gli Ungheresi avevano dimostrato di saperci fare arrivando secondi sul podio se non ricordo male.

Non voglio soffrire, mi sposto nel settore di Fini in alto, dopo lo stacco degli animali, e li rimango attratto dalla sfida da fuochi d’artificio che si sta consumando nei minuti finali.

Andrea è davanti con tanto pesciolame, ma a pochi minuti dalla fine un finlandese ti schiaffa una carpa da 9 chili che fa venire il mal di testa a tutti e a Premoli, che fa da spondino ad Andrea, anche il “mal di balle” da eccessivo giramento.

Inizia a piovere, sono in bici, e non ho con me l’ombrello, che faccio? …ma chi se ne frega, mi dico, mondiale bagnato mondiale fortunato, a costo di arrivare al raduno a nuoto rimango li da Andrea.

Il fine gara è da alta tensione, l’inglese Stu Conroy ha fatto alcuni pesci da paura, la carpa da nove chili è da paura, ma attenzione …il pesce di Andrea non è da meno.

Ad alzare la souspance ci si mette anche la bilancia che fa le bizze e alcune pesate si devono rifare, pesce in acqua e tara e ritara la pesa va avanti.

Nel frattempo arriva notizia che Ballabeni perde il primo nei minuti finali per una carpona presa dal belga Guido Nullens, già campione del mondo alcuni anni fa, Falsini era in difficoltà e lo davano da cinque a otto penalità, Sorti non sbaglia e ci porta a casa un bel secondo in un picchetto per niente facile battendo anche Will Raison che aveva già fatto secco a Spinadesco nell’epica sfida del mondiale 2008, finalmente arriva notizia che pure Gabba vince anche gara due e grazie alla vittoria ottenuta nella prima manche con 2 penalità rischia di diventare campione del mondo individuale.

Nel frattempo la pesa a rilento va avanti, arriva la conferma che Jacopo fa 6 punti e adesso tocca a Fini, il finlandese fa 12.370 punti, l’inglese Conroy ne fa 11.710, però sono tanti..

La nassa di Andrea viene sollevata dall’acqua con l’aiuto del Ct Frigeri, sembra importante ma non pare avere tutto quel pesce.

La bilancia fa ancora la matta, ripesare!

Adesso funziona, manca il bip…. arriva… 12.490!

Mamma mia, ripeti 12.490 Sìììììììììì Sìììììììììììììì, 120 grammi che valgono oro, SSSSSIIIIIIIIIII  !

Italia Italia! si scatena l’inferno, tra lacrime di gioia e grida di pazzia che nemmeno quando abbiamo vinto l’ultimo mondiale di calcio avevo visto.

Arriva la somma dei risultati, abbiamo fatto 21 punti, l’Ungheria ne fa 27 e del resto non ce frega più niente.

Siamo Campioni del mondo! CAMPIONI DEL MONDO!! CAMPIONI DEL MONDO!

Che figata, ragazzi, siamo campioni del mondo, ma attenzione, …..che “cacchio” vuole quel giudice?

Mister Fini? pole length control please!

Che vuole? …vuole controllare la lunghezza della canna.

Ma come? e lo dice adesso? com’è sta storia? mah…,

Andrea ostenta sicurezza, rimonta la roubaisienne pezzo per pezzo, …tranquilli ragazzi non arriva a 13.

Fettuccia e controllo, …fffiuuuu! 12,60. Meno male. E vai!

Arriva Frigeri, rosso in faccia da far lume, abbraccia Andrea e si mettono a piangere come bambini, ed è giusto così, la tensione accumulata in questi mesi è stata davvero tanta.

La pioggia adesso inizia a scendere ma poi si ferma, le ombre della sera cambiano i colori del canale, a differenza di altri mondiali questi sono riflessi dorati, il nostro grande Circondariale che ci ha voluto ripagare delle tante agonie di inizio stagione.

Anche il canale di Ostellato, dopo Pozzolo, Peschiera e Firenze ha voluto fregiarsi del titolo di canale campione del mondo.

Viva l’Italia, viva i nostri campioni del mondo!

Al raduno ritrovo tutti quanti, allegri e rilassati, anche il viso di Ferruccio adesso ha ritrovato quel sorriso che lo contraddistingue sempre quando si trova tra amici, Ravaglia ne ha per tutti, Vezzalini scatta foto in continuazione, Manni ha una forza da leone e per abbracciare Fini gli spezza addirittura le costole.

Tutti hanno ragioni da vendere per essere felici, passa Natucci, che vedo agitato ma questa volta non per colpa degli inglesi, mi dice ..”ci sentiamo domani per una intervista”!

Iniziano le premiazioni, sono lunghe, ma ne vale la pena, e alla fine scoppia la festa dell’Italia Campione del mondo.

Le medaglie sono al collo, le coppe alzate al cielo, adesso è tutto vero!

Italia oro, Fini oro, Gabba bronzo!

Grazie ragazzi, grazie Campioni del mondo!

 

MONDIALI SENIORES: VISUALIZZA IL VIDEO N° 1

(intervista a Frigeri di Massimo Rossi e Cerimonia di apertura di Ferarra);

MONDIALI SENIORES: VISUALIZZA IL VIDEO N° 2

(presentazione di Massimo Rossi, immagini competizione, intervista di Alessandro Scarponi a Rudy Frigeri, e Giuliano Boldini)

MONDIALI SENIORES: VISUALIZZA IL VIDEO N° 3

(interviste di Alessandro Scarponi a Maurizio Natucci, Andrea Fini e Ferruccio Gabba)

 

GRAZIE RAGAZZI!

CONOSCIAMO I NOSTRI CAMPIONI DEL MONDO

UMBERTO BALLABENI

nato a Milano il 27/09/1963, titolare negozio di pesca a Cinisello Balsamo (Mi), pesca dall’età di 5 anni, attuale società Lenza Emiliana Tubertini, in nazionale dal 1992 (20 mondiali consecutivi), Tecnica preferita: BOLOGNESE, Squadra del cuore: INTER

PALMARES

2 VOLTE CAMPIONE ITALIANO INDIVIDUALE SENIORES: (1993, 1995)

1 VOLTA CAMPIONE ITALIANO A SQUADRE: (2008 )

7 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO A SQUADRE PER NAZIONI SENIORES: (1992 IRLANDA, 1993 PORTOGALLO, 1996 ITALIA, 1997 UNGHERIA, 2000 ITALIA, 2007 UNGHERIA, 2011 ITALIA,

1 VOLTA CAMPIONE DEL MONDO INDIVIDUALE SENIORES: (2001 PARIGI FRANCIA)

1 VOLTA CAMPIONE EUROPEO INDIVIDUALE SENIORES: (2007 ITALIA)

2 VOLTE CAMPIONE EUROPEO A SQUADRE SENIORES: (2001 BULGARIA, 2007 ITALIA)

 

GIANLUIGI SORTI

46 anni di Bergamo, Impiegato di banca, pesca dall’età di 7 anni, attuale società Team Ravanelli Trabucco, in nazionale dal 1993, tecnica preferita: INGLESE – ROUBAISIENNE, la squadra del cuore: INTER

PALMARES

5 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO SENIORES A SQUADRE PER NAZIONI: PORTOGALLO, 1996 ITALIA, 1997 UNGHERIA, 2000 ITALIA, 2007 UNGHERIA, 2011 ITALIA

4 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO PER CLUB

6 VOLTE CAMPIONE D’ITALIA A SQUADRE

4 VOLTE CAMPIONE D’ITALIA INDIVIDUALE SENIORES

1 VOLTA CAMPIONE D’ITALIA DI PESCA PRATICA

1 VOLTA CAMPIONE EUROPEO A SQUADRE PER NAZIONI SENIORES: (2007 ITALIA)

STEFANO DEFENDI

39 anni di Crema, gestisce attività di tabaccheria e in inverno istruttore di sci, pesca dall’età di 6 anni, attuale società Team Ravanelli Trabucco, in nazionale dal 2000, tecnica preferita: BOLOGNESE – ROUBAISIENNE, la squadra del cuore: JUVENTUS

PALMARES

2 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO A SQUADRE PER NAZIONI SENIORES

3 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO PER CLUB

4 VOLTE CAMPIONE D’ITALIA A SQUADRE SENIORES

1 VOLTA CAMPIONE D’ITALIA SENIORES INDIVIDUALE: 2009)

1 VOLTA CAMPIONE EUROPEO SENIORES A SQUADRE PER NAZIONI: (2007 CAVO LAMA)

 

JACOPO FALSINI

39 anni di Firenze, dipendente Colmic, pesca dall’età di 4 anni, attuale società Polisportiva Oltrarno Colmic, in nazionale dal 1995, tecnica preferita: ROUBAISIENNE – INGLESE, la squadra del cuore: FIORENTINA

PALMARES

2 VOLTE CAMPIONE ITALIANO A SQUADRE: (2001 – 2009)

5 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO A SQUADRE SENIORES: (1996 ITALIA PESCHIERA, 1997 UNGHERIA, 2000 ITALIA, 2007 UNGHERIA, 2011 ITALIA)

1 VOLTA CAMPIONE DEL MONDO INDIVIDUALE SENIORES: (2000 FIRENZE ITALIA)

1 VOLTA CAMPIONE EUROPEO INDIVIDUALE SENIORES: (2001 BULGARIA)

2 VOLTE CAMPIONE EUROPEO A SQUADRE SENIORES: (2001 BULGARIA, 2007 ITALIA)

1 VOLTA CAMPIONE DEL MONDO A SQUADRE PER CLUB: (2002 CROAZIA)

 

FERRUCCIO GABBA

nato a Reggio Emilia il 27/09/1968, dipendente Tubertini, pesca dall’età di 10 anni, attuale società Lenza Emiliana Tubertini, in nazionale dal 1993, Tecnica preferita: ROUBAISIENNE, Squadra del cuore: JUVENTUS

PALMARES

1 VOLTA CAMPIONE ITALIANO INDIVIDUALE (1996)

1 VOLTA CAMPIONE EUROPEO INDIVIDUALE (Cavo Lama)

5 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO A SQUADRE: (1993 PORTOGALLO, 1997 UNGHERIA, 2000 ITALIA, 2007 UNGHERIA, 2011 ITALIA)

1 VOLTA CAMPIONE EUROPEO A SQUADRE: (2007 CAVO LAMA ITALIA)

3 VOLTE CAMPIONE DEL MONDO A SQUADRE PER CLUB: (1992 ITALIA, 1998 BULGARIA, 2000 PORTOGALLO)

6 VOLTE CAMPIONE ITALIANO A SQUADRE: (1991, 1995, 1997, 1998, 1999, 2008)

ANDREA FINI

39 anni di Arezzo, agente settore commercio, pesca dall’età di 4 anni, attuale società Polisportiva Oltrarno Colmic, in nazionale dal 2006, Tecnica preferita: ROUBAISIENNE, la squadra del cuore: FIORENTINA

PALMARES

1 COPPA CEE

1 VOLTA CAMPIONE ITALIANO SENIORES INDIVIDUALE

1 VOLTA CAMPIONE ITALIANO A SQUADRE

1 VOLTA CAMPIONE DEL MONDO SENIORES INDIVIDUALE (Italia 2011)

1 VOLTA CAMPIONE DEL MONDO A SQUADRE PER NAZIONI SENIORES (Italia 2011)

RODOLFO FRIGERI

Rodolfo Frigeri, di Modena, pesca con la società Polisportiva Oltrarno Colmic,

PALMARES

2 VOLTE CAMPIONE ITALIANO A SQUADRE SENIORES

1 VOLTA CAMPIONE DEL MONDO A SQUADRE PER NAZIONI SENIORES: (ITALIA 2011)

 

 UN PO DI SCATTI PER CHI NON C’ERA

 (IL GRANDE PUBBLICO ASSENTE INGIUSTIFICATO)

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