LE SAVETTE DEL LAGO POLVERINA

Cari amici di Match Fishing, se la pianura padana è famosa per i suoi mille canali e i fiumi più importanti dove la pesca si esalta nelle Marche sono presenti tanti laghi incastonati tra le verdi colline che si caratterizzano non solo per le chiare e fresche acque ma anche per la pescosità  rappresentataa dalle diverse specie ittiche presenti.

La stagione della pesca è entrata decisamente nel suo periodo migliore dell’anno e i pescatori provano ad insidiare in questi bellissimi bacini ora i cavedani a Fiastra ora le savette a Polverina.

Savette? si avete letto bene, Savette!

Questa specie ittica di passata memoria, ormai scomparsa dai corsi d’acqua del nord un tempo pieni di questi argentati pinnuti,  la possiamo trovare ancora in abbondanza in un lago marchigiano, il bacino di Polverina, che gli agonisti con diversi capelli bianchi sulla testa ricorderanno per avreci disputato diverse competizioni negli anni 70 e 80.

Si è parlato sempre poco di savette sulle pagine di questo sito, e così, stanchi di breme e carassi, per una volta abbiamo voluto cimentarci con una bella pescata e per l’occasione abbiamo coinvolto due nostri validi collaboratori marchigiani, Federico Cirilli e Roberto Battellini del Fishing CLUB MoRrovalle MAVER.

Allora cari amici BUONA LETTURA!

LAGO DI POLVERINA

Il lago Polverina è un bell’itinerario situato tra le Marche e l’Umbria. Grosso bacino artificiale nato dallo sbarramento con una diga sul fiume Chienti per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica, il lago di Polverina è profondo intorno ai 18-20 mt.

E’ un lago di forma molto allungata e facilmente accessibile, le due sponde più lunghe sono totalmente percorribili perché sono di terra battuta con bassi erbai, anche se a tratti un po’ fangose; un lato corto del lago è rappresentato dalla diga, l’altro è occupato da un fitto canneto e pertanto non praticabile.

Solo alcune sponde sono a ripido scendimento, in genere l’acqua si alza in maniera lenta e costante raggiungendo profondità importanti solo a molti metri dalla riva.

 

Cari amici lettori di Match Fishing, con “Savette a Polverina” vogliamo iniziare un viaggio tra le più belle e interessanti mete di pesca della provincia di Macerata, in collaborazione con: Match Fishing Italia e Paioli Sport S.p.a. – MAVER Italia.

Oggi con un meritato break, dopo un frenetico inizio di stagione agonistica, ci troviamo appunto a Polverina, situato nell’alto Maceratese, tra due altrettanto splendidi ed importanti laghi: Fiastra e Caccamo.

Il lago di Polverina, storico campo gara fino agli anni 90, è stato ormai dimenticato dalle attenzioni dell’agonismo (non si sa bene il perché) e l’assenza di opere di manutenzione ha fatto sì che siano rimaste ben poche aree accessibili a chi vuole praticare la pesca.

Data la sua conformazione (che si presterebbe a qualsiasi attività) e l’estrema comodità nel poterlo raggiungere, a nostro parere (e di tutti i pescatori) ci sembra un vero peccato non volerlo sfruttare e valorizzare, basterebbe veramente poco, ma questo è un altro discorso……

Comunque… contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il lago è strapieno di pesce di svariate qualità, quali: Alborelle, Savette, Cavedani, Carassi, Carpe, i grandi Siluri e per gli amanti dello Spinning anche Trote, Persici e Black Bass (e sicuramente altro…).

Visto il periodo, vi illustriamo una classica pescata a roubaisienne, pasturando con pastura al formaggio e qualche bigattino (sfuso e incollato), con il preciso intento di catturare delle Savette e perché no, anche qualche bel Cavedano (ce ne sono di veramente enormi).

Ma entriamo nello specifico della preparazione.

Esche e pasture:
– per la pastura abbiamo mixato la “Maver Fiastra” con la “Maver Cavedano Barbo”, creando un composto di colore rosso con uno spiccato odore di formaggio (esattamente ciò che serve a noi);
– l’incollaggio dei pochi bigattini che servono per fare qualche pallina in fase iniziale, è stato effettuato con la colla “Maver Super Fix”, colla molto versatile e adatta ad ogni tipo di pesca;
– in fine, bigattini bianchi e pinkies.

Lenze, galleggianti, fili e ami:
– purtroppo la giornata è stata ventosa e con molta corrente, abbiamo quindi optato per un galleggiante stabile, il nuovo “Maver N4”, con deriva in acciaio e antenna sensibile, grammature 0,30 e 0,50;
– Lenze su monofilo 0,12 e per i terminali abbiamo usato il collaudatissimo “MAVER SLR” 0,08;
– gli ami più idonei, ci sono sembrati i nuovi “MAVER KM9 e KM1” N° 20 e 22, uno a curva tonda ed uno a filo più fino per insidiare i pesci nei momenti più difficili;
– vista la presenza di cavedani abbiamo costruito una lenza aperta verso il basso, a chiudere verso l’alto di circa 35cm, con pallini N° 12 e 11.

Piccoli consigli:
In questi laghi di montagna, dove l’acqua è quasi sempre limpida e dove ci sono continui cambiamenti di livello dovuti al lavoro delle dighe, i pesci sono particolarmente attenti e sospettosi.
Quindi, costruire delle lenze leggere con pallini di piccolo diametro (anche n°13), usare terminali sottili, legare ami che a molti potrebbero sembrare troppo piccoli e pasturare in maniera precisa e metodica, aiuta non di poco a trovare più mangiate, anche e soprattutto per chi pratica la pesca amatoriale.

Ma torniamo a noi…. preparato tutto, siamo partiti con la pasturazione iniziale a 11,50mt, fatta con circa 10 palle di pastura (della grandezza di un limone) e un paio di palline di bigattini incollati.
Se il buongiorno si vede dal mattino, la pescata non lasciava presagire nulla di favoloso… dopo mezzora avevamo preso due cavedani, una trota e visto pochissime mangiate.

Ma il segreto sta nel pasturare di continuo e dopo un po’ i nostri elastici erano sempre in tiro e le mangiate si susseguivano freneticamente, le Savette (obbiettivo programmato del nostro servizio) finalmente erano entrate.

Nonostante il tempo che in questi giorni è stato inclemente e l’aria che sicuramente non era da “mattanza”, alla fine della pescata ci siamo divertiti in totale relax, catturando parecchie Savette e qualche Cavedano (stranamente nulla di taglia rilevante).

IMPORTANTE – Come avrete notato dalle foto, abbiamo impostato la pesca a 11,50mt, abbiamo aperto una punta ciascuno e non abbiamo usato lo scodellino.
Ovviamente avremmo potuto aprire molte punte con più variabili di lenze e grammature, avremmo potuto pasturare in maniera più precisa con il cupping kit e avremmo potuto pescare a 13,00mt, ma il nostro scopo non è far vedere come pescano due agonisti, il nostro scopo è far capire che per divertirsi basta avere una lenza giusta, un po’ di buona pastura e qualche bigattino.
Il divertimento deve essere alla portata di tutti. L’agonismo è un’altra cosa.

Quando, come e cosa pescare:
Nei mesi che vanno dalla primavera all’autunno questo splendido bacino offre il meglio di se, dando la possibilità di catturare principalmente sia Savette che Cavedani, con tutte le tecniche preferite dai pescatori comuni, quali: roubaisienne, canna fissa, bolognese e inglese.
Nei mesi freddi, con le stesse tecniche, ma usando solo bigattini, si possono catturare dei favolosi Cavedani da record (ne abbiamo presi alcuni che superavano i 2,50 Kg).

Con l’auspicio che questo nostro primo servizio sia stato di interesse al pubblico di Match Fishing, un caro saluto da Federico, Roberto e Anchise (il nostro super fotografo ufficiale).

FOTO: Battellini Junior & Senior

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