IL BARBO EUROPEO NEL FIUME TARO

Avevamo  gia’ da tempo io (Gianluca) e Fabrizio (amico di infanzia)  sentito parlare del barbo spagnolo e della sua crescente presenza nelle acque del Grande Fiume.

La nostra curiosita’, dopo tanti anni di sola pesca a mosca , è stata  solleticata  dai  racconti delle bellissime pescate fatte negli anni scorsi dall’amico Marco Saccani (noto a tanti amici pescatori), invogliandoci  così a riscoprire la pesca alla bolognese od alla passata che dir si voglia.

E’ stato un lampo il ritornare con la memoria ai magnifici greti del Taro di piu’ di trent’anni fa, quando le sue sponde, tra Viarolo e San Secondo Parmense, nei mesi di aprile e maggio, erano meta di file di pescatori, piantati in acqua come pali gia’ dalle prime luci del mattino, in un ambiente fluviale che sapeva di acqua e germogli di pioppo; tutti schierati, dopo le prime vere piene primaverili, nella speranza dell’inizio della risalita degli streggi o striscie che a branchi immensi, unitamente a savette, barbi e cavedani, venivano a riprodursi proprio in queste acque.

E così nel mese di Aprile,  non appena Marco (dopo alcune sere di prova) mi ha aggiornato sulle prime catture, assieme a  Fabrizio ci siamo a lui uniti piombando nei greti del Taro.

L’attrezzatura direi e’ molto semplice: canna bolognese di 5/6.00 mt., filo : lenza madre del 18 con  finale del 14 ed in alcune sere anche del 16,  galleggiante di grammatura variabile dai 2 a 3 grammi secondo la velocità dell’acqua; la tecnica è la classica trattenuta in passata, senza la necessità di assidue pasturazioni a cui invece risulta più’ efficace una tenace ricerca della loro posizione.

Il fiume quest’anno, visto l’andamento delle precipitazioni di aprile e maggio, e’ a dir poco stupendo: i suoi correnti, a fondo ghiaioso, rimandano ancora al ricordo del passato: ti ritrovi in acqua fino alla cintola, con cestino e sacchetto con qualche bigattino, quasi come se non te ne fossi mai andato!

Certo, la tecnica e’ un po’ arrugginita, ma alla prima mangiata, al primo incontro col barbo spagnolo l’adrenalina schizza alle stelle, con l’inizio di un tiro alla fune reso ancor piu’ esaltante dalla frizione del Crack come colonna sonora!

Il barbo spagnolo, che risale il fiume Taro per la riproduzione in questo periodo, e’ un pesce estremamente combattivo, con filate che spesso si concludono a suo favore anche con fili del 16, con esemplari che raggiungono i 3 chili ed oltre.

Presente in Taro gia’ dalle prime piene di fine aprile, il barbo spagnolo risale dapprima con esemplari di notevole taglia radunati in branchi anche consistenti, per poi dare seguito alla monta degli esemplari piu’ piccoli.

Il barbo spagnolo, del tutto simile al barbo autoctono, assume in questo periodo una stupenda livrea dorata, e la sua presenza mi ha dato l’opportunita’ di tornare a frequentare luoghi dimenticati, con amici fraterni che, invece, restano pochi e sempre gli stessi.

Le catture sono state tante, ve lo posso assicurare e tante di taglia notevole, con alcuni  esemplari di oltre i 3 kg

Cestini pieni di barbi  sono stati in quasi tutte le sere oggetto di bellissimi commenti e di arlia tra amici nella fase del loro rilascio.

Le immagini che allego mostrano alcuni esemplari di taglia notevole e delle belle pescate.

Nelle foto di seguito allegate vedrete le catture fatte da :

1)    Marco Saccani – grande pescatore noto, come dicevo prima, a tanti amici e grande appassionato per questo tipo di pesca. La sua bravura credo non abbia bisogno di commenti.

2)    Fabrizio Rinaldi, amico di infanzia grande appassionato di pesca, funghi ed api.

Magari si arrabbierà, ma un pò di sana  arlia serve sempre:  a funghi e con l’apicoltura è molto bravo ma con la pesca ……….……. ( a voi il giudizio guardando le foto)

3)    Salvatore Ruggiero,  amico di Guastalla che, pur  pescando il Barbo lungo le rive del Po, è stato colpito dalla bellezza del Taro e del suo habitat e dalle bellissime catture fatte.

4)     Gianluca Pinazzi che non ha fatto tante e belle catture per colpa delle tre persone su menzionate in quanto era sempre impegnato a far loro delle foto …….. L’anno prossimo lascerò il compito delle foto ad altri e mi dedicherò di più alla pesca, promesso.

A parte le battute posso sicuramente dire di aver  riscoperto questa bellissima pesca e confesso che il piacere di essere con amici sul fiume a divertirci in totale rilassatezza è una soddisfazione veramente unica e sicuramente gli esemplari pescati hanno contribuito molto nel divertimento.

Purtroppo il periodo della pesca di questo esemplare stà finendo e quindi un arrivederci al prossimo anno sperando di trascorrere altre piacevoli giornate/serate di pesca.

Gianluca.

 

29/03/2012 – nassa con tanti barbi di taglie varie, vi garantisco è stata una gran bella pescata (nella foto Marco e Fabrizio)

 

29/03/2012 – Fabrizio mostra un bel esemplare

29/04/2012 – Marco mentre cerca di portare a riva un barbo allamato

 

29/04/2012 – Salvatore mostra una cattura  

09/05/2012 – Marco in mezzo ad una bella piana con barbo di taglia  

31/05/2012 – Marco e Fabrizio entrambi con pesce in canna  

31/05/2012 – Marco durante un recupero e dopo aver preso un bel esemplare

Fabrizio………(forse è bravo anche a pescare)

 

 

 

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