FEEDER: UN GIORNO AD OSTELLATO PASSANDO DA ANITA

Le valli …. che belle!, in estate o in inverno hanno sempre un fascino particolare che merita di essere vissuto.

Ogni volta è un film diverso, c’è sempre qualcosa di nuovo da vedere, c’è sempre un uccello da fotografare, un pesce da sognare.

Le acque fredde e chiare del Circondariale nel periodo invernale costringono il pesce ad una ridotta vitalità; infatti le piccole breme, ben visibili agli occhi dei predatori acquatici, per difendersi tendono a rifugiarsi negli anfratti sotto i canneti o in altri luoghi riparati come ponti o paratie delle idrovore.

Da un po’ di anni però le bremotte nate nella primavera scorsa non sanno che il pericolo oltre che dai lucioperca, siluri e lucci, arriva anche dai predatori aerei, quelli che arrivano dal cielo come i cormorani, macchine nere da guerra paragonabili per efficacia di risultato ai micidiali aerei da combattimento F-35.

Una giornata di pesca nelle valli ferraresi, per un agonista, non può che avere una unica meta, … Ostellato e il suo Circondariale.

Chi proviene da sud est, in particolare i romagnoli di Ravenna, Cesena, Forlì e Rimini, deve attraversare il paese di Anita e percorrere la strada che costeggia per alcuni km l’argine Agosta e il Circondariale sud est un tempo teatro di competizioni nazionali per migliaia di agonisti.

Ma i pescatori lo hanno abbandonato perché la pescosità in alcuni periodi dell’anno è ridotta ai minimi termini e le cause sono difficilmente rimovibili.

Alla salinità dell’acqua, che toglie l’appetito ai pesci, si è aggiunto da qualche anno a questa parte anche la presenza dei cormorani, uccelli ittiofaghi che nei mesi invernali e sempre in numero maggiore anno dopo anno, che hanno preso domicilio in questo canale sicuri di poter banchettare senza limiti per diversi mesi.

Li abbiamo notati questa mattina ad Anita, nel primo tratto del canale dove la profondità dell’acqua è più bassa, erano migliaia, neri, aggressivi, affamati e si spostavano dalla valle al canale e quando si alzavano in volo oscuravano il cielo.

Le foto sotto danno meglio l’idea di cosa significhi uno stormo di cormorani ai quali necessitano almeno 500 grammi di pesce al giorno per potersi sfamare.

I conti li lasciamo fare a voi, dicembre, gennaio, febbraio, marzo, 4 mesi sono 120 giorni per 500 grammi fanno 60 chili per 2000 cormorani fanno la bellezza di 12.000 chili.

Non aggiungiamo altro, lasciamo a voi ogni commento supportato dalle immagini che ho scattato alle ore 8 di questa mattina sul canale.

E ora finalmente parliamo di pesca, di breme, di feeder fishing.

Alessandro Scarponi e Marco Mazzetti neo compagni di squadra alla Cannisti Castelmaggiore Maver si sono presi una mattinata per provare le nuove canne Diamond feeder della Maver novità per la stagione 2014.

Le nuove canne Diamond sono dei veri e propri gioielli perfezionate dopo diverse sessioni di pesca proprio da Marco Mazzetti che lavora nell’azienda bolognese e che collabora con la direzione sviluppo e ricerca per la messa a punto dei vari prodotti per il feeder fishing.

Sono state testate le due canne Diamond top di gamma della lunghezza 3,60 la prima e 3,90 la seconda e il riscontro è stato subito più che positivo.

Oltre alla leggerezza e alla bilanciatura, tanto da non far immaginare di avere una canna in mano, si è messa in luce la struttura della canna con un fusto semirigido nelle prime due sezioni e il quiver (terza sezione) da un’oncia molto sensibile ma non flessibile ha permesso una lettura delle mangiate dei pesci anche in presenza di minime tocche come quelle delle breme invernali.

Il tratto di canale testato è stato quello detto “cavalli” e per l’occasione abbiamo testato anche due pasture diverse per vedere come avrebbero risposto i pesci del canale.

La giornata inizia con un cielo coperto, che si è aperto verso mezzogiorno fino a far sbucare un sole caldo sul finire della pescata che faceva pensare più ad una giornata di primavera che ad una di pieno inverno.

Notata l’assenza di corrente in canale si è deciso di usare dei acqua di bagnare, sciogliere e disperdere rapidamente la pastura.

I cage feeder sono ideali in acqua ferma o lenta e medio bassa, nei casi in cui il pesce risponde velocemente o si vuole creare un effetto esplosivo sulla superficie.

Come detto visto l’assenza di corrente si è optato per la versione in plastica poiché quella in rete metallica servono, a nostro parere, per dare maggiore stabilità sul fondo.

Mazzetti sceglie un 20 grammi mentre Scarponi monta un 28 grammi; linea di pesca per entrambi sui 48 metri per confrontare le due tipologie di pastura in azione a pochi metri di distanza l’una dall’altra.

Il primo pesce è per Alessandro, trattasi di una grossa breme sul chilo di peso, replica mazzetti con una bremotta di media taglia, ancora Scarponi con una bella breme e anche Marco ne aggancia una sul chilo e mezzo.

Poi ad Alessandro entrano i carassi mentre a Marco continuano le breme.

Dopo quattro ore di pesca si passa alla pesa, fatta ad occhio, con la quale si certifica un pareggio sia come numero di pesci, 20 a testa, sia come peso.

Alessandro ha usato una pastura scura con mix di quattro parti di farine diverse; 25% betaina; 25% pastura nera da breme con tanta canapa dentro, 25% pastura dolce da carassio gialla, e 25%  pellett al pesce scuro frantumato con il frullatore.

Marco ha usato il suo mix personale di pastura invernale di colore rossastro formato da 33% pastura da breme colore nocciola, 33% pastura al krill, 33% pastura al pesce nocciola.

Innesco sempre bigattini vivi innescati su un amo del 16 della Maver un nuovo amo di colore nero (vedi foto) che Marco sta testando già da alcuni mesi con successo e che usciranno sul mercato tra poche settimane.

La pescata è stata divertente e le tante mangiate viste tra quelle andate a buon fine e quelle lisciate hanno tenuto impegnati i due agonisti per tutto il tempo.

Ancora una volta Ostellato ha dimostrato di esaltare la pesca del feeder fishing e per fortuna che da queste parti i cormorani non sono ancora arrivati.

IL FILM FOTOGRAFICO DELLA PESCATA        

CORMORANI “SENZA PAROLE”

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Marco Mazzetti
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le canne Diamond della Maver
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i nuovi ami della Maver eccezionali per il feeder fishing leggero
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le canne hanno risposto bene alle sollecitazioni dei lanci
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lunga distanza senza problemi anche con canne leggere dal fusto sottilissimo
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impostazione di pesca di Mazzetti
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…e quella di Scarponi
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il pesce è in canna, da notare la flessibilità della terza sezione e la maggiore rigidità delle prime due sezioni
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il pesce in canna è notevole, arriva sui 1500 punti, la canna non deve sbagliare e aumenta la sua flessibilità
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anche l’ultima breme di giornata è nel guadino
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le catture di Marco Mazzetti
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e quelle di Alessandro Scarponi
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