PASSEGGIATA PER IL PORTO DI….CIVITANOVA MARCHE

Questo sito, da sempre vicino a tutte le problematiche inerenti al mondo della pesca sportiva, vuole segnalare, ma soprattutto dar voce a un’iniziativa degli amici pescatori di Civitanova Marche “Passeggiata per il Porto”, iniziativa nata, cosi come ci tiene a sottolineare l’amico Massimo Fontana, uno dei più bravi agonisti del Centro Italia, non per polemizzare ma per sensibilizzare tutte le Istituzioni interessate, affinché una tradizione centenaria: la pesca ricreativa all’interno del Porto di Civitanova, possa continuare ad esistere, cosi come anche chiaramente descritto nella locandina della manifestazione

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parole che trovano riscontro in questo video girato alcuni anni fa proprio sul molo di Civitanova, dove oltre alle catture si può notare quanta gente frequenti quei luoghi, magari per fare dello sport oppure una salutare passeggiata

Una doverosa precisazione personale, quest’ articolo non è una critica verso quelle istituzioni che per motivi di sicurezza hanno deciso di vietare la pesca all’interno dell’area portuale in questione, anzi conoscendone le motivazioni, credo che sia stato un atto dovuto. Spesso e volentieri noi pescatori ci lamentiamo di divieti vari, oppure di regolamenti troppo complicati, ma dovremmo fare molto più spesso autocritica, senza attaccare chi ha emanato quelle regole, che possono sembrare assurde, ma quei divieti altro non sono che la conseguenza al malcostume o comportamenti che di certo non possiamo definire sportivi.

Rimanendo in tema di pesca nei porti, nonostante ci sia concesso, e sottolineo concesso, ho assistito in prima persona a pescatori, che pescando all’imboccatura di un porto, pretendevano di poter lanciare la propria esca da una parte all’altra dei moli di entrata, arrivando persino a prendere a mal parole le imbarcazioni in transito, dimenticandosi appunto che se sono li è solo perché qualcuno li tollera o glielo concede, una concessione non può mai essere un diritto. Altro malcostume lasciare ogni tipo di rifiuto, trasformando un molo in una discarica a cielo aperto, lasciando per terra addirittura esche varie come gamberi e sardine, che dopo alcune ore rilasciano cattivi odori, anziché buttarli semplicemente in acqua, operazione che potrebbe servire a pasturare la zona tra l’altro.
Ma questi sono solo alcuni dei comportamenti che alla fine portano poi ai divieti, c’è chi persino decide di salire su degli scogli scivolosi, casca, si fa male, è da la colpa a chi gli ha permesso o meglio concesso di entrare in un area in cui è vietato l’accesso, poi ci si lamenta se chi ha la responsabilità, decida di fare la cosa più semplice: apporre un divieto, vogliamo ricordare per correttezza d’informazione cosi come recita l’articolo 79 del Codice della Navigazione, che la pesca in queste aree è soggetta ad autorizzazione:

Art. 79 – Pesca nei porti -Nei porti e nelle altre località di sosta o di transito delle Navi, l’esercizio della pesca è sottoposto all’autorizzazione del comandante del porto.

Come recita un famoso detto “Chi solleva un problema e non ha la soluzione, allora fa parte del problema”, bene noi vorremo proporre una soluzione, che parte appunto dalla lettura dell’art.79, dal quale si evince che l’esercizio della pesca non è vietato, ma deve essere sottoposto ad autorizzazione.

Naturalmente non possiamo pensare che basti una semplice domanda, che sarà poi accolta, perché come detto prima non è un diritto ma una concessione, e affinché la nostra richiesta possa essere accolta in modo favorevole, è necessario che il rilascio dell’autorizzazione sia subordinata a una precisa assunzione di responsabilità da parte del richiedente, che per prima cosa dovrà sollevare da qualsiasi responsabilità, nel caso d’incidenti durante l’esercizio della pesca, l’ente che provvederà al rilascio dell’autorizzazione stessa. Ed ecco che per ovviare e semplificare tutta la procedura potrebbero subentrare le Associazioni dei Pescasportivi, che naturalmente non elenchiamo per non dimenticarne qualcuna, che tra l’altro già prevedono una copertura assicurativa, ovviando alla prima problematica. Poi dovrebbero predisporre una sorta di autoregolamentazione cui i loro associati devono aderire e rispettare, pena la revoca dell’autorizzazione stessa, per evitare tutti quei comportamenti che definiremo “antisportivi” e che possano arrecare danno ai legittimi fruitori di un porto. Volutamente non facciamo riferimento al porto di Civitanova, perché questo problema riguarda un po’ tutti i porti presenti sull’intero territorio Nazionale, affrontarlo e cercare una soluzione comune, che tuteli tutti gli interessi in gioco, è un dovere di tutti noi.

Quella dei Pescasportivi è una grande categoria, e se ogni problematica l’ affrontassimo tutti insieme, senza divisioni per categorie o specialità, forse riusciremo ad ottenere qualcosa di concreto.
Il nostro augurio e che domenica alla “Passeggiata Sul Porto” ci siano veramente tantissime persone, e con loro auspichiamo la presenza del personale della Capitaneria di Porto, che non deve essere visto assolutamente come un antagonista in questa problematica, ed a questo proposito cogliamo l’occasione per esternare tutta la nostra gratitudine per il loro compito istituzionale, che ogni giorno assolvono con grande professionalità, e chi pratica la pesca in mare, e qualche volta si è trovato in difficoltà, può solo confermarlo.

Chi ama il mare, chi pratica la pesca in questo splendido elemento, sa che purtroppo i luoghi dove poterlo praticare in tutta tranquillità sono sempre meno, quindi sono convinto che a questa passeggiata, anche se virtualmente, parteciperemo in tanti, con la speranza che la passeggiata possa continuare e collegare tutti i porti d’Italia, e la soluzione proposta possa trovare riscontro in quelle Istituzioni che hanno la possibilità e il dovere di intervenire, per darci la possibilità di continuare a praticare questa nostra grande passione: LA PESCA

Per Match Fishing Giuseppe Trani

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