LENZA EMILIANA VINCENTE NELLE PAROLE DI GLAUCO TUBERTINI

 

Calato il sipario sull’edizione 2017 del CIS Colpo con la vittoria netta della Lenza Emiliana Tubertini che ha collocato ai primi due posti della graduatoria finale rispettivamente la squadra B e la squadra A, ho incontrato Glauco Tubertini in Azienda, a Bazzano, davanti all’improvvisata “hall of fame” di un lunedì di grandi soddisfazioni degli atleti della Lenza Emiliana Tubertini.

 

 

Calato il sipario sull’edizione 2017 del CIS Colpo con la vittoria netta della Lenza Emiliana Tubertini che ha collocato ai primi due posti della graduatoria finale rispettivamente la squadra B e la squadra A, ho incontrato Glauco Tubertini in Azienda, a Bazzano, davanti all’improvvisata “hall of fame” di un lunedì di grandi soddisfazioni degli atleti della Lenza Emiliana Tubertini.

 

Glauco, qui in Lenza siete ancora in festa, a 48 ore di distanza dal successo di Corbara…

“A dire il vero io sono  in festa da sabato pomeriggio, quando abbiamo avuto la conferma matematica che la Lenza Emiliana Tubertini era campione d’Italia, il traguardo principale della Società e dell’Azienda. Poi che il Titolo sia andato alla squadra B piuttosto che alla squadra A pass in secondo piano. Altrettanto importante é stato che ancora il sabato sera i ragazzi erano tutti a tavola assieme, a ridere, scherzare e parlare della gara della domenica. Questo clima di grande complicità e condivisione c’é stato per tutto l’anno e certamente é stato uno degli ingredienti che ci hanno portato alla vittoria finale.”

 

Possiamo parlare di sorpresa questa vittoria di Marco, Andrea, Lorenzo, Marcello ed Andrea?

“No, assolutamente. Posso assicurarti che, già ad inizio anno, con Ferruccio, valutando i valori in campo del campionato, per noi la nostra squadra B era già tra le pretendenti al Titolo. Poi, noi che siamo gente di pesca lo sappiamo, la competizione può riservare qualche sorpresa e, oltre al grande entusiasmo e alla grande preparazione occorre anche un pizzico di fortuna per raggiungere traguardi importanti come questi, con le due squadre prima e seconda classificate.”

 

Onesta la tua ammissione che occorra anche una quota di fortuna per vincere ma é innegabile che dietro un grande successo c’é anche un grande lavoro di squadra, di Società e, diciamolo, di Azienda…

“Questa non é una novità, Da quando esiste la Lenza Emiliana, la Società specchio dell’Azienda Tubertini, mio padre ed io abbiamo impostato la sua esistenza ed il suo lavoro sull’organizzazione di tipo aziendale, dove i collegamenti tra la parte sportiva e la parte commerciale e tecnica sono strettissimi e continui.

La prova ne é, anche, il grande numero di campioni che é stato ed é tesserato per i nostri colori in questi trent’anni di vita della Lenza. Ogni annata sportiva che comincia ha per noi come obiettivo il titolo massimo ottenibile, ossia il Mondiale per Club.”

 

E il 2018 avrà, ancora una volta, questo obiettivo a portata di mano…

“Si, nel 2018 andremo in Ungheria per cercare di riscattare il deludente secondo posto dello scorso anno ad Ostellato. Lo definisco deludente perché lo potevamo perdere solo ed esclusivamente dai Daiwa Dorking, degli agonisti fortissimi, dei professionisti che sanno fare benissimo quella tipologia di pesca che c’era ad Ostellato ed é andata com’é andata. In Ungheria ci giocheremo di nuovo le nostre carte per vincere.”

 

Avremo tempo di parlare del 2018. Torniamo, invece, al 2017 che hanno visto i colori giallo/neri tante volte protagonisti, ad iniziare dall’importante successo al Walterland Master, proprio in Ungheria dove si disputerà il Mondiale per Club…

“Si, i ragazzi vinsero quella importante competizione mondiale organizzata dal campione ungherese Walter Tamas che, per la qualità dei partecipanti, si può quasi assimilare ad un Mondiale. E’ stato il prologo ad una stagione che va concludendosi ora che ci ha visto protagonisti nel CIS colpo con diverse vittorie di tappa e il Titolo nazionale, che ci ha portato ancora un Titolo mondiale per Club con Marco Volpi, Alessandro Plazzi, Gabriele Brunettin ed Anthony Giacomini nella Canna da Natante, in un Mondiale difficile e nel quale anche i regolamenti hanno giocato la loro parte negativa ma che abbiamo vinto ugualmente; il nostro Giuliano Prandi é diventato Campione d’Europa individuale e a squadre con la Nazionale, Marco Volpi e Marco Genovesi Campioni d’Italia individuali nelle loro specialità. Voglio anche ricordare il Titolo Italiano di Cristian Cavani, un nostro collaboratore aziendale che, anche se non direttamente con il colori della Lenza, é campione italiano 2017 di Pesca con Esche Artificiali; voglio menzionare anche i ragazzi del feeder che, al loro primo anno assieme in una squadra completamente rifondata, nella quale credo molto, hanno sfiorato il podio nel loro CIS. In quel caso abbiamo qualche rimpianto per le prime due gare di Corbara dove un sorteggio non proprio favorevole ci ha certamente penalizzato, ma la pesca agonistica é anche questo. E, per finire  i nostri ragazzi dell’A2 che con due prove molto belle a Peschiera, ieri hanno guadagnato la promozione!”

 

Una grande annata, certamente, ma non l’unica nella storia della Lenza Emiliana Tubertini…

“Certo. Abbiamo avuto altre annate storiche, come succede con i grandi vini, che sono sempre di ottima qualità ma certe volte spiccano su tutti. La stagione migliore in assoluto é stata sicuramente quella fenomenale del 2014 con 4 Titoli vinti, tre italiani ed uno mondiale, nelle specialità in cui gareggia la Lenza. Un record assoluto.”

 

Torniamo alla squadra B, sulla quale é giusto tenere accesi i riflettori ancora per un po’, portata per mano al successo finale da un Genovesi rinato…

“Marco non é una sorpresa, é con noi da un paio di stagioni e sono contento che stia raccogliendo delle belle soddisfazioni, se le merita anche per tutto quello che ha fatto negli anni precedenti, con altri colori.

Noi siamo riusciti a creare un mix vincente tra l’esperienza di Marco Genovesi e Andrea Polesi, membro storico della Lenza, e l’entusiasmo di tre ragazzi di altissima qualità come Marcello, Lorenzo ed Andrea. Con il supporto di campioni come Ferruccio Gabba, Prandi Ballabeni e Ravaglia ha fatto fare loro il salto di qualità indispensabile a raggiungere certi traguardi. Poter cantare sui consigli e sulla mentalità di personaggi di questo calibro ed esperienza é fondamentale, soprattutto per acquisire la mentalità vincente, per acquisire certezze e sgombrare la mente da quei dubbi che a volte nascono sulle impostazioni di gara ai giovani che fanno agonismo ad alto livello. Voglio far loro i miei complimenti per il carattere e la serietà con cui si sono messi a disposizione della Società e con cui hanno affrontato tutta la stagione. Hanno grandi qualità e se manterranno il giusto atteggiamento mentale il futuro é certamente loro.”

 

 

 

Non é la prima volta che una squadra B della Lenza Emiliana precede la A…

“Hai buona memoria perché, andando indietro negli anni, una nostra squadra B precedette sul podio finale dell’allora Eccellenza,  la A, come quest’anno. In seguito a quel risultato andammo al Mondiale per Club in Svezia, a Norkoeping, e vincemmo il nostro primo Titolo iridato. Era il 1988 e quella squadra B era composta da Cavallini, Fochetti, Benassi e Comparotto, grandi agonisti di quegli anni. La formazione A era composta da Lele Tubertini, Agnoli, Galaverni e Martinelli. Al Mondiale si andò con una squadra mista tra le due e vincemmo il Mondiale. Un grande ricordo!!!

Tornando ai nostri tempi, voglio ricordare che la nostra squadra B, in parte diversa, già da alcune stagioni é protagonista nel CIS assieme alla A. Due stagioni orsono, arrivarono all’ultima prova, nell’Ufente, in testa al campionato e furono superati dalla A proprio al fotofinish. Quest’anno é successo il contrario, con il sorpasso nel finale. Questo significa che entrambe le squadre possono vincere, poi ci sono episodi imprevedibili e a volte inspiegabili che possono fa girare una gara in un modo o in un altro ma questo é un altro discorso.”

 

Secondo te si può parlare di un cambio generazionale in corso?

“Non direi, perché secondo me nella pesca un agonista a quarant’anni é un agonista giovane quindi non si può parlare di ricambio. La politica federale e delle Società di vertice, comunque, sta portando alla valorizzazione di tanti giovani anche nei massimi campionati e questo é solo un bene per il nostro sport. Questa impostazione io la ritengo ottima, la migliore in Europa e, come dicevo prima, quanto seminato nello scorso decennio sta facendo fruttare qualcosa di buono. Noi come Società cerchiamo di seguire la medesima strada. Se posso fare una valutazione generale su questa politica, anche se siamo fuori dall’argomento di questa intervista, personalmente eliminerei l’ultima categoria giovanile, perché ritengo che a 18 anni un agonista debba già confrontarsi con il mondo dei seniores, come poi succede nelle gare a squadre.”

 

Mi hai portato fuori tema e ti seguo volentieri! Una valutazione sul futuro della Nazionale: mi sembra di capire che sei ottimista in questo senso?

“Certamente. In questi anni l’Italia ha raggiunto successi importanti. Noi, a differenza di tante altre Nazionali, siamo e saremo sempre una squadra e non cinque individuali che pescano assieme; abbiamo una mentalità di squadra. Dobbiamo anche considerare il bacino di utenza da cui attingere gli atleti che vanno a comporre le Nazionali: in Italia si parla di circa 1,5 milioni di praticanti la pesca sportiva in acque interne, in paesi come l’Inghilterra, la Polonia o il Belgio, ad esempio siamo al doppio o al triplo, 3 – 4 milioni di praticanti. All’estero hanno più palestre di pesca, hanno più acque idonee anche all’agonismo. Ecco, quindi, che io penso che in Italia si stia facendo bene rispetto alle nostre possibilità. In Italia, la Federazione dovrebbe impegnarsi nel reperire più posti in cui andare a pescare, campi gara o meno; fatto questo, gli italiani a pescare ci andranno. O ci ritorneranno! Occorre creare le palestre in cui esercitare la pesca sportiva; le nostre palestre sono i laghi, i fiumi, i canali, il  mare. Non credo sia tanto o solo una questione di costi, quanto dare la possibilità di pescare e di prendere dei pesci. Voglio farti l’esempio di Corbara, dal quale siamo appena tornati, un posto che fino a dieci anni fa era praticamente inesistente e insignificante, oggi che é stato valorizzato, é pescoso e la gente si diverte a gareggiarvi, ha indotto tutt’attorno un movimento di interesse e di pescatori che prima non c’era o non c’era più. Pensa se avessimo 10 o 20 Corbara in giro per l’italia, quanti pescatori in più ci potrebbero essere?”

 

Vivi questo mondo dall’interno da sempre, hai visto tantissimi campioni, sia con i colori della Lenza che no. Secondo te ci sono, all’orizzonte, talenti purissimi come Gabba, Falsini, Sorti, Ballabeni ecc per il futuro?

“Ce ne sono diversi! Io seguo da sempre i giovani agonisti e la loro evoluzione e da quando non pratico più l’agonismo attivo mi dedico ad osservare i giovani sui vari campi di gara. Io credo che l’agonismo italiano abbia un futuro roseo come qualità di ragazzi che stanno venendo fuori perché ci sono diversi giovani promettenti. Non sarebbe giusto fare nomi in questa sede ma credo che ne vedremo ancora delle belle!”

 

Una domanda sulla formula del campionato. Tre Titoli in quattro anni e quest’anno una supremazia marcata sin dalla prime gare. Cerca di spogliarti dalle vesti di uomo di Società e di darmi un parere da uomo di sport: ritieni ci sia qualcosa da cambiare nella formula per dare sempre maggior interesse alla competizione? Cosa pensi dei week end?

“Tante modifiche non le immagino. Una competizione che ti consente di avere i migliori campi gara d’Italia, impiegati nei periodi migliori di ogni campo gara, articolata su un numero importante di prove, alla fine da il risultato più veritiero dei valori in campo. Personalmente ritengo che una competizione a cui partecipano 50 formazioni e che si sviluppi su dieci prove sarebbe l’ideale. Limiterei anche il numero delle retrocessioni, per consentire a quei Club che si affacciano per la prima volta nel CIS di potersi attrezzare al meglio per il futuro in una competizione di questo tipo, senza essere immediatamente rispediti nella serie inferiore. Questo lo dico oggi che ho vinto ma lo dicevo anche lo scorso anno, dopo aver perso. Sul tema dei week end ci sono i pro e i contro: nelle gare molto impegnative fisicamente e costose, vedi ad esempio Adria, un week end é troppo, meglio due prove separate. In Cavo Lama, più semplice da affrontare, un week end ci può stare molto meglio.”

 

La domanda che decine di dirigenti di Società vorrebbero sentirsi porre al termine di un campionato: con due formazioni di questo calibro a disposizione, chi pescherà al Mondiale?

“E’ un dubbio molto piacevole da avere! Comunque vedremo, oggi ci gustiamo la vittoria, cominceremo a pensare all’Ungheria dalle prossime settimane. Dipenderà comunque da tante cose, faremo delle valutazioni sul periodo, sulle prove che andremo a fare, su chi sarà più in forma… Quasi sicuramente sarà una formazione mista.”

 

Come vogliamo concludere, Glauco?

“Voglio ringraziare tutti coloro che sono venuti a complimentarsi con noi al termine della premiazione di Corbara, cosa che mi ha fatto estremamente piacere. Voglio congratularmi con tutti i partecipanti al CIS per la sportività dimostrata nel corso di tutto il campionato e per l’educazione dimostrata in varie occasioni. Se solo fosse successo dieci anni fa quanto accaduto in Fissero, dove in certi tratti non hanno potuto pescare per decine di minuti a causa delle erbe in superficie, sarebbe successo il finimondo; quest’anno tutti hanno accettato sportivamente la cosa. Sempre più spesso vedo esempi di cortesia anche durante l’azione di pesca, quando un concorrente attacca un pesce di taglia e il vicino non ostacola ma favorisce il recupero dl pesce. Sono piccoli esempi di come la mentalità stia cambiando in meglio.”

 

Angelo Borgatti

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *