SCARDOLE A FLOATING FROM THE BOAT

Ci sono luoghi dove praticare la nostra passione, tanto belli quanto inaccessibili per via di una folta vegetazione riparia, che se dal punto di vista naturalistico-ambientale contribuiscono ad abbellire e rendere più naturali gli ambienti acquatici, di contro rendono l’azione di pesca impraticabile da riva. In queste situazioni disporre di una piccola imbarcazione, magari con motore elettrico per ridurre al minimo il rumore ma soprattutto l’impatto ambientale, risolve qualsiasi tipo di problema.

AMBIENTI DI PESCA

Il lago nel quale affronteremo questa sessione a floating feeder alla ricerca delle big scardole, è una delle cave storiche del Parco Fluviale con estensione superiore agli 8 ettari. Il Lago Mariotti è caratterizzato da acque limpidissime e profonde, con fondali brecciosi che vanno da zone di 7 metri fino a conche di 14, con la maggior parte delle sponde totalmente Wild, e spesso inaccessibili da riva. Non potendo rinunciare al tentativo di catturare le scardolone che popolano in abbondanza le acque di questo invaso, abbiamo chiesto aiuto all’amico Simone, che ci ha messo a disposizione un’ imbarcazione dotata di motore elettrico, permettendoci cosi di raggiungere anche gli angoli più inaccessibili del lago.

TECNICA DI PESCA

L’eccessiva profondità, la presenza di ampi spazi di alghe, ed essendo la scardola un pinnuto che preferisce cibarsi in superficie, al massimo a mezz’acqua, ha ristretto la scelta alla sola tecnica del floating feeder. L’assetto pescante sarà costituito da una montatura scorrevole, alla quale collegheremo un chompers, che riempiremo con bigattini e un po’ di pastura secca. Quest’ultima ci aiuterà ad attrarre i pesci in superficie, a completare la montatura un terminale dello 0,14-0,16 lungo circa un metro al cui estremo legheremo i nuovi ami della serie Tubertini 203BN del numero 14-18.
Come attrezzature sceglieremo canne corte da 12” ad azione light al massimo medium light, per questo motivo la nostra scelta è ricaduta sulla Concept Tb e la Galaxy, entrambe nella versione 3,60 metri, alle quali abbiamo abbinato il mulinello Ryobi Venum 4500 caricato con il Gorilla Feeder dello 0,18 e shock leader del Tatanka Evo Silver dello 0,25, attrezzature più che sufficiente per combattere gli scardoloni del lago Mariotti ad armi pari, anche perché pescando dalla barca saremo facilitati nel recupero, anche di quelle che tenteranno di trovare rifugio tra la folta vegetazione.

BOX TECNICO

1- Montatura floating feeder ottenuta inserendo in sequenza girella con moschettone, stopperino paracolpi, una treccia da 15 cm e a chiudere un girella a sgancio rapido.

2- Fasi del funzionamento del chompers, con scia verso l’amo di bigattini

3- avvicinamento del pesce (nel riquadro di colore rosso)

5- partenza del pesce con affondamento del chompers

6- recupero del pesce allamato

AZIONE DI PESCA

Prima di effettuare i primi lanci, con Simone decidiamo di effettuare un giro in barca alla ricerca di qualche branco di scardole, soprattutto alla ricerca di qualche bollata in superficie, segnale inconfondibile di pesci in attività. Il sole è ancora alto all’orizzonte e dobbiamo attendere il calar sole, che insieme alle prime luci dell’alba sono i periodi migliori per insidiare le scardole in supericie. Infatti, appena il sole inizia l’emozionante fase del tramonto, lanciando i chompers nei pressi di alcune bollate, lo vediamo immediatamente scomparire, pronta ferrata e finalmente iniziamo il combattimento con le big scardole di questo lago. Dopo aver sfruttato il calar sole e le prime ore del mattino sono tantissime le catture di ” Scardinius erythrophthalmus ” realizzate insieme all’amico Simone, e per concludere degnamente queste due sessioni di floatinf feeder dalla barca anche un bel esemplare di gardon dalle coloratissime pinne di coloro arancio vivo.

Con Simone ci siamo dati appuntamento per un’altra pescata insieme dalla barca, questa volta alla ricerca di cavedani e carpe, non ci resta che salutarvi e rimandarvi alla prossima avventura di Tubertini Feeder.

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