Breme di fiume con i nuovi Cage Feeders di Wild Fishing.

La primavera che si sta annunciando con alcune giornate miti e temperature finalmente gradevoli, a seguire il periodo piovoso e freddo di fine marzo, fa proprio venir voglia di scrollarsi dal torpore invernale e rimettere mano alle nostre attrezzature da pesca.

Dopo una domenica di “full immersion” agonistica con le piccole “blicche” del canal Bianco ad Adria, per la 33ma edizione del Memorial Pasinetti, ho sentito il bisogno di provare nuovamente l’emozione di qualche vera breme di fiume.

Per l’occasione, ed anche per mettere tutti gli amici di Match Fishing, a conoscenza dei tratti della mia Adda, dove non si rischia un verbale del Parco Adda Sud, per la sosta dell’auto in aree non convenzionata a parcheggio, ho deciso di proporvi il racconto di un pomeriggio trascorso sulle sue sponde a valle dell’abitato di Pizzighettone, dove risiedo da dieci anni.

Nel 1995, con la collaborazione del Presidente del Parco di quel tempo Attilio Dadda, e di Giuseppe Davini della Fipsas di Lodi, che ha tuttora in concessione le sue acque, ebbi la fortuna di ottenere il loro consenso per il convenzionamento di parcheggi ben segnalati, aldilà dell’argine maestro del fiume, in corrispondenza del tratto sotto l’abitato di Maleo, che si estende per oltre due chilometri, dal ponte Salvo d’Acquisto sulla provinciale Pavia-Cremona, fino al Campo Landrone, dove si trova l’ultima piazzola di sosta, sufficiente per una dozzina di autoveicoli.

Ebbi la buona idea di invitarli a cena “Da Giacomo”, il miglior ristorante di Pizzighettone, e coinvolgendo anche il sindaco di quel tempo ed il responsabile di Libera Caccia e Pesca, con le gambe sotto il tavolo e qualche bicchiere di ottimo vino, trovai l’atmosfera giusta per far decollare la mia proposta, che tuttora, dopo più di vent’anni continua ad offrire agli amanti di questo ambiente una frequentazione senza lo spauracchio di un verbale da oltre 180 euro.

Per scendere al fiume, si percorre la strada che da Maleo, proprio di fronte al monumento ai Caduti, posto a fine paese, scende e si dirige all’Adda, dove parallelamente all’argine, si trovano i parcheggi ben tabellati.

Per raggiungere invece il “Campo Landrone”, dove ho pescato,  a Maleo si dovrà percorrere la strada comunale che uscendo dal paese, corre parallela alla provinciale per Castenuovo Bocca d’Adda, girando a sinistra al primo sterrato che si incontra.

Dopo un breve tratto piano, la strada passa di fianco ad una azienda agricola, e scende per una discesa che porta all’argine maestro del fiume. Lo si imbocca verso destra costeggiando l’Adda, e dopo cento metri si scende a sinistra alla indicazione del parcheggio del Parco Adda Sud. Percorsi altri duecento metri si arriva alla piazzola di sosta per un lungo tratto di sponda, che può ospitare un buon numero di pescatori, molti dei quali, nella bella stagione, si dilettano entrando in acqua con i waders, per la cattura con la bolognese e le fisse montate a barbarina, di un gran numero di barbi e breme, oltre ad occasionali aspi di discreta taglia.

Ieri ho portato con me alcune novità di Wild Fishing, che nel tempo avrò modo di presentarvi anche in altre occasioni di pesca in vari luoghi che sono solito frequentare.

Per ora mi limito a farvi fare la loro conoscenza, e a mostrarvi ciò che ho usato per l’occasione.

Il punto di pesca che ho scelto, è una piccola piazzola erbosa a valle della curva del fiume che forma un ampio ghiareto poco profondo. Qui, a circa quaranta metri da riva, la velocità dell’acqua è inferiore a quella della sponda opposta, ed è proprio dove risulta più facile radunare i pesci con un richiamo preventivo di pasturazione.

Pescando a Feeder, la precisione dei depositi di pastura ed esche, ed il minor numero di lanci per questa operazione, fa si che il rumore causato non sia troppo invasivo.

Wild Fishing, ha ottimizzato questa fasi di pre-pesca realizzando i “Big One” che sono dei grossi cage di forma cilindrica, prodotti con piombo circolare in coda da 20 e 30g, con una rete a dieci fori e dimesione 6,5×4,5cm.

La minima quantità di piombo, tenendo in buon conto il peso di carico, è perfetta per lanciare senza sforzo il grosso Feeder a distanza, ed in quelle acque che non superano i tre metri il 20 grammi è ideale. Per acque più profonde, si dovrà optare per il 30 grammi.

L’impatto con la superficie dell’acqua, se si ha l’accortezza di stoppare la caduta del pasturatore a fine lancio, è davvero minima, specie considerando la dimensione dell’involucro.

Con quattro lanci di scarico si ottiene un buon letto di richiamo per i pesci, senza fare un eccessivo rumore. Poi, prima di iniziare a pescare, si potrà fare un’attesa di alcuni minuti, preparando con calma un finale adatto sia per diametro del filo, sia per la misura dell’amo.

In questo luogo c’è chi pesca con esche “specialist”, come mini boilies e pellet da 10 a 16mm su un corto finale, e chi preferisce optare sul classico, con pastura e bigattini, magari integrata da micropellet da 2mm.

Personalmente spesso opto per entrambe le soluzioni, passando all’innesco dei pellet di Onfish, quando le breme si diradano, che è il segnale dell’ingresso in pastura di barbi di bella taglia, più facili da catturare con questo innesco.

La pastura che sto provando nelle ultime uscite a pesca ,è quella che Ringers ha messo a punto per la pesca delle breme in gara.

Si chiama Sweet Fishmeal, ed è una miscela di pellet e selezionati biscotti macinati, con una certa percentuale di  cocco, ed un delizioso aroma cremoso di caramello,che da al composto un profumo dolce, intenso e gradevole.

Per le condizioni di acqua limpida dell’Adda, preferisco scurirne il suo colore originale nocciola chiaro con un cucchiaino di Black Dye di Van den Eynde, che la rende adeguata al suo contrasto con il fondale.

Ci aggiungo un po’ di  halibut pellet da 2mm, che sono sempre un’ottima esca.

I Feeders, che ho messo in lenza per l’occasione, sono stati la nuova misura “Large” dei Bullet di Wild Fishing da 40 grammi, (sono prodotti anche nella versione da 20 e 30 grammi), ed i Long Distance, nelle addizionali grammature da 40 e 50 grammi, di dimensione Small e Medium.

Ho iniziato a pescare con il Bullet da 4,5cm e diametro 3,5cm per rilasciare più pastura, poi una volta che le Breme abboccavano con più frequenza, sono passato ai Long Distance piccoli, ed a un finale di oltre un metro, con tre bigattini su di un amo  Kamasan B560 del 16, con filo DNA Competition del 14.

La prerogativa di questi nuovi Feeder, è il loro volo senza sbandamenti, grazie al telaio bilanciato perfettamente dal piombo in coda, e dalla facilità di recupero dal fondo, senza quella fastidiosa pressione sulla vetta della canna, tipica di molti altri modelli di pasturatori.

Sono certo che, con la bella stagione, se avrete l’opportunità di visitare questo tratto di fiume, non resterete delusi.

E ricordate, che anche l’autunno è un periodo magico per l’Adda!

Ho aggiunto una foto dello scorso anno per mostrarvi quanto sia bella!

Al prossimo appuntamento vi mostrerò l’uso dei nuovi Mini Bullet da 20-30-40 e 50grammi, davvero una “chicca” di Wild Fishing, che per ora, giusto per stuzzicare il vostro interesse, vi propongo in una foto del trio.

A presto.

Mario Molinari

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