LUCIANO BAZZA, 63 CANDELINE FIPSAS…

 

Cinque Mondiali di pesca al colpo con le categorie Master prima e Veterani poi, con una media individuale altissima, tre ori, un argento ed un bronzo a squadre ed un bronzo individuale, decine di campionati per Società nella massima serie, spesso in lizza per il podio finale, arrivato poi in una storica edizione del ’95, svariate edizioni del Club Azzurro colpo e ben 63 tessere federali annuali nel cassetto della vita sportiva: queste solo alcune delle cifre di un percorso sportivo brillantissimo e tutt’ora in essere, quello di Luciano Bazza!

L’agonista bolognese, in una carriera lunghissima, ha vestito solo 5 casacche, ma ha sempre dimostrato una passione ed un attaccamento alla Federazione encomiabile ed immutato: queste le motivazioni che hanno spinto la FIPSAS nazionale, nel corso dell’annuale premiazione federale tenutasi sabato 28 gennaio a Roma, ad assegnare a “Bazzone” il prestigioso riconoscimento “UNA VITA PER LA FIPSAS” e la relativa Stella FIPSAS.

Abbiamo incontrato Luciano Bazza nello show room della sua Azienda di Bologna e il filo dei ricordi ha iniziato ben presto a dipanarsi, sin dalle prime domande…

 

Luciano, intanto complimenti per questo risultato! Qual’è la sensazione a salire su quel palco?

“Non è la prima volta che mi succede ma ti confesso che è sempre una grande emozione, alla quale non ci si abitua mai!”

 

Le altre volte era per un risultato sportivo specifico, questa volta è stato come per i grandi registi o i grandi attori, un premio alla carriera sportiva ma anche per la fedeltà dimostrata alla Federazione e alle sue finalità, nei decenni…

“E’ vero, in precedenza sono stato premiato come componente la formazione delle Nazionali Master e Veterani alle loro prime edizioni, un quinquennio d’oro, come amo definirlo io, nel quale abbiamo sempre portato al nostro Paese una medaglia, di cui ben tre d’oro. Questa volta è veramente un premio alla militanza che, forse, vivo con ancora più soddisfazione, proprio perché va oltre ad un risultato specifico.”

 

Oltre sei decenni di tesseramento alla Federazione son veramente tanta cosa; puoi dire di aver vissuto quasi tutte le fasi della FIPS prima e della FIPSAS poi, i momenti epici e gloriosi e quelli difficili, gli anni degli esordi e quelli della consacrazione dell’agonismo come grande movimento sportivo popolare, le prime grandi crisi e gli assestamenti di questi ultimi anni…

“Quando ho iniziato a gareggiare esisteva praticamente solo la pesca al colpo e le competizioni erano contrassegnate sempre da grandi numeri, spesso grandissimi, con eventi da 1.000/1.500 iscritti; erano gli anni eroici delle grandi trasferte in giro per l’Italia, spesso in 4 su ciascuna macchina, le attrezzature essenziali e la grande voglia di “scoprire” sempre qualcosa di nuovo che potesse essere un momento di vantaggio sugli altri agonisti, una pastura differente, un amo nuovo, un accessorio che potesse aiutare ad avere una performance migliore, insomma “la ricerca”, come in tutti gli sport. I tempi eroici durante i quali i “segreti” o presunti tali, si custodivano gelosamente in Società e si tramandavano con parsimonia e solo a chi si dimostrava degno. Le informazioni passavano da uno all’altro con maggior difficoltà rispetto ad oggi, dove la grande possibilità di comunicazione permette di far vedere ogni cosa in pochi minuti e la componente “ricerca” è sempre più rara e difficile. Si, posso dire che nella mia memoria sono archiviati con cura tutti i momenti che la Federazione, e i suoi uomini, hanno attraversato dagli anni ’60 ad oggi.”

 

La tua grande forza è stata innanzitutto la tua immensa passione per la pesca e l’agonismo, passione che non ti ha ancora abbandonato…

“Si, per me l’agonismo, la preparazione della gara di domenica prossima, sono ancora un motore inesauribile; oggi la carta d’identità mi ha un po’ fatto accorciare il raggio d’azione ma vado ancora in gara e mi preparo con la stessa passione e la stessa meticolosità di un tempo. Ti confesso che preparare una gara del Mondiale o la sfida del giovedì pomeriggio al laghetto mi danno ancora lo stesso “frizzo”!”

 

“Bazzone”, come lo chiamano gli amici e gli avversari sportivi, una passione sfrenata e una carica agonistica pressoché immutata nei decenni…

“Bazzone”, ancora perno delle immancabili discussioni che si intrecciano, il lunedì dopo una gara, in quello storico negozio di Lavino di Mezzo, alle porte di Bologna, nel quale l’hanno conosciuto generazioni di pescatori ed agonisti di mezz’Italia…

“Bazzone”, una vita per la FIPSAS, una vita per l’agonismo…

Ai prossimi 63 anni di tessere FIPSAS, Luciano!

 

 

2 pensieri riguardo “LUCIANO BAZZA, 63 CANDELINE FIPSAS…

  • 2 Febbraio 2023 in 11:19
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    Caro Luciano i tempi degli anni 80 /90 sono stati per noi contornati da sacrifici e fatiche (ostellato pioveva dentro a piedi Lorgana provinciali dentro a piedei con tutta la roba) la nostra voglia di gareggiare era magnifica nonostante la fatica .ora le grandi società preparano gara a tavolino con prove e riprove noi invece eravamo ruspanti ciò che facevamo era farina del nostro sacco

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  • 2 Febbraio 2023 in 15:07
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    Sono d’accordo con Gruppioni una volta si era prima pescatori poi agonisti adesso solo agonisti.
    Ma del resto il mondo cambia e bisogna adattarsi.
    Ma l’articolo è sul grande Bazzone ne nella vita si è tolto tante soddisfazioni nel mondo della pesca,CHAPEAU !

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