CAMPIONATO ITALIANO INDIVIDUALE MASTER E VETERANI DI PESCA AL COLPO

Il canale S.Siro, gestito mirabilmente dalla Sezione FIPSAS di Mantova, domenica 23 luglio ha ospitato la seconda prova del Campionato Italiano individuale di Pesca al Colpo, categorie Master e Veterani.

Molto attesa da tutti, la gara è stata ottimamente organizzata sul campo dalla S.P.S.D. La Torre; in queste acque ci si viene sempre molto volentieri a gareggiare, sia per la pescosità sempre molto soddisfacente che per la tipicità della tecnica da impiegare. Non ultima la comodità di accesso, tutte condizioni che fanno di S.Siro un campo di altissimo livello.

Tra i Veterani i migliori sino ad ora sono Gino Bacci (Gambero Milord Maver), Santo Biancini (Herberia Fishing Maver) e Massimo Gallo (Sommesi Hydra) tutti autori di una doppietta di vittorie nelle gare sin qui disputate; tra i Master sono due gli agonisti che procedono a punteggio pieno: Maurizio Scolari della Traghetto Colmic e Verter Bergonzoni del GPO Tubertini.

Abbiamo intervistato proprio il bolognese del GPO Tubertini per avere una disamina tecnica di come é stata la gara di S. Siro.

Buongiorno Verter, vuoi raccontarci qualcosa di questa gara?

“Volentieri ma prima di iniziare voglio ringraziare la mia sponda, anzi il mio amico, Claudio Garda che mi ha accompagnato nella prova che abbiamo fatto venerdì e mi è stato di supporto fondamentale domenica, durante la gara. In queste condizioni, in cui si è costantemente impegnati dall’ elevato numero di catture, è determinante avere qualcuno che ti aggiorni con competenza sul progredire della gara e ti aiuti a mantenere la concentrazione. Proprio sulla concentrazione vorrei soffermarmi, perché è la prima condizione per ottenere successo in gare come questa.”

Vuoi chiarirci meglio questo aspetto che giudichi così importante?

“In gare di quattro ore, durante le quali si hanno inevitabili momenti di calo delle abboccate o si incorre in momenti in cui si registra un aumento di mangiate sbagliate, perché magari si è sbagliato nel pasturare o i pesci hanno modificato il livello in cui stazionano, avere qualcuno che ti richiama all’attenzione e ti dia qualche dettaglio utile ad affrontare il momento è molto importante per rimetterti nella giusta condizione. E’ evidente che di questa persona ti devi fidare in maniera assoluta e devi seguirne i consigli. Claudio è una delle migliori “sponde” che mi è capitato di avere in tanti anni di gare, anche ad altissimo livello.”

Veniamo alla parte tecnica. Come hai interpretato S.Siro?

“Per me è stata la prima gara in questo canale, molto bello e comodo; avevamo provato venerdi e avevamo visto che sostanzialmente la gara si poteva fare con successo solo sulla corta distanza, quindi ho preparato solo canne fisse da 2.50 e 3 metri e due punte della roubaisienne, da usare a due o tre pezzi. Tutto qui. Ed infatti domenica ho iniziato la con la fissa da 2.50 con lenze da 1 grammo, che ho alternato con 0.75 nei momenti di calo delle mangiate. Solo dopo la metà gara sono passato alla punta della roubaisienne, sempre su quella distanza. Questo attrezzo ti dà la possibilità di una maggior precisione, soprattutto se usato con poca banda di lenza sopra il galleggiante; inoltre la presenza di qualche carpetta di taglia maggiore giustifica la scelta della punta, con l’elastico si ha una riserva di azione che facilità la gestione di questi pesci.  Io, comunque, amo molto la canna fissa corta e sono partito con questa. Molti altri usano quasi solo la cima della roubaisienne, dipende dai gusti anche…”

Vuoi descriverci le tue lenze?

“Molto semplici! Ho usato dei galleggianti allungati, tipo alborella, con antenna in plastica piena, tarati allo spasimo con un bulk direttamente sopra l’asola del terminale o con un pallino e il bulk dieci centimetri sopra. Terminali da 15 centimetri e ami della serie 11D Tubertini della misura 16.”

E come pasturazione come si affronta S.Siro di questi giorni?

“Si possono usare sia la pastura che i bigattini incollati. Per mia predisposizione personale io preferisco i bigattini incollati con ghiaia molto fine, da gettare con regolarità in piccole quantità, delle piccole noci per intenderci. Come innesco uno o due bigattini, a seconda del momento.”

Con la tipologia di fondale del canale, tu come preferisci presentare l’esca?

“Già su quella distanza la profondità è importante, sui due metri almeno, e continua a scendere ancora spostandosi in fuori. Inoltre sul fondo a volte si può trovare un po’ di sporco, per cui si è obbligati a staccarsi qualche centimetro; in condizioni normali, come domenica, io ho appoggiato quasi sempre 5/6 centimetri di terminale sul fondo; in questo modo le mangiate sono un po’ più precise, anche se il disturbo e le affondate “false” non mancano di certo. E qui torniamo al discorso iniziale della concentrazione, a non farsi innervosire da questa condizione.”

Ringrazio Bergonzoni per la disponibilità ed i consigli e chiudo con una annotazione che non è sfuggita a molti, ossia il grande numero di rinunce a proseguire il percorso che porta alla finale di questi campionati da parte di agonisti promossi sul campo. Chissà perché…

I quorum di trenta partecipanti alla fase finale per ogni categoria sono comunque stati raggiunti con i previsti recuperi dalla classifica progressiva, quindi i responsi per l’attribuzione dei Titoli nazionali di categoria sono demandati al 10 settembre, quando il Fiume Tanaro decreterà i nuovi Campioni Italiani Master e Veterani 2023.

Angelo Borgatti – foto Enzo Loreti

 

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2 pensieri riguardo “CAMPIONATO ITALIANO INDIVIDUALE MASTER E VETERANI DI PESCA AL COLPO

  • 25 Luglio 2023 in 12:00
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    Chiedo cone possibile che nella classifica generale chi ha totalizzato nelle due prove 9 con un 7 ed un 2 sia avanti a chi ha totalizzato 8 con un 5 ed un 3 o 4 e 4 e questo è solo un esempio. Se uno scorre la classifica ne trova parecchi…w

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    • 25 Luglio 2023 in 15:46
      Permalink

      Perchè la prima prova era a coefficiente 1, la seconda prova aveva coefficiente 1,5 e le due di finale coefficiente 2.

      Risposta

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