MANTOVA: PRESA DI POSIZIONE SUL NUOVO CONTRIBUTO AI PESCATORI
Lago Vivo sfida la federazione: «Giornata di pesca anti-multe»
“Ci rivolgeremo al magistrato se ci sanzionano». E punta il dito anche contro il contributo di ripopolamento”
(Fonte Gazzetta di Mantova)
Chi ha ragione tra Lago Vivo e Fipsas nella lunga e dura battaglia per la pesca sui laghi e nel Mincio, nelle zone tutelate dal Parco del Mincio? L’associazione Lago Vivo lancia la sfida: «Stiamo organizzando – annunciano il presidente Dario Steccanella e il suo vice Roberto Cominotti – una giornata di pesca al luccio con esche inferiori ai 25 centimetri. Alla giornata parteciperà anche il legale di Lago Vivo così che, se qualche guardia della Fipsas riterrà di elevare multe, finalmente potremo porre il problema sul tavolo del magistrato in modo da chiarirlo definitivamente».
Nuovo contributo
In attesa, l’associazione punta il dito contro i 12 euro che la Fipsas, la Federazione pesca sportiva, chiede ai propri tesserati per sostenere il ripopolamento dei laghi e del Mincio: «Noi – dicono i pescatori ludico-ricreativi – non siamo pregiudizialmente contrari a quel contributo, ma prima crediamo che i pescatori, i cittadini, i Comuni del Parco e la Provincia abbiano il diritto di sapere come sono stati usati i soldi che sono già stati versati». Lago Vivo fa i conti: «I pescatori versano ogni anno 23 euro alla Regione per la licenza di pesca di tipo B e 30 euro alla Fipsas per la gestione della pesca in base al decreto 8753 del 2021 con il quale la Regione ha affidato la gestione della pesca nel Bacino 12 fiume Mincio alla società Ats Bacino 12». Quel decreto prevede l’obbligo per l’Ats Bacino 12 di ripopolare le acque di sua competenza «per un valore di 45mila ogni anno per cinque anni», liberando 10mila esemplari di lucci, 15mila di persici reali, 20mila di tinche, tutti di una precisa lunghezza. «Fipsas dice di avere circa 10mila iscritti e, quindi, può contare su un’entrata annua di 300mila euro, di cui 45mila andrebbero usati per il ripopolamento. Ci sono, poi, i 2 euro per abitante che ogni Comune versa al Parco». Tutti soldi dei cittadini che suscitano tre domande: «Quanto ha speso la Fipsas, dal 2024 ad oggi, per il ripopolamento? Quanti rilasci sono stati effettuati? Quali certificazioni sono state verificate dal Parco?».
Il decreto
Un accenno anche al decreto regionale del dicembre 2024 che Fipsas ritiene confermare le vecchie regole: «I cambiamenti fatti dalla Regione sono di sostanza – rileva Lago Vivo – La Regione ha chiarito che le norme europee e nazionali riconoscono ai Parchi la competenza esclusiva sulle norme che li devono governare, compreso l’esercizio della pesca abolendo le norme regionali e ristabilendo le precedenti di Parco e Provincia», con multe per chi libera pesci alloctoni. «Fipsas ritiene una sua discrezionalità decidere quali siano le specie autoctone e alloctone, ma questo spetta ad organismi nazionali; e ricordiamo che ogni applicazione diversa espone il Parco a procedure di infrazione che bloccherebbero i finanziamenti europei».
Se ogni provincia fa così un garista deve munirsi di uno stipendi per pagare , fanno ridere
Lo trovo un obbligo esagerato e sopratutto bisognerebbe almeno avere dei resoconti di come vengono usati i nostri soldi per fare questi ripopolamenti !!!!!!
Più tasse mettono e meglio sarà per il futuro,canali fiumi puliti e pieni di pesci.
Dovrebbero mettere non solo le tasse nelle province ma anche nei comuni così più soldi e più pesce per tutti!
Ma insomma paghiamo già la licenza il tesserino della fipsas ma cosa volete di più il bello che per i fiumi e i canali non fate niente ma una cosa sapete fare intascare i soldi.E DOVE ANDRANNO A FINIRE?
Se non ricordo male, anche altre provincie italiane hanno provato a mettere tasse ai pescatori, così oltre a licenza e tessera federale un pescatore deve avere in tasca, estremizzando, un versamento per ogni provincia/canale o fiume di Italia, mi sembrerebbe eccessivo, una buona strada mi pare la stia percorrendo il Veneto, che con il tavolo blu e il finanziamento a progetti relativi a progetti, abbia istituito una tassa parallela alla licenza, ma che viene pagata solo dai residenti in regione, continuiamo a parlare di autonomie e poi quando ci fa comodo estendiamo tasse a tutti. Una tassa sul Mincio, già c’era, ricordo una quota da pagare per comprare una chiave per l’accesso e se non ricordo male era gestito dalla Fipsas di Verona, adesso mi pare si stia esagerando, ovviamente è il personale punto di vista.