L’Arno porta bene al nostro Filippo

San Lorenzo alle Corti (PI) sabato 7/9/02
Un fortissimo temporale, non diverso da quelli che ci hanno bagnato durante tutta l’estate scorsa, non ha scoraggiato Scarponi e Foschini alla trasferta sull’Arno pisano per assistere il più giovane garista del Team G.P.S., Filippo SANTARELLI, impegnato nella sua prima avventura fuori casa, nell’importante manifestazione dei Campionati italiani di pesca categoria giovani.
Cronaca: arriviamo sul posto con un po’ di ritardo a causa di un tragitto sbagliato e lì troviamo Filippo e suo padre Franco già impegnati ad armeggiare le attrezzature.
Il sorteggio assegna a Filippo il posto di gara n° 8 dell’ultimo settore.
Guardando gli altri ragazzi del settore notiamo subito un divario notevole, fisicamente parlando, per la differenza di età dei ragazzi, 12 anni Filippo contro i 15 anni di altri; credete, 3 anni a quella età incidono veramente e si notano.
In aggiunta, a rendere ulteriormente difficile la gara di Filippo, si doveva fare i conti anche con l’ultimo esterno del campo di gara che di solito è favorito per la vittoria di settore.
Ma ormai a Pisa c’eravamo tanto valeva vendere cara la pelle.
Dopo avere sistemato lo sgabello nella posizione migliore, abbiamo preparato la roubaisienne a 9 metri la quale dopo due rotture, con una “rimboccata e una incerottata”, è diventata meno di 8,5 metri.
Filippo emozionatissimo, lasciava trasparire una certa tensione, la stessa che la notte prima non l’aveva fatto dormire molto pensando alla gara.
In ogni modo alle 9,30 eravamo pronti con tutto, pastura vallata e bigattini incollati con molta ghiaia grossa.
Le lenze realizzate con filo del 0,20 finale del 0,16 dovevano assicurare una pescata tranquilla per le intere tre ore di gara anche a fronte di grossi pesci.
Suona la sirena, è via. Scarponi suggerisce a Filippo di effettuare una abbondante pasturazione fatta di palle di pastura e bigatti in colla.
Dopo 10 minuti, mentre gli altri già pescavano e cominciavano con le prime catture, Filippo era ancora impegnato a lanciare palle su palle sotto la punta della canna, proprio tutte nello stesso punto non sono andate ma comunque ….
Poi ha avuto inizio la gara di Filippo; su un amo del 10 faccio innescare 10 bigattini bianchi, grossi, i quali si dimostrano subito molto efficaci.
Scarponi dalla sponda, oltre a dirigere l’azione di pesca, dava anche i tempi della pasturazione sempre molto importante in questo posto di pesca, infatti più si butta e più si prende.
Intanto, da sopra la sponda le differenze fra garisti si notavano parecchio, alcuni ragazzi più grandi, viaggiavano con un ritmo di catture elevatissimo.
Infatti, in particolare uno di Modena alla fine si piazzerà al primo posto di settore con oltre 19 kg. di peso.
Nel frattempo, Franco, il padre di Filippo, per combattere la tensione che lo stava provando oltremodo, decideva di scartare una crostata di fichi da urlo offrendola al sottoscritto e all’insaziabile Viller.
Nel frattempo Filippo continuava a macinare pesce, vedevo che catturava bene ma non volevo illudermi perché anche gli altri “arpionavano di brutto”.Ad un certo punto la corrente dell’acqua diminuisce, quasi a fermarsi, ed è stata qui lasvolta della gara di Filippo.
Mentre gli altri garisti rallentavano notevolmente il ritmo delle catture Filippo grazie ad un ottimo lavoro di canna con inviti alla lenza a “mungere” verso l’alto continuava con catture regolari e fra queste anche qualche pezzo importante, come un muggine sulla “chilata” e carassi di peso.
Alla fine delle tre ore di gara iniziano le operazioni di peso che seguiamo con molta attenzione sia io che Viller.
Pesi notevoli per dei ragazzini 8—9—10 chili, addirittura il n° 5 porta alla bilancia quasi venti chili di pesce come il numero 6 con 11,400.
Arriviamo al n° 8 di Filippo che fremeva dalla curiosità di capire quanto pesce aveva catturato in tre ore; l’ago della bilancia si fermava sui Kg. 11,200 di peso garantendo la terza posizione di settore ed è medaglia d’oro.
Rimane un po’ di rammarico per alcuni pesci persi con i quali si poteva fare senza nessuna fatica la seconda posizione. Ma come prima volta va bene così, anzi benissimo.
La felicità di Filippo nel momento in cui riceveva dal responsabile FIPSAS la medaglia d’oro, era anche la mia, di Viller e di suo padre che intanto in silenzio pensava a chiudere le attrezzature.
Dopo aver pranzato con un ottimo piatto di spaghetti al pescatore e un piatto di caciucco Toscano (il nostro brodetto) abbiamo preparato alcune cose in previsione della gara del giorno dopo.
Purtroppo, a causa di uno stato influenzale che mi stava sempre più debilitando siamo stati costretti a rientrare per sera a Cesena e questo ci è dispiaciuto molto perché forse Filippo con la nostra presenza anziché il 9° di settore nella gara del giorno dopo avrebbe fatto un piazzamento migliore che forse lo avrebbe piazzato anziché in 51° ma posizione assoluta nelle prime 30 e allora sarebbe stato anche club azzurro.
Ma accontentiamoci come prima volta è andata bene il prossimo anno faremo ancora meglio.

Da Pisa è tutto, arrivederci al 2003.

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