POZZOLO ALLA DERIVA

C’ERA UNA VOLTA ….. IL DERIVATORE DEL MINCIO A POZZOLO

L’AGONIA DI UN CAMPO DI GARA CHE REGALO’ LA MEDAGLIA D’ORO ALL’ITALIA NEL MONDIALE DEL 1971

EMERGENZA SILURO A POZZOLO

Alcuni amici di MATCH FISHING ITALY hanno scritto per segnalare il declino di un campo gara che ha fatto la storia dell’agonismo nazionale come quello di Pozzolo. I pescatori lo stanno abbandonando e sono lontani i ricordi di quando le sue sponde ospitavano ogni domenica le più importanti competizioni agonistiche nazionali. Occorre andare addirittura ai tempi della “preistoria”, era il 1971, per scoprire che a Pozzolo venne organizzato anche un campionato del mondo di pesca al colpo per nazioni.
La nazionale di quell’anno era formata da BASSI, ALFIERI, BAIA, ZANI e MANNARI (C.T. GIUSEPPE SILLA di Milano) e questi campioni ci regalarono la medaglia d’oro a squadre e il 1° e 2° posto individuale con Bassi e Alfieri.
Un amico di Mantova di nome Tommy ci segnala che il pesce è praticamente scomparso e la sofferenza a cui i pescatori sono costretti ogni domenica è una costante.
Tommy ci segnala che nell’ultima gara svoltasi, su 110 concorrenti si sono verificati ben 88 cappotti, mica male!
I grossi cavedani pescati con lenze sopraffine sono oramai solo un lontano ricordo.
E così dopo l’Arno a Firenze, grande palestra che ha “fabbricato” migliaia di appassionati pescatori e innumerevoli garisti che ancora oggi combattono con canna e lenza, si aggiunge anche il canale dalle limpide acque di Pozzolo.
Il responsabile di questa situazione ha un nome ben preciso: siluro!
A Firenze nell’Arno così come nel derivatore del Mincio a Pozzolo, ma non solo, questo pesce alloctono sembra aver trovato l’ambiente ideale per proliferare e soprattutto per ingrassare.
Questi bestioni, che possono raggiungere anche i 100 chili di peso, devono saziare giornalmente il loro appetito e per farlo banchettano con la fauna autoctona in primis scardole e cavedani.
Di questo passo la pesca al colpo al pesce bianco lascerà presto il posto alla sola pesca al siluro.
Infatti nel derivatore del Mincio a Pozzolo la pesca al siluro è l’unica in grado di attirare pescatori.
Per la verità più volte le Associazioni di pescatori unitamente alle Amministrazioni locali hanno cercato di mettere in campo iniziative atte a ridimensionare la presenza di questa grossa specie ma come sempre succede le Associazioni a difesa del siluro si sono subito mobilitate impedendo di fatto il prelievo di grossi esemplari dal fondale del canale.
Prendiamo ad esempio un comunicato stampa diramato tempo fa dalla LAV (Lega Anti Vivisezione) la quale denunciava che a Pozzolo (Mantova), gli animali catturati venivano lasciati agonizzare per ore e catturati con metodi al limite della legalità.
Questo il testo del comunicato:
“Domenica scorsa, sul fiume Mincio, a Pozzolo (Mantova), si è svolta con inaudita crudeltà una vera e propria caccia al pesce siluro, animale alloctono ritenuto «nocivo» per l’habitat fluviale, quindi oggetto di uno sterminio legalizzato.
Le federazioni sportive di pesca, infatti, con l’autorizzazione della Provincia di Mantova, hanno organizzato la caccia a questi pesci abbassando il livello delle acque per consentire l’immersione di circa 25 sub armati di fucile subacqueo che hanno rastrellato 2 km di fiume e catturato circa 30 pesci siluri, trascinandoli fuori dall’acqua legati ad arpioni e uncini metallici, in alcuni casi ancora vivi e lasciati agonizzare per ore ammassati sul rimorchio di una jeep.
La mattanza si è svolta in un clima di festa, con banchetti imbanditi e famiglie con bambini, alla presenza di guardie ittiche, guardia pesca volontarie e agenti provinciali. La caccia, documentata con foto e immagini realizzate dalla Lav presente sul posto, ha avuto inizio alle 8 è si conclusa intorno alle 13, quando gli animali uccisi sono stati portati via.
La Lav denuncia pubblicamente l’inaccettabile crudeltà di questa pesca, chiede che simili iniziative non siano più ripetute e rivolge un appello affinché analoghe iniziative siano annullate.
La presunta “nocività” di questo pesce predatore vorrebbe giustificare l’uso di metodi di per sé invasivi e al limite della legalità, laddove la minaccia che ne deriva rappresenta soltanto l’ultimo anello di una catena distruttiva innescata dall’uomo con l’introduzione indiscriminata di pesci alloctoni nei nostri ecosistemi, e che andrebbe risolto in maniera differente.
Si tratta di una caccia inutile e gratuita che non produce altro che un’inaccettabile sofferenza per gli animali uccisi. La fauna del Po, così come quella degli altri fiumi, è certo minacciata ma da inquinamento e degrado ambientale che, oramai, non risparmiano né mari né acque interne».
I pescatori capiscono le ragioni di certe Associazioni ma chiedono, anzi pretendono che siano rispettate anche le ragioni di chi certi fiumi li ha frequentati per anni catturando specie autoctone che oggi sono quasi del tutto scomparse.
La selezione controllata avviene oramai per diverse specie animali ed è giusto che anche verso il siluro vengano prese iniziative atte a ridimensionarne la sua presenza, oramai PREDOMINANTE, in tutti i corsi d’acqua del centro nord Italia.
Cosa sarebbe ad esempio se i cinghiali o gli ungolati non venissero ogni anno abbattuti in modo controllato dalle Amministrazioni provinciali?
L’agricoltura non esisterebbe più.
Ecco la pesca sportiva in certi fiumi è già finita e di questo passo altri importanti canali, regno dell’agonismo nazionale come il Fissero, il navigabile a Spinadesco, il Cavo Napoleonico a Ferrara, l’Idrovia a Padova, il Circondariale ad Ostellato, finiranno per fare la fine del derivatore del Mincio a Pozzolo.
Se i metodi di cattura dei siluri non piacciono si propongano valide alternative ma non si può non essere d’accordo sulla urgente necessità di ridimensionare la presenza di questa specie che è divenuta una vera e propria emergenza ambientale.

7

6

5

4

3

2

1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *