REGIONALE EST EMILIA ROMAGNA: 2° PROVA IN DESTRA RENO

Il Team Sarfix di Crevalcore, dopo due prove delle sei previste, vincendo la seconda prova effettuata il 2 maggio 2010 in Destra Reno con sole 7 penalità consolida il proprio cammino vincente nel campionato di serie B Emilia Romagna girone est, guidandone la classifica.
In questo girone vi partecipano le 50 società aventi diritto delle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Repubblica di San Marino.
Anita nella prima gara e Destra Reno nella seconda sono stati due campi gara non facili da interpretare, troppe le incognite e soprattutto difficili le previsioni.
Questi campi di gara offrono ai pescatori elementi di difficoltà in primis a causa della loro conformazione che si accentua con la diffidenza del pesce il quale, poco abituato ai rumori provocati da una pressione agonistica di 200 persone, si rende poco propenso ad abboccare.
Poi occorre fare i conti anche con il fattore fortuna legato al sorteggio del picchetto.
Ad Anita la fortuna consiste nell’azzeccare il picchetto buono consistente nell’argine opposto privo di vegetazione.
Pare infatti che il pesce, in questa parte della stagione, dove ancora non è entrato in frega, prediliga tratti di canale aperti mentre quando depone le uova tende a spostarsi dove la vegetazione gli consentirà di adempiere alle sue esigenze biologiche.
Quindi ad Anita, nel mese di aprile, la maggiore pescosità l’hanno registrata coloro che sono capitatai nei tratti di canale senza cannella palustra davanti.
La gara del Destra Reno invece, i 200 agonisti non l’hanno potuta preparata molto bene per il semplice fatto che arrivava dopo soli sette giorni di calendario dalla prima e pertanto molti non hanno avuto il tempo oggettivo per testare le soluzioni tecniche migliori.
Anche la gara del campionato di serie C, effettuata sul canale ravennate la domenica antecedente da agonisti romagnoli, non aiutava a fare chiarezza e molti dubbi serpeggiavano nella testa dei più circa quale scelta tecnica adottare visto che l’aborella non rispondeva come in passato e il pesce grosso di fondo latitava.
Solo un anno fa in Destra Reno gli alborellisti più bravi, macinando pesce su pesce per tre ore con una canna da 2 metri, riuscivano a fare anche mille catture, mentre il Destra Reno di oggi è più avaro e quindi lascia aperte tutte le porte a qualsiasi soluzione tecnica.
Al calo dell’alborella è coinciso l’aumento del pesce di fondo, come carassi e soprattutto breme, con quest’ultime che pian piano stanno colonizzando tutti i corsi d’acqua della nostra regione.
Nella seconda prova del Destra Reno tutti aspettavano l’assalto al podio da parte delle formazioni romagnole e in parte così è stato visti i buoni risultati ottenuti dalle squadre della Fenice Amo d’oro Colmic e della Città del Rubicone Daiwa, secondi e terzi di giornata.

Ma i muscoli li hanno fatti vedere gli emiliani di Crevalcore del Team Sarfix i quali consolidano il primato in classifica vincendo la gara 2 con sole sette penalità.
Ma il cammino è lungo e nelle altre 4 gare rimanenti sicuramente altre formazioni cercheranno di risalire la china fino ai piani alti della classifica in particolare alcune formazioni della provincia di Bologna e Ferrara partite quest’anno con qualche “colpo di tosse”.
Tra l’altro va messo in evidenza come il tasso tecnico di questo campionato di serie B 2010 si sia decisamente elevato per effetto del numero di squadre partecipanti che è stato ridotto da 70 a 50 relegando le così dette squadre “materasso” al campionato sottostante della serie C.
La prossima gara del Regionale Est dovrebbe essere in calendario sul Cavo Lama anche se pare che a causa della non disponibilità del campo gara la terza prova possa essere spostata in altro canale oppure addirittura annullata.
La Commissione si riunirà a metà mese per assumere le decisioni del caso.
Analizzando le scelte tecniche operate dalle formazioni di vertice, è molto interessante notare come tutte e tre le squadre che salgono sul podio di giornata, il Team Sarfix Crevalcore e La Fenice Amo D’Oro Perla Verde (Colmic) e la Città del Rubicone Daiwa, abbiano adottato in Destra Reno la medesima impostazione di gara, ossia scartare a priori la pesca dell’alborella per cercare i pesci sulla linea di pesca dei 13 metri con la roubaisienne.
Coloro che hanno avuto la possibilità di provare il campo di gara precedentemente avevano potuto notare che l’alborella ce n’era poca e di piccola taglia che non assicurava una soluzione tecnica vincente mentre sul fondo, a centro canale, qualche pesce di taglia usciva.
Un alborellista di professione, Ernesto “Tino” Rocchi delle Aquile Colmic di Forlì ad esempio, in tre ore di gara ne ha macinate 860 facendo fermare l’ago della bilancia a 2340 grammi battuto da Alessandro Scarponi della squadra A della Città del Rubicone Daiwa il quale, pescando a roubaisienne, riusciva a catturare 8 pesci tra breme e carassi per un peso di 2460 grammi.
“ho fatto l’alborella a testa bassa per tre ore – riferisce Tino Rocchi Team Le Aquile – e posso dire di avere preso tutto quello che c’era da prendere. Purtroppo la taglia oggi era davvero microscopica con esemplari di pochi grammi di peso. Ho pescato con cannine da metri 1,90 a 2,20 e purtroppo se avessi avuto una taglia migliore avrei vinto il mio settore senza problemi. Questa è una pesca che faccio spesso e posso dire che oggi ho fatto davvero i miracoli. Certamente per fare 860 pesci in tre ore conta l’esperienza ma anche il posto che oggi era davvero fantastico con una piazzola comoda sull’argine e molta vegetazione nel sottoriva”.
In ogni caso proprio perché le alborelle non rispondevano in modo omogeneo in tutte e quattro le zone ha indotto molti agonisti ad usare la lunga canna ad innesti riuscendo a fare buone catture di pesce di taglia.
Ne sa qualcosa Andrea Facibeni della squadra A della Città del Rubicone Daiwa il quale fa registrare il maggior peso assoluto di giornata con kg. 9,700 vincendo il settore e contribuendo al buon risultato della sua squadra terza di giornata con 11 penalità.
“ho preso alcune breme e carassi di taglia e una bella carpa di alcuni chili – ci racconta Andrea Facibeni – e dopo mezz’ora di gara avevo la vittoria già ipotecata.
Nelle altre due ore e mezzo ho catturato altri pesci importanti tra i quali anche un’altra carpa che mi ha permesso di realizzare una pescata davvero inusuale per la resa di questo canale.
Ho iniziato a pescare con un vela da quattro grammi, perché la corrente era troppo sostenuta, innescando sull’amo tre bigattini bianchi.
Ho pescato ben appoggiato sul fondo e ho trattenuto la lenza sul posto della pasturazione. Ho fatto un fondo iniziale con soli bigattini incollati perché buttando pastura avrei attirato le alborelle.
Ho montato un amo del 16 serie 26 e posso dire che la lenza con cui ho pescato era costruita con un filo del 16 diretto.
Con questa lenza ho preso bene ma poi ho deciso di affinarmi con filo del 12 e quando l’acqua ha rallentato la sua corsa ho pescato con vela da 0,75 grammi.
Ho pasturato alimentando con regolarità a scodella sempre con bigattini incollati.
Oggi ho fatto una bella pescata in un canale che se devo dire la verità mi piace poco.
Ha argini irregolari, ripidi, tant’è che i pescatori per scendere sulla banchina debbono usare una corda legata all’auto e soprattutto ha una profondità ridicola non superiore a 50/60 centimetri.
Meno male che non ha piovuto altrimenti il sacrificio avrebbe superato il divertimento.
Sono soddisfatto del risultato della mia squadra grazie al quale risaliamo diverse posizioni in classifica generale”.

A Drudi Maurizio, capitano della Fenice Amo d’Oro Colmic di Riccione chiediamo di raccontarci la loro gara visto il successo ottenuto su un campo di gara che conoscono molto bene:
“Beh che dire ci è andata bene anche perché è calata la pesca dell’alborella e così noi, che non siamo avvezzi a questa tecnica, siamo stati favoriti.
La mia squadra ha pescato esclusivamente a roubaisienne, tecnica che ci è molto congegnale, montando sulle punte della canna lenze con galleggianti a vela.
Finchè l’acqua correva abbiamo pescato con 4 grammi e poi verso la fine della gara, quando la corrente ha rallentato, abbiamo usato galleggianti tradizionali da 2/3 grammi.
Abbiamo girato molto le esche, dal bigatto, al grano, ai lombrichi pescando sempre sopra la pasturazione.
Il fondo lo abbiamo fatto con 8 palle di pastura e 3 palle di bigattino incollato alimentando a scodella durante la gara con regolarità.
Bisognava pescare bene con la lenza ferma sul fondo e tutti abbiamo catturato dei carassi; il finale era appoggiato 30 centimetri sul fondo.
La geometria della nostra piombatura prevedeva un pallino sull’asola e il bulk nelle lenze con il galleggiante a vela mentre nelle lenze con galleggiante tradizionale abbiamo messo tre pallini equidistanziati tra loro e il bulk.
Abbiamo usato una pastura molto buona della Colmic tipo “Mirage” e “scardola carasso” la quale ha dato degli ottimi risultati con l’aggiunta di un po’ di terra per tenerla ferma sul fondo.
Io ho avuto dal sorteggio il picchetto esterno A1 della terza zona e questo mi ha aiutato a prendere pesce con regolarità come sempre succede agli esterni del campo gara.
Con questo piazzamento che ci vede secondi nella classifica di giornata ci affermiamo anche in quella progressiva dopo due prove mantenendo la seconda posizione. Questo risultato ci da morale ed entusiasmo e speriamo di continuare a fare bene anche nelle prossime gare”.

Anche i capoclassifica del Team Sarfix Crevalcore hanno vinto la gara optando per una gara a senso unico con la roubaisienne come ci racconta il capitano Maier Agostino:
“ personalmente ho iniziato la gara provando a fare l’alborella ma dopo dieci minuti ho capito che non sarei andato da nessuna parte perché oggi era troppo piccola così mi sono messo a pescare con la roubaisienne iniziando e finendo a 13 metri.
Ho pescato in terza zona ed ho scelto una lenza con galleggiante a vela da 4 grammi riuscendo a catturare ogni tanto qualche carasso e qualche breme.
Ho pasturato sempre con regolarità e con lo scodellino, visto la bassa profondità dell’acqua, scodellando solo pastura pesante a 12 metri e pescando a 13 metri.
Ho usato la pastura da carassio del Team Sarfix mescolata con un pò di pastura da breme.
Alla fine riesco a chiudere la gara vincendo il mio settore con 3260 grammi di peso.
Ho pescato con la vela anche quando la corrente ad un’ora dalla fine era sparita, ho appoggiato la mia lenza 20 centimetri sul fondo e ogni tanto la mungevo trascinandola al contrario e in questo modo vedevo le mangiate. Ho perso due pesci di cui uno bello ma in una gara ci può stare. In questo capo di gara sono anni che personalmente faccio solo l’alborella ma quest’anno ho, visto le condizioni del canale, ho deciso di fare questa scelta che ha premiato me ma anche i miei compagni di squadra e insieme riusciamo a vincere la prova e a consolidare la vetta della classifica.
Abbiamo fatto 12 punti ad Anita e 7 in Destra Reno, due campi di gara considerati da tutti molto ostici, e adesso ci teniamo stretti questo ottimo inizio di campionato”.

La tappa ravennate del Trofeo, è stata organizzata dalla Dino Linari di Faenza sotto la Direzione di Gara di Floriano Camanzi Presidente della Fipsas di Ravenna.
Le uniche note negative sono state riservate dagli agonisti, che poi sono i veri fruitori del canale, alla struttura del campo di gara con particolare riferimento alla agibilità delle sponde, interessate tra l’altro da diversi smottamenti in più zone tali da pregiudicare la sicurezza dei concorrenti mettendone a repentaglio l’incolumità.
Il neo nato Consorzio di Romagna, che ha sede proprio a Ravenna, non può più rinviare la ristrutturazione del canale la quale diventa ora più che mai una priorità assoluta.
Come sono lontani i tempi in cui su questo canale si svolgevano competizioni di altissimo livello nazionale come l’Eccellenza e lo zonale, che hanno esaltato la pesca all’inglese leggera con chili e chili di piccoli carassi che hanno favorito la scrittura di pagine importanti del nostro agonismo.
Questa pesante eredità è rimasta oggi ai campionati di serie B e gare provinciali e il vero applauso va indirizzato ai garisti che partecipando onorano il valore sportivo di un glorioso e decaduto campo di gara italico.

CLASSIFICA Regionale EST DESTRA RENO 2°Prova 2 MAGGIO 2010

La classifica dopo due prove vede le seguenti società occupare le prime cinque posizioni che lo ricordiamo a fine campionato daranno diritto alla promozione in serie A2.

1) Team Sarfix Crevalcore BO (B) 19,0
2) La Fenice Amo D’Oro Perla Verde (Colmic) RN (A) 25,0
3) S.P.S. Cannisiti Renazzesi FE (A) 30,0
4) A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO (A) 30,5
5) A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO (B) 31,0

TEAM SARFIX CREVALCORE: I CAPOCLASSIFICA CON 19 PENALITA’

PANORAMICA DEL CANALE DESTRA RENO PRIMA DELL’INIZIO DELLA GARA

La Fenice Amo D’Oro Perla Verde (Colmic) RN 2° di giornata in Destra Reno

A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO (A) 3° di giornata in Destra Reno

TINO ROCCHI E LUCIANO BOTTI IN DUELLO COME UNA VOLTA CON L’LBORELLA

RENZO FRANCIONI DEL TEAM DOGANA SAN MARINO

ALESSANDRO SCARPONI BATTE GLI ALBORELLISTI PESCANDO A ROUBAISIENNE

GROSSI LOMBRICHI UTILIZZATI DA SCARPONI PER EVITARE L’ASSALTO DELLE ALBORELLE

Secondo me…

Ma tanto i garisti brontolano, poi…

A margine della precisa e puntuale cronaca della seconda prova del Trofeo di serie B – girone Est – Emilia Romagna fatta per questa Rivista dall’amico Alessandro Scarponi, voglio riportare anche qualche altro fatto successo in quell’occasione, di non secondaria importanza e ai quali abbiamo deciso di dare …………
Purtroppo, come segnalato da Scarponi nel suo pezzo e anche dal sottoscritto già nella cronaca della prima gara di Anita e nei resoconti delle gare in Destra Reno degli scorsi anni, ogni qualvolta ci si avvicina alla prova ravennate e nei giorni seguenti, i malumori e le insoddisfazioni del popolo degli agonisti si fanno sentire. Argomento principale delle contestazioni, soprattutto negli anni scorsi, lo stato devastato e pericoloso delle sponde del canale.
Quest’anno, in cuor mio, dopo la riduzione del numero dei partecipanti da 280 a 200 con la conseguente possibilità di sistemare tutti a monte del ponte della statale di Alfonsine saltando la famigerata vecchia quarta zona, ero speranzoso che si sarebbe potuto, finalmente, evitare questo argomento nelle cronache di questa gara.
E invece no!
Sarà il destino baro che ci mette lo zampino, sarà la malasorte che perseguita questo campo di gara, sarà che a volte non si vogliono prendere decisioni un po’ più coraggiose o semplicemente non si vuole lavorare un po’ di più.
Sarà quel che volete ma anche quest’anno ci ritroviamo a parlare delle sponde del Destra Reno!
E ti pareva!
Tanto poi i garisti brontolano ma la gara la fanno ugualmente, figurati!
Si perché ci siamo ricaduti ancora: anche quest’anno in molti hanno rischiato la prognosi ortopedica e la rottura di attrezzatura varia per disputare questa benedetta gara. Soprattutto in terza e quarta zona, infatti, la sponda, probabilmente complici anche le forti precipitazioni di questo inverno che non ci lascia mai, ha avuto ulteriori, nuovi cedimenti negli ultimi mesi, rendendo il tutto ulteriormente più ripido e scosceso; se poi a questo ci aggiungiamo una vegetazione molto, molto rigogliosa, ecco che il quadro per molti, domenica mattina, giunti sul proprio posto gara, si è tinto di giallo (o di verde, se volete…). Si perché quest’anno anche la vegetazione della riva è rimasta al suo posto, delegando l’opera di pulizia ai malcapitati garisti.
Tanto loro brontolano ma sono attrezzati e la gara la fanno ugualmente, figurati!

No, forse tutti non la fanno, la gara. Infatti per qualcuno, alla fine della quarta zona, non era stato neppure previsto, il posto gara. Infatti manca un picchetto nel settore D della quarta zona!
Va bene, può succedere una svista! Piuttosto grave, è vero, ma può succedere. Ora chiamiamo il Commissario di Sponda, il Direttore di Gara, anche il Giudice di Gara e tutto si sistema in fretta.
Peccato che il Commissario non ci sia e che prima che si riesca a contattare telefonicamente qualche responsabile passi tanto tempo, tanto, troppo…
Allora meglio arrangiarsi tra garisti, con il buon senso, e stringersi per far posto al malcapitato, anche se molti si erano già sfalciato il proprio posto.
Dopo è arrivato anche il Giudice di Gara. Dopo.
Già il G.d.G.
Sin dai giorni precedenti l’organizzazione aveva zoppicato, dal momento che il luogo del raduno era stato cambiato ma la comunicazione ufficiale del nuovo sito del raduno è arrivata solo 48 ore prima della gara, anche se la notizia della chiusura del bar sede del raduno stabilito era nota da tempo. A coloro che stanno in zona, forse, non certo agli altri!
Fin dal mattino di domenica, poi, si era capito che continuava a non tirare aria buona.
Infatti, al momento delle comunicazioni ai garisti, alla richiesta degli orari di inizio e fine controlli di esche e pasture, come previsto da C.N. e Regolamento Particolare, la risposta era stata piuttosto fantasiosa: “Non preoccupatevi, passeremo poi durante la gara a controllare l’attrezzatura.”
Come “durante la gara?”
Qualcuno non ha capito bene e chiede personalmente se deve predisporre le matrioske regolamentari con le esche e i vari inneschi, come da regolamento. “No, non serve a niente, non importa…”.
La gente defluisce, con la naturale frenesia dell’inizio gara, ma per molti la cosa non è affatto chiara: ma le regole ci sono o non ci sono? No, è chiarissima: siamo in Italia! Le regole ci sono, sulla carta…
Durante i preparativi i commenti si sprecano, di tutti i generi, come si può immaginare! E sono commenti che fanno male al nostro sport..
Ma tanto i garisti brontolano, lo fanno da sempre, ma poi la gara la fanno ugualmente, figurati!

Abbiamo detto e scritto tanto su questi argomenti e sulla necessità di norme chiare e controlli seri che quasi non ci speravamo più neppure noi. Ed ora che qualche cristo in Federazione si è sbattuto per creare norme e controlli seri ed efficaci nelle serie superiori, qualcuno, qui in basso, ci viene a dire “passeremo poi durante la gara a fare i controlli” ? Ma di cosa? Se la canna da alborelle è più di 13 metri?
Sono d’accordissimo che i controlli debbano essere fatti con buon senso, per educare al rispetto delle regole e non per beccare qualcuno in castagna e comminare sanzioni e penalità, ma se delle regole ci sono debbono essere applicate e fatte rispettare, sempre.
Poi se non ci piacciono sono previsti sistemi democratici per cambiarle, ma fino a quel momento vanno rispettate e fatte rispettare, altrimenti tutto il sistema perde pericolosamente di credibilità!
Ma tanto i garisti brontolano, lo fanno da sempre, ma poi le gare le fanno ugualmente, figurati!

Anche l’organizzazione ha contribuito ad arricchire di perle una giornata che ci ricorderemo per un pezzo: dopo le sponde “al naturale”, dopo la gaffe della palinatura (ma mi chiedo: a coloro che hanno picchettato non sarà rimasto in mano un picchetto, alla fine? E se si, a cosa avranno pensato? Forse alle piadine da mangiare con i soldi del ricavato dell’organizzazione della tanto ambita gara…), ecco che finisce al gara e i (pochi) Commissari di Sponda presenti si accingono alla pesatura.
Questa del Destra Reno, si sapeva, era una gara dove si presumeva una impostazione all’alborella per molti, con pesi probabilmente contenuti o ravvicinati, anche nell’ordine di pochi grammi; è risaputo che l’attrezzo migliore in questi casi è una bilancia elettronica da carpodromo, della portata di 20 chilogrammi, con uno scarto minimo di 20 grammi (anche se il Regolamento Particolare del Trofeo prescrive espressamente l’uso di bilance con uno scarto di 10 grammi) e senza sistema di lettura automatico (il famoso beep che sancisce la lettura da parte della bilancia stessa). Risultato: dieci coppie di concorrenti pari merito su 200 presenti (percentuale altissima!!!) e discussioni sterili ed antipatiche sulla sponda che lasciano l’amaro in bocca a tutti.
Ma tanto i garisti brontolano, lo fanno da sempre, ma poi la prossima gara la fanno ugualmente, figurati!

O forse no! Forse si rompono le scatole del pressapochismo, della mancanza di rispetto, a loro, che sono il motore di tutto il gioco.
Brontoleranno ancora, lo fanno da sempre, ma forse la prossima gara non la faranno, non tutti…
Chissà cosa sarebbe successo se ci fossero stati i big, oggi, in Destra Reno, invece dei peones…

Angelo Borgatti

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