57° CAMPIONATO DEL MONDO: SAN MARINO TRA LUCI E OMBRE

Al 57° campionato del mondo di pesca al colpo ha partecipato anche la rappresentativa della repubblica di San Marino, cugini stretti degli italiani, già vice campioni del mondo nella 55ma edizione che si svolse a Spinadesco in Italia nel 2008.
La compagine del Titano in Spagna era formata da 9 persone tra agonisti, capitani, e accompagnatori.
La squadra che ha pescato è stata la seguente:
1° manche sabato 26 giugno 2010: Romano Pasquinelli, Oscar Grandoni, Ercole Bologna, Mirco Savioli, Filippo Scarponi, riserva Sergio Scarponi;
2° manche domenica 27 giugno 2010: Sergio Scarponi, Oscar Grandoni, Ercole Bologna, Mirco Savioli, Filippo Scarponi, riserva Romano Pasquinelli;
Capitani Giancarlo Mazzoni e Simone
Accompagnatori Marco Bendinelli
L’avventura mondiale dei sammarinesi inizia in pulmino, 2000 chilometri rappresentati da ore e ore di viaggio per il trasporto di tutto il materiale necessario consistente in attrezzature da pesca e materiale per il “campo base”.

Gli agonisti sono giunti dopo qualche ora in aereo comunque pronti per le prove del lunedì mattina.
Durante la settimana la squadra di San Marino aveva trovato la chiave giusta per riuscire a catturare tanto pesce, anche di taglia, tanto da essere considerata dagli addetti ai lavori una tra le potenziali squadre in grado di inserirsi come outsider nelle posizioni di vertice.
Ma un conto sono le prove e un’altro sono le gare ufficiali dove anche il pesce si è mostrato con un atteggiamento più diffidente e guardingo.
Anche la squadra di casa dei temibili spagnoli, sicuri alla vigilia di effettuare un mondiale di vertice, alla fine si è dovuta arrendere alla difficile situazione di pesca che si è venuta a determinare.
Acqua quasi calma al sabato e acqua leggermente mossa alla domenica sono state due variabili che andavano lette e gestite in modo adeguato e chi non l’ha fatto ha pagato amaramente il prezzo della sconfitta.
Ma poi c’è anche da dire che il Guadiana è un fiume e come tutti i fiumi può presentare anomalie, dovute al fondale davanti al picchetto di pesca, tali da rendere più o meno pescosa una determinata zona.
I sammarinesi le carpe le sanno pescare, l’hanno dimostrato nel mondiale di Spinadesco conquistando il secondo gradino del podio tra l’Inghilterra e l’Italia, scusate se è poco, ma in Spagna, nelle due prove del mondiale, le carpe e gli ibridi non parlavano il dialetto romagnolo o la lingua italiana e così non si è creato quel feeleng con i nostri amici di San Marino.
La 17° posizione finale comunque non rispecchia le reali forze di questo Team che se avesse potuto pescare con la nazionale uscita dalle selezioni probabilmente avrebbe potuto dire la sua.
Chi ha pescato ha fatto sicuramente del suo meglio ma tra gli assenti c’era gente con esperienza internazionale che sarebbe tornata utile in quella che è considerata la più importante competizione a livello mondiale.
Probabilmente occorrerà riflettere se la metodologia per selezionare la nazionale di San Marino sia ancora valida.

Altri paesi sono passati dalla formazione della nazionale sulla base di una classifica di campionato ad una squadra creata da un commissario tecnico con carta bianca nel selezionare gli agonisti in grado di esprimere caratteristiche adatte ai campi di gara.
Con questo non si vuole criticare il metodo di selezione attuale anzi, ma un mondiale deve essere preparato e partecipato con la migliore formazione e la più competitiva possibile.
Una campionato di selezione fatto di poche gare può lasciare fuori dai giochi un agonista di vertice che inciampa in una o due gare sbagliate mentre se si potesse formare una squadra potendo scegliere sulla base di una griglia di agonisti che abitano le prime posizioni di una classifica su un arco temporale medio di cinque anni forse si eleverebbe il tasso tecnico.
Comunque il prossimo anno il mondiale si svolgerà in Italia sul Circondariale e li sarebbe un errore non poter far pescare nella rappresentativa sammarinese chi questo campo di gara lo conosce bene proprio perchè ci pesca tutto l’anno.

Comunque la squadra di San Marino ha disputato un buon campionato del mondo lasciandosi alle spalle oltre ai padroni di casa della Spagna anche formazioni più blasonate come i campioni del mondo della Slovacchia, i temibili Russi e il Portogallo che di fatto in questo fiume sono quasi di casa.

E allora il bicchiere deve essere visto mezzo pieno e avanti tutta con ottimismo per affrontare le prossime sfide con la grinta che ha sempre contraddistinto questo Team un pò straniero, anzi un pò romagnolo.

IL GRUPPO DI SAN MARINO AL COMPLETO

Lungo l’argine del fiume Guadiana è appena terminata la seconda manche del 57° campionato del mondo ed ho avuto modo di scambiare alcune parole con Sergio Scarponi:

Sergio un commento sulla gara che ti ha visto oggi protagonista con una bella pescata..
Si oggi ho pescato al posto di Romano Pasquinelli e sono contento della mia prestazione. Ho pescato a 13 metri e sono riuscito a prendere diverse carpe.

Questi pesci anche quando non sono grossi hanno una forza davvero notevole esercitata dalla coda possente che risulta molto più grande delle carpe italiane.

Questo è un campo di gara che somiglia più ad un carpodromo che ad un fiume. Ci speghi come hai impostato la pasturazione durante la gara e come l’hai alimentataa nelle tre ore?

Inizialmente ho buttato in acqu circa 10-12 biocce di pastura da carpa, ed ho scodellato 4 palle di bigattini incollati, ho alimentato sempre con bigattino incollato e molti lombrichi tagliati e messi in mezzo alla pastura sempre con la scodella. Poi ogni tanto scodellavo anche del granoturco che piace tanto alle carpe.

Secondo te cosa è stato più determinate per tenere il pesce sotto la canna il biogattino incollato o la pastura con il lombrico tritato?
senza dubbio la pastura con la manciata di vermi tritati, quando la scodellavo la carpa arrivava subito.

e sull’amo Sergio cosa hai innescato?
sempre 4 bigattini di cui 2 rossi e 2 bianchi, ho anche pescato con il grano turco ma sbagliavo le mangiate e quindi sono ritornato con i bigattini.

che lenza hai usato?
ho pescato con un galeggiante da 0,80 grammi e finale del 16 con amo del 14 serie 500.

Credo che la tua prestazione sia stata molto sofferta visto l’incidente che ti è capitato ad inizio gara, ce ne vuoi parlare?
si purtroppo all’inizio quando stavo disponendo il paniere sull’argine del fiume nel tentativo di metterlo più avanti possibile ho messo un piede su di un sasso e sono scivolato cadendo in acqua e sbattendo la spalla proprio su un sasso. Il dolore è stato lancinante per tutta la gara e quindi capirai lavorare con la canna lunga, tirare in quesi pesci grossi con una spalla a mezzo servizio è stata davvero dura.

Allora complimenti per il tuo bel risultato.
Grazie

SERGIO SCARPONI DEL TEAM SAN MARINO (da notare la coda possente della carpa)

SERGIO SCARPONI ALLA FINE DELLA SUA GARA CON LE BELLE CATTURE

GIANCARLO E SIMONE I CAPITANI

MARCO BENDINELLI

FILIPPO SCARPONI

MIRCO SAVIOLI

ROMANO PASQUINELLI

ERCOLE BOLOGNA

OSCAR GRANDONI

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