SIGNORE E SIGNORI, IL CAMPIONE ITALIANO STEFANO PREMOLI

Stefano Premoli, neo Campione Italiano di pesca al colpo svela al microfono di Match Fishing come è arrivato a questa vittoria tricolore che lo consegna alla storia.

Chi è Stefano Premoli?
Beh intanto ti ringrazio per questa intervista; sono di Lodi ed ho 33 anni e attualmente sono ancora single ma nel conto c’è l’appuntamento con il matrimonio che conto di affrontare nel giro di un anno. Sono del segno zodiacale della Bilancia e la mia squadra del cuore è il Milan.

IL PODIO DEGLI ITALIANI INDIVIDUALI SULLA FIUMA NEL 2010

Raccontaci dei tuoi inizi da pescatore…
Ho iniziato a pescare da bambino all’età di 5 anni quando mio papà mi portava nei canali e nei fossi a pescare alborelle e triotti e da li in poi si è sviluppata una grandissima passione; a 10 anni circa ho voluto iniziare a fare gare di pesca insieme ai colleghi di papà e poi andando avanti la passione è aumentata sempre di più fino a quando, all’età di 16 anni, ho debuttato nella SuperEccellenza quando ancora era a girone unico in Italia.
All’inizio ho preso delle grandi legnate ma mi sono servite per fare esperienza che oggi sfrutto per gareggiare ad alti livelli.

Le tue società di pesca?
La mia prima società è stata la Fisher Milano, successivamente sono passato alla Milano 75 dove sono stato per 9 anni: li mi sono perfezionato nell’arte della pesca ma anche in quella dei rapporti con la gente. In quel periodo avevo un negozio di pesca, che ho gestito per 10 anni, quindi, ad un certo momento ho dovuto scegliere: o pescare ad alti livelli o continuare a lavorare nel negozio. Ho scelto la prima ipotesi, sono entrato nella Lenza Emiliana Tubertini facendo quel salto di qualità per inserirmi nelle competizioni di alto livello e ci sono rimasto per 5 anni pescando il primo anno in squadra B e poi gli altri 4 in squadra A. Di quella esperienza conservo dei bellissimi ricordi.
Poi ho fatto un anno transitorio nella Longobardi Milo finchè, iniziando un rapporto professionale con la Colmic di Giani e Collini sono sono riuscito a trovare una sistemazione che mi permettesse di lavorare e di pescare .
Sono entrato nell’Oltrarno Colmic quindi dal 2007 e sono stati anni davvero splendidi.

Quali sono stati i successi più significativi che hai ottenuto a livello nazionale nonostante la tua ancora giovane età?
Con la Nazionale maggiore nel 2006 ho partecipato a Lisbona al Mondiale per Nazioni dove sono riuscito con l’Italia a conquistare la medaglia d’argento.
Questa esperienza è impressa nel mio cuore perchè è la stata la prima con la maglia azzurra. Nel 2007 ho partecipato al campionato europeo in Italia sul Cavo Lama dove abbiamo vinto la medaglia d’Oro a squadra.

E con il tuo Club?
Con la maglia del mio club, l’Oltrarno Colmic, ho conquistato un bellissimo titolo italiano a squadre nel 2009 ad Ostellato e quest’anno ho vinto il titolo italiano individuale sulla Fiuma a Boretto.
Nel 2010 nel mondiale per club in Polonia con l’Oltrarno abbiamo vinto la medaglia di bronzo.
Poi un altro successo conquistato, meno importante ma sempre di rilievo nazionale, è stata la vittoria del Pasinetti nel 2006.

Come sei arrivato a conquistare il titolo di campione italiano nel 2010?
Il campionato italiano individuale 2010 è partito nel Cavo Lama dove ho trovato un campo gara difficile. Sono riuscito a vincere il settore con kg. 3,800 pescando solo ed esclusivamente all’inglese. Si pescava poco e così ho deciso di provare attaccato alle canne sull’altra sponda alimentando con piccole palline di pastura e bigattini in colla.
La seconda gara l’abbiamo fatta ad Ostellato dove tutti noi abbiamo pescato a roubaisienne sulla linea di pesca dei 13 metri per circa un’ora di gara: in quell’occasione sono riuscito a prendere dei pesci di buona taglia, poi ho fatto altre due ore pescando a 5 – 6 pezzi di canna e prendendo una quantità notevole di breme. Questo mi ha permesso di vincere il settore con circa kg. 8,700.

Poi sono arrivate le due prove di finale effettuate in Fiuma, canale che avevo conosciuto alcune settimane prima per effettuare la gara del Trofeo di Eccellenza Nord. In quella occasione le condizioni del canale erano diverse con acqua alta e ferma anche se il pesce non era distribuito benissimo.
In occasione delle due prove finali del campionato italiano ho trovato l’acqua più bassa di un metro e completamente ferma e viste le condizioni del canale, oltre alla pesca con la roubaisienne, ho preparato anche la pesca all’inglese.
Questa tecnica mi ha permesso di spigolare e prendere qualche pesce in più.
Nella gara del sabato sono partito a roubaisienne prendendo dei carassi molto piccoli e visto che c’era pochissima pesca ho preso in mano la canna inglese facendo il resto della gara con questa tecnica realizzando un peso di kg. 5,900.
Nella gara della domenica sono riuscito a trovare carassi di discreta taglia per circa un’ora ma poi mi si è spenta la luce e non si è più preso un pesce; così sono stato costretto ad uscire ancora con l’inglese riuscendo a prendere altro pesce che mi ha permesso di vincere il settore con kg. 5,050.
In queste competizioni ci vuole anche la fortuna di non capitare nei settori esterni dove il picchetto può essere determinante.
Il canale reggiano l’ho trovato abbastanza regolare nonostante mancasse un metro d’acqua; ci sono dei periodi dell’anno, tra agosto e settembre, dove l’acqua muove forte e altri periodi dove viene messo in asciutta ma nonostante queste trasformazioni mi sento di promuovere la Fiuma a pieni voti perché esalta le diverse tecniche che la pesca al colpo richiede ossia la roubaisienne, l’inglese e la bolognese.

Le lenze che ti hanno regalato il titolo di campione d’Italia te le ricorderai a lungo, ce le puoi descrivere?
Si, le lenze a roubaisienne sono state costruite con grammature da 4×12 a 2 grammi perché dovevo essere pronto per fronteggiare qualsiasi condizione idrica.
Il “Jolly” e il “Menta” sono stati il prototipo dei galleggianti utilizzati per queste finali in Fiuma, invece per pescare all’inglese ho utilizzato galleggianti da 14 grammi tipo “Jet” della Colmic molto adatti per questo canale con una antenna molto particolare che non si deforma con i raggi del sole.
Con questi galleggianti mi trovo molto bene sia in condizione di acqua ferma che in movimento.

Illustraci la costruzione delle tue lenze..
La lenza della canna inglese è molto semplice; sotto l’attacco del galleggiante ho messo 5/6 pallini che all’occorrenza, in caso di acqua in movimento, potevo spostare verso la metà della lenza. Con acqua ferma invece ho pescato molto leggero solo con la girella piccola in basso.
Poi ho fissato un finale da 35/40 centimetri del 11,7 e del 0,10 con una amo B 957 del n° 16.
Invece le piombature sulle lenze da roubaisienne erano abbastanza aperte in 50 centimetri con una spallinata a stringere verso l’alto mentre in basso, sull’asola, ho messo dei pallini molto piccoli.
La lenza madre era del 12,5 e il finale del 0,10 tipo Strem e amo serie B 957 del n° 16.

Che pastura hai utilizzato per questo canale?
Ho utilizzato pastura Colmic serie Snack tipo Mirage una pastura gialla a fiocco medio che va molto bene nei nostri canali per pescare carassi sia di piccola, media e grossa taglia.

Nel mondiale delle donne ho visto catturare anche qualche breme tu ne hai prese?
No in tutti i giorni sia di prova che di gara non ne ho mai presa una, solo carassi e qualche carpa.

Quanto tempo hai dedicato per preparare questa gara di finale?
Mi sono recato sul canale giovedì mattina e sono ripartito domenica pomeriggio. Certe gare richiedono una preparazione meticolosa e ogni giorno c’erano dei particolari da perfezionare e da verificare. La pesca d’altra parte è fatta di particolari e l’applicazione giusta di questi, una volta individuati quelli vincenti, ti porta alla vittoria. La bravura del pescatore sta proprio nel ridurre al minimo le possibilità di errore per potere poi, nelle tre ore di gara, ottimizzare al meglio il tempo di pesca.
Inoltre, ero piuttosto debilitato a causa di una recente influenza e quindi non al meglio delle mie capacità.

Come ci si sente a salire sul gradino più alto del podio di un campionato italiano individuale che ha iscritto nell’albo d’oro i nomi più importanti dell’agonismo nazionale?
Beh devo dire che si provano delle sensazioni splendide, un traguardo che ogni pescatore nella sua vita sogna, si vorrebbe raggiungerlo sempre questo traguardo, ma non è così semplice, perché si parte in tanti e si arriva alle finali attraverso una dura selezione..
Una sensazione unica che ti fa sentire i brividi addosso, la gioia di trovare dietro tante persone che soffrono con te fino all’ultimo minuto di gara, insomma una cosa indescrivibile.
Ho avuto complimenti da tante persone e quando a fine gara mi sono girato non pensavo di trovare tanta gente, è stato emozionante e ricorderò quei momenti finchè campo.

A chi dedichi questo grande successo?
Innanzi tutto a tutte quelle persone che mi stimano e che mi vogliono bene ed in particolare al mio papà che mi ha insegnato a pescare fin da bambino.

Un successo di questa importanza, che ti meriti per quello che hai dimostrato fino ad ora in campo agonistico, nasce anche grazie alla sponda di una grande società che ti permette di gareggiare tutto l’anno ai massimi livelli, non trovi?
Certo, sono consapevole di appartenere ad una importante società di pesca: siamo pescatori ma, soprattutto amici e questo fa vivere alla squadra momenti di tensione con maggiore serenità. All’Oltrarno ci sono persone splendide che ci tengo a ringraziare.

Quando non hai gare di pesca da preparare durante l’anno dove vai a calare la lenza?
Spesso vado in laghetto con gli amici o a fare qualche battuta di pesca dove capita.
Un tuo compagno di squadra, che risponde al nome di Jacopo Falsini, quando può si dedica alla pesca in mare e tu che rapporto hai con l’acqua salata?
Beh quando capita non dico di no. Una pescata di orate o di spigole non si rifiuta mai soprattutto perché poi si finisce per mangiarle!

Acqua salata che certamente troveresti non per pescare ma per fare una bella vacanza; il Premoli a questo riguardo cosa sceglie il mare, i monti o qualche bella riva di fiume per pescare?
Beh questa è dura, con la mia ragazza la direzione è obbligata verso l’acqua salata mentre se dovessi andare da solo o con amici non ci sono dubbi andrei a pescare in acqua dolce.

Acqua dolce e chiara che troverai presto sul Mincio per le finali degli Italiani di società..
Si anche in questa competizione siamo ancora in corsa; nel 2009 l’abbiamo vinta noi dell’Oltrarno e ci proveremo anche quest’anno nonostante la Lenza Emiliana sia davanti in classifica. Ma le gare di finale sono due e tutto può ancora succedere.

Allora non mi rimane che rivolgerti i miei complimenti per la bella vittoria che hai ottenuto cucendoti lo scudetto tricolore sul petto, e in bocca al lupo per le prossime gare.
Grazie mille e crepi il lupo.

2010: IN PESCA IN POLONIA NEL MONDIALE PER CLUB
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CON UNA BELLA CARPA PRESA IN BRIAN

AD OSTELLATO

4

5

 

ANNO 2009 CAMPIONE D’ITALIA A SQUADRE
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CON LA NAZIONALE ITALIANA MEDAGLIA D’ORO SUL CAVO LAMA AGLI EUROPEI

IL PODIO CON L’OLTRARNO DELL’ECCELLENZA NORD NEL 2010
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