STOP alla pesca professionale con le reti nel Lago Del salto

MA IN CHE MANI SIAMO?

Alcuni giorni or sono ho ricevuto una telefonata da un caro amico che mi chiedeva se potevo aiutarlo. Il tono della sua voce era molto diverso da quello solito ed io, un po’ preoccupato per quello che poteva essere successo, gli ho chiesto cosa potevo fare per lui.

Stefano, questo è il suo nome, esordisce dicendomi: “Marcello, ci stanno distruggendo il lago del Salto e lo fanno con le carte in regola. Dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto per riportarlo com’era. Dacci una mano. Potresti scrivere qualcosa su Match Fishing per far sentire la nostra voce?”.

Durante il nostro colloquio Stefano mi ha spiegato cosa sta succedendo nel “Salto” e quello che dice mi richiama subito alla mente storie parallele che sono triste cronaca di questi giorni.

Purtroppo anche la vicenda del lago del Salto, è per molti versi simile a quelle di Ostellato, di Ponzano Romano, di Anita, dell’Arno Fiorentino, e chissà di quante altre realtà minori che non conosciamo.

Volendo essere crudamente sintetico, basta dire che mentre stanno letteralmente depredando i nostri corsi d’acqua, quelli verso i quali dovrebbero essere rivolte le risorse economiche proventi dalle nostre licenze di pesca, noi siamo costretti a guardare impotenti questo scempio ambientale.

Ma torniamo al nocciolo della questione. Tanto per dare l’idea di cosa stiamo parlando, posso dire a chi non lo conosce che il Salto è un lago di rara bellezza, ubicato in Provincia di Rieti, formatosi durante il periodo Fascista, in seguito alla costruzione di una delle dighe più alte d’Italia, nella valle del Ciocolano, incastonato fra i monti reatini, nello stesso contesto ambientale del più noto Turano, altro lago, con il quale il Salto è in collegamento.

Credetemi, il Salto è un luogo davvero suggestivo, ricco di pesci con livree splendenti, che lascia un segno indelebile a chi ama la pesca, ma che rischia seriamente di andare perduto, visto che il TAR del Lazio ha accolto il ricorso fatto da pescatori di professione i quali, per come riferito dall’amico Stefano, con le loro reti, stanno decimando quella che era una ricca popolazione ittica, faticosamente ricostituita sopratutto grazie all’impegno dalle associazioni dei pescatori, dopo gravi danni già subiti in passato, per motivi analoghi.

In occasione della prima prova del Campionato Italiano Individuale che si è svolto domenica scorsa ad Ostellato, è probabile che qualcuno di voi si sia domandato chi erano quei quattro pescatori che indossavano delle strane maglie con su scritto “STOP alla pesca professionale con le reti nel Lago Del salto”.

La risposta l’avete appena letta in queste due righe, ma quello che a parer mio ancora manca, è il coraggio di farsi sentire alzando (tanto) la voce, rivolgendosi a chi ha il dovere istituzionale di tutelare una risorsa di tutti, ricordando a queste figure dai contorni sempre meno definiti, che la politica del profitto non può e non deve prevalere su quella dei diritti e credo di interpretare il pensiero di molti nel sostenere che il mondo della pesca (e mi fermo volutamente a quello) ha urgente bisogno di una politica adeguata al territorio.

È l’ora di muoversi in massa, senza lasciare che lo facciano voci isolate, alle quali dare soltanto un misero supporto morale. Un filo d’erba si strappa con estrema facilità, ma un folto ciuffo d’erba non si riesce a strapparlo.

Firenze, Anita, Ostellato, e per ultimo il Salto………questi erano punti di riferimento della pesca sportiva nazionale e internazionale, erano i gioielli dell’agonismo e li stiamo perdendo, o forse li abbiamo già perduti.

Molti sostengono cause disparate, altri parlano di concause, io invece voglio essere drasticamente realista e dico che secondo me la causa è una soltanto: l’indifferenza !

Mai come oggi, i tanti (e ripeto tanti) lettori di Match Fishing sono partecipi di cosa stia succedendo al già martoriato mondo della pesca agonistica e questo avviene grazie ad un’attenta campagna d’informazione, senza sconti per nessuno e che lascia ad ognuno la libertà di maturare un’idea propria, ma anche il grande potere mediatico di un mezzo come Match Fishing, la sua sistematica, veloce diffusione della notizia e la possibilità di condividere con altri il proprio pensiero, non serve a niente se si ferma a noi stessi.

Ben venga quindi un’iniziativa d’impatto come quella posta in essere dagli amici della Sezione Provinciale di Rieti e ringrazio sinceramente Stefano per avermi dato modo di scrivere queste due righe, stese di getto, nella speranza di dare uno scossone a chi deve ascoltare il nostro grido d’aiuto e credo che sarebbe importante farlo subito, magari prima che…………..a proposito, (ma guarda ora che mi viene in mente), a settembre ci sono i Mondiali sparsi un po’ in tutta Italia, secondo voi sarebbe o no un bel palcoscenico per mettere a nudo i problemi che ci affliggono?……..Meditate gente…….Meditate.

Ed ora saluto gli amici di Match Fishing, invitandoli a prendere visione degli allegati che mi hanno mandato dal Lago Del Salto……non lasciamoli soli…..per non essere lasciati soli.

Da Siena per Match Fishing Marcello Corbelli

Marcello Corbelli

FIPSAS  Sezione Rieti

 

Pescatori Reatini al campionato Italiano di pesca sportiva svolto a Ostellato (FE)…GRIDANO  Stop alla pesca professionale con le reti nel lago del Salto…

La compagine reatina che ha partecipato alla prima prova del campionato italiano di pesca al colpo (600 partecipanti provenienti da tutta la penisola con 40 società tra le più importanti d’Italia),  fa sentire la propria voce, indossando maglie di protesta contro la riapertura della pesca professionale sul Lago del Salto.

L’indignazione è stata il sentimento più ricorrente nei tanti pescasportivi provenienti da tutta Italia, ciò a dimostrazione di quanto il problema sia sentito a livello nazionale.

Questa civile forma di protesta ha avuto un enorme risonanza nel mondo della pesca sportiva, ricevendo centinaia di consensi e incoraggiamento nella sua prosecuzione.

Gli agonisti reatini, che dopo un lungo periodo buio, stanno riscoprendo la bellezza del Lago del Salto, non riescono a capacitarsi del fatto che per un semplice cavillo legale, sia gettato in fumo tutto il lavoro svolto durante lo stop alla pesca professionale.

Ora che finalmente il Lago stava rivivendo agli antichi splendori, e nei programmi regionali per l’agonismo era tornato in voga quale ottimo campo per le competizioni sportive, è rimesso nelle mani di pochi che come in passato, ne sfrutteranno le risorse senza curarsi dei danni che ne seguiranno.

In questo modo un bene comune è tolto alla disponibilità di tutti, per fare gli interessi di pochi, la domanda che si pongono i pescatori sportivi è questa: “se il significato etimologico della parola “politica”, è gestione della cosa pubblica, come questa sarà gestita dalla politica locale”?

La protesta giurano gli agonisti e i pescatori sportivi reatini non si fermerà, avrà sempre toni e modi civili, ma proseguirà a lungo, fino a che a ogni interrogativo seguirà una risposta concreta da parte delle istituzioni.

L’appuntamento ora è fissato al 12 giugno presso il Cavo Lama (MO), campo di gara internazionale dove si terrà la seconda prova del campionato italiano, qui la maglia e lo slogan su essa riportato si riaffacceranno nuovamente per far sentire la voce di molti.

Il “tam tam” dell’indignazione già sta scatenando un vero e proprio  “zumami”…

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