CLUB AZZURRO – FISSERO LA PAROLA A SIMONE CARRARO

A margine delle prove del Club Azzurro effettuate a Cavecchia in Fissero il nostro Luca Caslini è riuscito a portare al microfono di Match Fishing il protagonista di queste sfide, Simone Carraro.

La chiaccherata ha permesso di portare alla luce le strategie adottate dal campione della lenza Emiliana Tubertini per riuscire a primeggiare con la canna inglese sul canale mantovano.

Match Fishing si scusa con l’interessato dell’intervista per non averla potuta pubblicare prima a causa di alcuni inconvenienti tecnici.

Match Fishing si complimenta con Simone per la grande prestazione.

Allora Simone, l’ultima volta che ci siamo visti eri seduto sulla sponda del canale con una spalla malconcia e dolorante. Hai affrontato queste due gare in Fissero trionfando in entrambe. La battuta viene spontanea… per fortuna che ti faceva male la spalla, sennò cosa facevi?

Purtroppo in questa spalla ho un muscolo lacerato per tre quarti che in alcuni movimenti mi dà molto fastidio. Sto facendo delle terapie con laser e ultrasuoni che hanno migliorato un po’ la situazione e sono riuscito a recuperare circa un 70% della mobilità. In queste due gare la tecnica era obbligatoria all’inglese e questo mi ha aiutato. Se la gara fosse stata a rubasienne non so se ce l’avrei fatta pescare.

Scusa se insisto su questa cosa, non voglio fare il ruffiano ma credo che queste cose vadano sottolineate. Ogni giorno vediamo agonisti di sport molto più blasonati fare le “signorine” e piangere per un pestone, gente strapagata non votata al sacrificio che starebbe forse più volentieri in panchina che in campo per non rovinarsi l’acconciatura. Domenica scorsa Fini ha pescato con due costole fratturate, in questi giorni tu hai pescato con una spalla semi distrutta. I complimenti devono essere doppi visto il sacrificio che hai dovuto fare. (il paragone con le signorine è assolutamente sbagliato,l’impresa delle nostre ragazze nazionali in sudafrica rendono questo paragone assolutamente fuori luogo).

Ti ringrazio ma sai com’è, la passione e l’amore per questo sport sono talmente profonde da farti superare anche il dolore.

Ora passiamo alla pesca vera e propria…

Quella mi piace….

Come hai impostato la due giorni di gara?

Come da regolamento ho pescato con la tecnica all’inglese utilizzando come esche solo fuillis e ver de vase. Ho utilizzato delle canne morbide da 4,20 metri per essere più preciso possibile. Ho preparato fondamentalmente due tipi di lenza: la prima con un galleggiante della serie 350 di Tubertini montato “fisso”, mentre la seconda era fatta con un galleggiante scorrevole da 12 grammi con 8 grammi di biglia sotto. Come spesso si fa nella pesca alle breme ho tenuto una linea molto bassa, con una distanza tra l’amo e la biglia di piombo di circa un metro e mezzo. La lenza fissa invece era fatta con un pallino del 6 all’asola e tre pallini della stessa misura a circa 50 cm per un totale di circa mezzo grammo di piombo. Nella gara del sabato lo scorrevole con la biglia ha reso di più perchè mi permetteva di sfondare le alghe galleggianti che disturbavano l’azione di pesca. Ho vinto il settore con circa 2,5 kg di peso per un totale di 50 pesci circa. Domenica invece le alghe hanno dato molto meno fastidio e mi hanno consentito di pescare col fisso. Riesco a portare in nassa 110 pesci per un totale di 6,5 kg. I pesci erano in entrambe le gare quasi tutte bremettine con qualche breme un pochino più belloccia e qualche carassio.

Come hai pasturato?

Ho preparato 8 litri circa di pastura e 8 litri di terra di somma con un pochino di bentonite e farcita con fuillis. Al pronti via ho buttato gran parte della roba, almeno una decina di litri poi durante la gara ho alimentato con delle palline davvero piccole, della dimensione di una nocciolina. La prima pallina l’ho buttata dopo circa un ora e mezza e poi ne buttavo una ogni due o tre pesci. Le palline che servivano per alimentare dovevano essere necessariamente di misura molto piccola per non disturbare i pesci presenti nella zona pasturata, soprattutto quelli di grosse dimensioni. Basti pensare che le palline erano talmente piccole che le lanciavo in acqua con una fionda da bigattini e non con quella da pastura. Tutto sommato questo tipo di pesca mi ha ricordato molto quella che ho fatto nel mondiale in Ungheria del 2007.

Se non ricordo male avevi vinto anche in quella occasione…

Esatto, ricordi bene.

Ci puoi svelare la ricetta della pastura?

Ho usato della turbo brown tagliata con un pacco di Gold Medal Brown di Tubertini. Poi ho aggiunto un pacchetto di brasem al caramello ed infine della terra di somma.

Come ami e finali che misure hai usato? E cosa innescavi?

Ho usato ami del n. 18 della serie 2 opaca di Tubertini legati ad un terminale dello 0,09. Per ovvi motivi l’innesco era a senso unico, ver de vase, però durante la gara ho notato che la taglia del pesce non era esagerata. Inoltre queste piccole bremettine erano estremamente sospettose e difficili da pescare così ho innescato solo uno o due fili di ver de vase.

Beh, grazie mille ed in bocca al lupo per le prossime gare.

Crepi.

INTERVISTA DI LUCA CASLINI A SIMONE CARRARO (foto repertorio)

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