C.I.S.: L’INTERVISTA A CREPALDI MATTEO

Siamo ora con un protagonista straordinario di questa due giorni di Ostellato:

Crepaldi Matteo, giovane agonista in forza alla River Club Padova Tubertini.

Matteo sabato ha vinto un settore difficilissimo e per confermare di aver capito bene la pesca ad Ostellato nella giornata di domenica ha realizzato un ottimo secondo posto.

A Matteo chiediamo intanto di parlarci della gara di sabato…

La partenza è stata con un buon fondo con 5 litri di terra non molto carica di fouilles ed il classico fondo di pastura con un po’ di bigatti. Fortunatamente ieri ero proprio a provare in questa zona ed ho notato insieme al mio team che i pochi pesci grossi entravano nella pasturazione senza avere un input preciso, capitavano insieme alle plaquette.  Così abbiamo deciso di cercare qualche pesce un po’ più appoggiati nella prima ora dove ho preso due pesci discreti, poi sono andato a plaquette ed anche lì ho preso un bel pesce in mezzo a un po’ di frittura. Poi l’ultima ora visto che qualche bel pesce usciva sono tornato con una veletta a cercare un pesce di taglia e ne ho preso ancora uno più qualche plaquette.

Quindi con le plaquette non ci si piazzava, ma nemmeno con i grossi, bisognava farli un po’ tutti e due…

Esatto, le plaquette sono circa 60 grammi l’una e quindi con un ritmo di 15 pesci l’ora che non è niente di stratosferico, alla fine delle quattro ore si mette in nassa più di 3 chili e mezzo di pesce, un bel contorno da non disdegnare. Se ci aggiungi tre quattro pesci di taglia che possono capitare in mezzo ecco che arrivi a realizzare pesi “da piazzamento”.

Per quanto riguarda pasturazione iniziale e alimentazione dacci le tue ricette…

All’inizio ho buttato 5 kg di terra di somma nera fatta a classico pongo da lanciare a mano, ovviamente abbastanza scarica di fouilles, poi ho usato come pastura la Turbo Black tagliata con la Gold Medal Brown e la terra di fondo, quella del sacchetto verde. Questa è una ricetta che ha una meccanica particolare ed è infallibile qui ad Ostellato. L’ho data quasi tutta all’inizio e poi raramente durante la gara ne davo una pallina. Per l’alimentazione ho preparato due terre, una più sgranata e meno carica per le plaquette ed una più carica con un po’ di bentonite e più bagnata per cercare il pesce grosso. All’inizio ho dato più quella da pesce grosso, poi ho girato con quella da plaquette ma è difficile dire quale sia la migliore.

E parliamo ora di domenica, la gara è stata la stessa o è cambiato qualcosa?

La gara è stata grossomodo la stessa, ovviamente misurata alla pescosità più parca. L’unica differenza sostanziale è stata la ricerca delle plaquette con una pesca meno appoggiata fin dal via per cercare di portare a casa tutto il possibile e puntare al pesce grosso solo nell’ultima parte di gara.

La domenica la pescosità è stata in generale molto più scarsa. Ve lo aspettavate?

Assolutamente sì, ce lo aspettavamo anche dal sabato viste le esperienze precedenti anche col club azzurro.  Quindi ci siamo messi pronti a raccogliere tutto il raccoglibile tant’è che il mio socio Thomas Busatto riesce a piazzarsi con soli 5 pesci presi quasi tutti all’inglese ed addirittura Maurizio Bacelle riesce a rimediare un quinto posto pescando degli orologi nel sottoriva.

Beh, allora non mi resta che farvi i complimenti per le ottime scelte di gara e darci appuntamento alla prossima…

Grazie dei complimenti e alla prossima…

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *