LE INTERVISTE DI NATASCIA BARONI: IL PERSONAGGIO GIANLUIGI SORTI

PROFILI E PERSONAGGI: i campioni della pesca al colpo, sotto la lente di Natascia Baroni.
BARONI 5 

Classe 1964, nato a Seriate nel bergamasco, è da diversi anni uomo di punta del team Ravanelli Trabucco e della nazionale azzurra.

E’ figlio d’arte,infatti anche il papa’ Angelo è un accanito pescatore sia al colpo che di mare.

Gianluigi è reduce da un 2012 straordinario, che lo ha visto con il suo club targato Trabucco vincere il titolo di campione d’Italia di pesca al colpo e quest’anno arrivare secondi insieme ai compagni di squadra: Alessandro Bruni, Stefano Defendi e Maurizio Fedeli.

Ed ora vi presentiamo un Luigi Sorti come non lo avete mai conosciuto prima.

GIANLUIGI SORTI

SORTI

1. Gianluigi, sei sposato ed hai figli?
Si, sono felicemente sposato con Cristina ed abbiamo una meravigliosa bimba di nome Linda che ha nove anni.

2. Tua figlia ha provato mai a pescare?
Si, in estate quando le competizioni non mi impegnano cerco di portarla nei laghi vicino a casa, sia per stare all’aria aperta e perché si diverte molto con la sua cannetta in fenolico a prendere i persici sole nel sottoriva. Spesso pesca a vista e si diverte a cercarli con l’occhio ed a calargli l’esca proprio davanti alla bocca. Quest’estate, per la prima volta, l’ho portata con i figli dei colleghi a pescare le carpe. Ho procurato per tutti delle canne fisse in fenolico e le ho preparate adeguatamente con l’elastico e montature. Si sono divertiti un mondo, soprattutto lei che aveva più esperienza degli altri e quindi si vantava di essere la più “capace”.

3. Pratichi qualche altro hobby?
No, da ormai molti anni l’unica mia passione è la pesca. Tutto il poco tempo libero che mi rimane è interamente dedicato alla preparazione accurata delle competizioni, alle prove dei campi di gara ed a pescare. In passato praticavo anche diversi tipi di pesca ma oggi, con le specializzazioni, sono completamente immerso nella pesca al colpo.

4. Che tipo di musica ascolti?
Musica Pop senza particolare impegno o preferenze.

5. Segui il calcio? Hai una squadra del cuore?
Sono tifoso da sempre dell’Inter anche se ho visto una sola partita in tutta la mia vita allo stadio.

6. Vacanze: mare o monti?
Vacanze rigorosamente al mare e soprattutto devono essere in un posto caldo, con il sole e soprattutto tranquille. Partenza e rientro esclusi, le due settimane di vacanza con la famiglia sono i giorni dell’anno in cui vogliamo, mia moglie ed io, essere completamente tranquilli per riposarci, bimba a parte che scassa sempre le p….. scherzo!!!

7. Da piccolo quale era il tuo sogno?
Non ricordo quale fosse il mio sogno quando ero piccolo. Ricordo che sin da piccolo questa passione ha condizionato la mia vita ed il mio obiettivo era quello di vincere qualcosa di importante, imitare i grandi campioni della pesca sportiva.

8. Cosa ti piace del tuo carattere e cosa cambieresti se potessi?
Ci sono due valori di cui sono molto fiero: la sincerità e l’onestà. Chi mi conosce credo e spero che possa pienamente fidarsi di quello che dico e faccio. In passato avrei voluto molto essere maggiormente aperto con gli altri. Spesso si fanno delle opinioni sbagliate o risulti antipatico solo perché pensano che tu abbia dei segreti particolari che non vuoi svelare.

9. Quando Sorti non pesca, come passa il suo tempo libero?
Interamente e solo con la famiglia. Mia moglie e soprattutto Linda che cresce ogni giorno hanno bisogno di me. La scuola e non solo quella richiedono una costante presenza di entrambi i genitori per un figlio e non posso e voglio mancare a questa responsabilità.

10. Tavola: carne o pesce?
Entrambe. Adoro soprattutto i primi piatti.

11. Come ti definiresti in un’unica parola?
Lascio agli altri questo compito.

12. Tuo padre ti ha fatto conoscere questo sport, ti ricordi a quanti anni ti ha messo in mano una canna e dove?
Ricordo una foto da piccolo, 3 o 4 anni, con un grosso cavedano in mano. Ho la mia prima coppa vinta come “pierin” pescatore nel 1970, ovviamente con il suo aiuto. Ricordo infinite domeniche passate con mio padre ed i suoi amici, poi diventati miei amici, a pescare le trote ed altri pesci ovunque, sui fiumi e laghi della regione.

13. Lui ,ti ha sempre appoggiato in ogni scelta che hai fatto in ambito sportivo?
Mi ha trasmesso questa sua passione che è diventata anche la mia. Mi ha dato tutta la sua esperienza di tanti anni difficili di competizioni agonistiche. Mi ha seguito, come promesso, da quando entrai in nazionale.

14. Ti è capitato mai di sfidarlo in una gara? Se si, com’è andata?
Ricordo con molto dispiacere una prova finale del campionato provinciale individuale a Peschiera sul Mincio. Se avesse vinto la gara lui avrebbe vinto il campionato ed allora smisi di pescare e andai a trovarlo al suo picchetto per sapere come stava andando. Mi rimproverò dicendomi di continuare a pescare senza preoccuparmi. Alla fine vinsi il settore, arrivai secondo assoluto e lui perse il titolo. Ancora oggi quando ci penso sono dispiaciuto.

15. Sei uno dei pochi campioni ,che è riuscito a vincere quattro titoli italiani individuali, vogliamo ricordare il tuo palmares?
Se me lo consenti ti correggo dicendoti che sono l’unico ad aver vinto 4 titoli italiani di pesca al colpo in A.I. Un grande campione del passato, ora ci guarda da lassù, il mitico Ceppi, ne vinse 3 e poi passiamo al grande Roberto Trabucco che, insieme a Ballabeni, ne ha vinti 2, salvo errori.
Ho vinto anche un titolo italiano individuale di Pesca Pratica e dei Bancari, quando ancora vi partecipavano 200/300 concorrenti.
Quest’anno ho partecipato al mio diciottesimo campionato mondiale con la nazionale italiana conquistando cinque ori e diversi altri podi con i miei compagni. Individualmente sono arrivato secondo nel 1997 in Ungheria dietro al grande Alan Scotthorne. Con la nazionale ho vinto anche un Europeo a squadre.
Con la RAVANELLI TRABUCCO ho vinto sette titoli italiani per società, quattro titoli mondiali x Clubs e due bronzi.  Mister Eccellenza tre volte, 9 medaglie d’oro al Valore Atletico.

16. Qual’ è la gara che ricordi con più affetto e quella invece che ti ha deluso di più?
E’ difficile ricordarne una in particolare. Ogni volta che vinci il settore, anche se non è una gara particolarmente importante, ti ricorda sempre una prova dove hai limitato al minimo gli errori ed hai preparato la gara bene, anche con un pizzico di fortuna, indispensabile per ottenere sempre brillanti successi. L’amarezza per una gara mi ricorda sempre una prova di un mondiale dove con l’esperienza di oggi avrei potuto fare meglio e magari vincere quel titolo molto ambito che manca al mio palmares.

17. Il tuo fiume o canale preferito?
Gran parte dei pescatori risponderebbero dicendoti il nome del campo di gara dove hanno vinto o ottenuto ottime performance nelle gare di pesca. Per me ogni fiume/canale/lago nasconde i propri segreti e diverse tecniche e la maggior soddisfazione è scoprirli. Ovviamente è superfluo dirti che se la presenza della fauna ittica è buona è molto più divertente e appassionante.

18. Quali tipi di pesci ami di più?
Anche per questa domanda potrei risponderti come nella precedente. Paese che vai gente che trovi. Ti devi adattare e per questo motivo è bello e difficile. Ti faccio un esempio: quest’anno al mondiale in Rep. Ceca il pesce vincente, alla fine dopo le gare, è risultata l’alborella. I giornali hanno subito titolato: come è stato possibile che gli italiani si sono fatti battere alla pesca delle alborelle? Peccato che alborelle da 20-30 grammi pescate staccate 10-15 cm dal fondo (2-3-4 mt.) con la roubasienne a 13 mt con grammature da 2 a 4 grammi, innesco ver de vase, pasturazione con la scodella a terra e ver de vase in Italia e altrove non ci (tutta la squadra) era mai capitato di vederla fare. Purtroppo ogni pesce ha il suo comportamento in base all’acqua, alla temperatura, alla stagione, a mille situazioni che potresti trovare ogni volta diverse in un luogo che non conosci.

19. Il più grande che hai preso in gara?
Una carpa di quasi venti kg in un lago vicino a casa mentre collaudavo proprio una nuova roubasienne adatta a pescate con fili molto robusti, tipo Arno a Pisa. Ad un certo punto ho temuto che si staccasse l’innesto di un pezzo e potessi perdere gran parte della canna se non si fosse rotto il terminale. Fortunatamente, quasi a fine corsa dell’elastico, si è arresa ed iniziato il recupero. Un esemplare incredibile.

20. La tecnica di pesca che prediligi e quella in cui vorresti migliorare?
Tutte le tecniche di pesca sono interessanti e sono piacevoli da praticare: roubasienne, canne inglesi, bolognesi o canne fisse sono tutte. Sono molti anni che pratico la pesca in A.I, e ho vissuto tutte le evoluzioni nella pesca, dalle canne fisse corte per la pesca dei pescetti nel sottoriva fino alla canna inglese per le lunghe distanze sulla sponda opposta. La canna ad innesti o roubasienne è sicuramente la più utilizzata da tutti, anche dal sottoscritto, ma se ci fosse da utilizzare qualsiasi altra tecnica sarei contento. Ovviamente più un pescatore si allena su una tecnica e maggiore sarà la sua preparazione. Io stesso quando c’è una pescata all’inglese con galleggianti da 30 gr o con la rouba in correnti da 50 gr sarei in difficoltà, ovviamente come tanti altri che come me hanno poche possibilità di potersi preparare a queste tecniche.

21. Qual’ è stata la tua prima società?
Ho avuto la grande fortuna/merito di aver fatto parte solo a due grandi società di pesca: la Cannisti Club Bergamo e la Ravanelli. Nella prima ho militato fino al 1988 e ricordo con molto affetto e stima il presidente Antonio Cavalleri e tanti amici che mi hanno aiutato e crescere come persona e pescatore. Un abbraccio ed un caro saluto a tutti quanti loro.

22. Da quanti anni ormai fai parte della Ravanelli?
Quest’anno è iniziato il mio ventiquattresimo anno con i colori della società soresinese. Un immenso ringraziamento a Marco Ferrari e Walter Zangani, due persone speciali, uniche e insostituibili senza le quali la società non avrebbe raggiunto i prestigiosi successi che l’anno portata fra le prime in Italia.

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23. Nel 2012 avete vinto il titolo di campioni d’Italia a squadre, come avete vissuto la vigilia di quella sfida e subito dopo avere vinto il titolo ?
Eravamo molto consapevoli di avere un buon margine di vantaggio ma sapevamo anche che l’Oltrarno e la Lenza Emiliana avevano un potenziale incredibile in questo campo di gara, molto conosciuto da gran parte dei loro agonisti per le prove del Club Azzurro. E’ stata una bella sfida con la società fiorentina che ha creduto e cercato fino all’ultimo minuto della prova finale la grande rimonta. Ricordo con piacere, dopo la certezza della vittoria, di essermi sdraiato letteralmente sulla sponda del canale distrutto dalla tensione dell’ultima prova ma felice di aver nuovamente riportato, con i miei compagni, la Ravanelli sul gradino più alto del podio.

24. Quest’anno siete riusciti ad arrivare secondi al campionato italiano a squadre, facendo una grandissima rimonta soprattutto nelle ultime due prove, che cosa vi è mancato per rivincere il tricolore?
Un pizzico di fortuna che non guasta mai!!! Il nuovo campionato quest’anno è stato molto lungo e fino alla fine potevano esserci delle sorprese. Abbiamo perso molti punti nella parte centrale dell’annata, ma ci abbiamo sempre creduto e fino in fondo abbiamo sperato di salire sul podio. Eravamo consapevoli che vincere sarebbe stato quasi impossibile ma il podio …. Onore al merito dell’ Oltrarno che ha chiuso con una splendida vittoria ed ha meritatamente vinto il campionato.

25. Da più soddisfazione: vincere una medaglia d’oro, consapevoli di avere un buon vantaggio sugli avversari o una medaglia d’argento, dopo aver dato il “tutto per tutto” fino alla fine, per riconfermarsi tra le prime grandi società d’Italia?
La competizione è molto alta e non sempre si riesce a raggiungere il gradino più alto, ambito da molte società. Esserci riconfermati con una medaglia d’argento ed essere battuti proprio dalla squadra che lo scorso anno ci ha dato battaglia fino alla fine è stata comunque una bellissima soddisfazione. Sono certo che sono molto soddisfatti anche il nostro sponsor TRABUCCO, il patron Ferrari Marco e il mitico presidente Zangani Walter. Ringrazio ufficialmente tutti i compagni di squadra per l’impegno profuso durante l’intero anno.

26. Come prepari una gara importante con la nazionale e con il tuo club Ravanelli?
Per preparare bene una competizione serve molto tempo, compagni di squadra preparati e disponibili, molta esperienza e, come sempre, un pizzico di fortuna che non guasta mai e aiuta.
Il tempo è indispensabile per poter provare tutte le possibili soluzioni migliori, tutti devono metterci del proprio per cercare il bandolo della matassa o cercare la giusta via che porta alla meta, scegli tu la metafora che preferisci. Non è possibile oggi raggiungere traguardi prestigiosi senza un gruppo che lavora coeso, in accordo e amicizia, senza rivalità individuali e rispetto reciproco per i compagni e gli avversari. Queste sono le basi per qualsiasi TEAM, nazionale o club.

27. Nella tua squadra sei tu a dare le linee guida per fare la gara o decidete tutti insieme, dopo avere fatto le prove?
Ciascuno di noi esprime liberamente le proprie opinioni e valutazioni e alla fine cerchiamo di trovare una strada comune senza dimenticare o preparare più alternative, con i pesci spesso ci possono essere delle sorprese inaspettate ed avere una strada “secondaria” spesso salva il risultato o addirittura ti consente la performance dei coraggiosi. Ognuno deve decidere liberamente la propria impostazione, la convinzione di una pescata è la parte fondamentale di un successo. Dopo molte prove insieme difficilmente ognuno ha convinzioni diverse.

28. Sei uomo immagine Trabucco, ma tu ammiri qualcuno in particolare?
Quando mi capita di osservare dei pescatori in una gara molto spesso trovo sempre qualcuno che attira la mia attenzione. C’è sempre da imparare qualcosa di nuovo ed interessante. Ognuno di noi nasconde dei piccoli segreti interessanti e quindi si può imparare qualcosa da chiunque. Tra i grandi personaggi del panorama agonistico ammiro e stimo da anni l’amico e compagno di Nazionale Ferruccio Gabba, per molti anni l’unico pescatore che mi ha sempre preceduto nella classifica di rendimento, sempre pronto a darmi consigli utili e preziosi quando glieli ho chiesti.

29. Collabori con l’azienda Trabucco da diversi anni, partecipi allo studio di nuovi prodotti tipo :canne, pasture o galleggianti?
Roberto è un grande personaggio emblematico della pesca sportiva agonistica, sponsor da molti anni della Ravanelli e del sottoscritto. In tutti questi anni di agonismo ho avuto a disposizione tutti i prodotti per raggiungere i miei successi e quelli della Ravanelli. Ho stretto con lui un’ottima collaborazione e molto spesso collaudo i nuovi materiali e le nuove pasture, concedendomi l’onore di essere considerato, come nella Tua precedente domanda, uomo immagine TRABUCCO.

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30. Che consigli daresti a chi vuole avvicinarsi a questo sport?
Invito con grande piacere chiunque a provare ad andare a pescare, anche in un semplice laghetto nelle vicinanze a casa. il piacere che si prova a trascorrere tre ore, mezza giornata sulle rive di un lago o ad un fiume, all’aria aperta, magari con il sole, immersi nella natura e con il solo rumore del vento o degli uccellini che cantano è una sensazione veramente unica e rara. Se si aggiunge poi il piacere di sfidare i pesci ad abboccare al tuo amo, non sempre così facile come potrebbe sembrare, sono convinto che chiunque provasse ne sarebbe felice. Figuriamoci poi se portasse con se anche il figlio/a. Sarebbe proprio un vero piacere. Un momento tranquillo e sereno in un mondo di corse e stress che rendono la vita veramente difficile. Chiedete consiglio a qualcuno dove poter iniziare!

31. Cosa significa per te la pesca?
La pesca è la passione della mia vita. E’ una meravigliosa boccata d’ossigeno. Faccio veramente molta fatica a pensare di non poter riuscire a passare anche solo mezza giornata, nel week end, senza essere sulle sponde di un lago/fiume, persino in pieno inverno con la neve. E’ una carica di energia pura e sfida costante.

32. Se potessi cambieresti qualche regola?
A quale regola ti riferisci? Purtroppo ne abbiamo un’infinità, troppe. Forse mi piacerebbe pensare che un giorno, nelle competizioni di pesca, non ci fosse alcuna regola. Massima libertà d’azione.

33. Sono 18 anni che fai parte della nazionale italiana, non ti senti appagato?
Moltissimo, anche se non ti nascondo che manca al mio palmares il titolo individuale più prestigioso: il mondiale individuale. Tre compagni di squadra nazionale, Ballabeni, Falsini e Fini, hanno provato questa piacevole emozione e sono molto contento per loro, lo hanno pienamente meritato. Probabilmente presto arriverà il momento in cui non verrò più convocato, ma questo è un’altra storia e ne riparleremo, c’è ancora tempo.

34. Ricordi la tua prima convocazione?
La mia prima convocazione con la nazionale la ricordo molto bene. Ero molto emozionato. Fu un incontro triangolare Italia/Inghilterra/Francia a Firenze. Vinsi il mio settore battendo il mitico Bob Nudd. Vincemmo anche a squadre e i miei compagni erano Trabucco, Ballabeni, Gabba, Barbetta e Pabi. Lo stesso anno vincemmo il mondiale in Portogallo a Coruche. Arrivai quarto assoluto individualmente con un primo assoluto nella prova del sabato e terzo di settore la domenica nell’ultimo settore con gli esterni che mi batterono. Pochi anni prima il titolo mondiale individuale lo vinceva il primo assoluto della prima prova!!! Bei ricordi.

35. La domanda più assurda che ti è stata fatta sul questo sport?
Ne ho sentite di tutti i colori! Qualcuno collega lo sport ad uno sforzo fisico e per la pesca non ci sono sforzi particolari. Ma la più grossa la scrisse un famoso giornalista addetto alla pesca quando asserì che la squadra nazionale in occasione del mondiale andava a fare una vacanza!!!

36. Con te possiamo sfatare il mito, che per essere un campione bisogna lavorare nell’ambito della pesca, un esempio per chiunque?
Direi proprio di SI. Ne sono molto fiero. Sono certo di essere fra i pochi che hanno raggiunto brillanti successi utilizzando il solo tempo libero del fine settimana o al massimo alcuni giorni di ferie, per provare il campo di gara e prepararsi alla manifestazione agonistica. Tutti quindi possono raggiungere traguardi ambiti, anche se devo riconoscere che oggi le cose sono completamente cambiate. C’è forse un’esasperazione eccessiva, quasi maniacale, nella preparazione alle gare.
I grandi TEAM, oltre alle indubbie capacità, mostrano una determinazione impressionante alla vittoria finale preparando ogni prova sin dal mercoledì/giovedì precedente la domenica della gara. Cosa che pochissime squadre possono permettersi. Forse ci sarebbe bisogno di una regolamentazione e limitazione alle prove ufficiali.

37. Hai mai pensato di lasciare il tuo lavoro in banca e dedicare alla pesca tutto il tuo tempo ?
In tutta sincerità SI. Mi sarebbe piaciuto ricevere una proposta tale da concedermi la possibilità di cambiare e dedicarmi esclusivamente alla pesca. Purtroppo il professionismo in Italia non esiste e nessuno Ti avrebbe mai fatto e Ti farà mai un contratto che ti possa garantire un compenso tale da garantirti un futuro, specie se ti dovesse succedere qualcosa o le tue capacità piscatorie finissero.

38. Vuoi ringraziare qualcuno in particolare?
Grazie per quest’ultima domanda. Mi permette ancora una volta di ringraziare mia moglie Cristina, sempre vicina e paziente nonostante i miei numerosi impegni agonistici. Mio padre Angelo che da molti anni mi segue sempre in tutte le manifestazioni ed artefice di molte strategie vincenti delle mie gare. Marco Ferrari, amico con la A maiuscola, cuore ed anima della Ravanelli, senza il quale non avrei avuto tutto quello che serviva per ottenere i successi individuali e di club. Walter Zangani, amico carissimo e persona unica e rara, presidente inimitabile che tutte le società vorrebbero. Trabucco Roberto, compagno di squadra e di nazionale, uomo di parola e molto rispettoso nei miei confronti da molti anni, sponsor ufficiale con il quale si è stretto negli anni un legame particolare e speciale che credo continuerà fino alla fine dell’avventura.

Luigi_Angelo_Sorti

39. Grazie mille per la tua gentilezza.

Grazie a te!
Un caro saluto a tutti i lettori.

 

PALMARES

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Campionati Provinciali A.I
1°Camp.Prov.le Bergamo Acque Interne Individuale 1986
1° Camp. Prov.le Bergamo Pesca Pratica Individuale 1987 e 1988

Campionati Nazionali
Camp. Italiano Pesca Pratica Individuale— 1982 oro
Camp. Italiano A.I. Individuale — 1990 argento,1992 oro, 2002 oro, 2003 oro, 2007 oro
Camp. Italiano Bancari Individuale — 1988 oro
Camp. Italiano A.I Squadre — 1989 oro, 1993 oro, 2002 oro, 2004 oro, 2006 oro, 2007oro, 2012 oro, 2013 argento
Camp. Italiano Bancari Squadre — 1988 oro
Trofeo Eccellenza Individuale 1988 ORO
Rendimento “ Pescare” 2000 ORO
Superselezioni 1998-2003 ORO
Mister Eccellenza 2004-2007-2009 ORO
1° class. al “Memorial Pasinetti” 2012

Campionati Internazionali
Camp. Mondiale Nazioni Squadre:
1993 Portogallo ORO
1994 Inghilterra BRONZO
1995 Finlandia BRONZO
1997 Ungheria ORO
1998 Croazia BRONZO
1999 Spagna ARGENTO
2000 Italia ORO
2001 Francia BRONZO
2006 Portogallo ARGENTO
2007 Ungheria ORO
2008 Italia BRONZO
2010 Spagna ARGENTO
2011 Italia ORO

Camp. Mondiale Nazioni Individuale:
1993 Portogallo 5° ass. ; 1995 Finlandia 4 ° ass.; 1997 Ungheria Argento;2000 Italia 7° ass.; 2001 Francia 4°ass.; 2006 Portogallo 8° ass.; 2008 Italia 7° ass.

Camp. Europeo Nazioni Squadre:
2007 Italia ORO

Camp. Mondiale Club Squadre:
1990 Portogallo ORO
1994 Ungheria BRONZO
2003 Bulgaria ORO
2005 Italia ORO
2007 Bosnia ORO
2008 Francia BRONZO

Camp. Mondiali Club Individuale:
1990 Portogallo BRONZO e nel 1993 Ungheria BRONZO

Coppa Latina Squadre — 2002 oro Italia
Coppa Latina Individuale — 2002 argento Italia

Riconoscimenti Sportivi:
La FIPSAS ed il C.O.N.I. hanno riconosciuto a Sorti Gianluigi, per meriti sportivi, le seguenti Medaglie al Valore Atletico:
9 d’oro, 8 d’argento e 7 di bronzo.

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