UMBERTO TARTERINI E ANTONIO FUSCONI: BOTTA E RISPOSTA!
Sia sulla nostra Rivista, che poi sul sito Match Fishing, è stato pubblicato un mio articolo dal titolo “Amarcord”.
Si trattava di una riflessione sulle differenze che esistono tra l’agonismo di qualche anno fa e quello odierno. Ho ricevuto molte telefonate di assenso a seguito della pubblicazione da tanti pescatori, amici e non, che mi hanno fatto molto piacere. Anche sul sito ci sono stati diversi commenti, positivi e non, ma questo fa parte del gioco.
La cosa che però mi ha colpito è che all’inizio erano pertinenti con quanto da me scritto poi, via via, si sono spostati su cose che con l’articolo non centravano niente, o quasi.
Un argomento in particolare mi ha colpito ed è quello del ruolo della Federazione in genere e delle novità sulle premiazioni che da quest’anno sono state introdotte nelle competizioni ufficiali.
Da quello che ho letto ho capito che non tutto è chiaro e, soprattutto, che ci sono molte contrarietà specialmente nei confronti di questa novità.
Questa, come altre, sono cose che, secondo me, andrebbero chiarite. Quindi ho pensato di contattare Antonio Fusconi, componente del Settore Acque Interne della Federazione, e di rivolgere a lui alcune domande sperando che le risposte che ne seguiranno siano sufficientemente esaustive sui vari argomenti trattati e sulla novità delle premiazioni.
Chiaramente le domande spaziano su diversi argomenti trattati dai vari interventi che si sono succeduti.
Prima di continuare però vorrei che fosse chiaro che, con questo , non voglio certo fare “l’avvocato della Federazione”. Non credo che ci siano dubbi sul fatto che il sottoscritto non si è mai fatto condizionare da nessuno quando si trattava di denunciare cose che, secondo il mio modo di ragionare, non erano giuste. Ciò non toglie che, per onestà professionale, sia giusto sentire anche “l’altra campana”.
Sgombrato il campo da questo dubbio, passiamo alle domande.
1) Hai letto Amarcord?
“Sì, Umberto, ho letto il tuo articolo e pensa che sono anche riuscito a condividerne alcuni punti; credi che nevicherà?”
2) Come avrai letto, uno degli aspetti che io ho denunciato e che nei commenti è stato sottolineato, è l’eccessivo verticismo dell’agonismo. Cosa mi puoi dire su questo?
“Questo è un problema che stiamo affrontando nel Settore Acque Interne; mi spiego meglio; l’abolizione dei Trofei di Eccellenza Nord e Centro, che costavano quasi gli stessi soldi del Campionato Italiano per Squadre di Società (in particolare quello del Nord) e, in definitiva, portavano i vincitori solo ad un campionato superiore e non ad un mondiale, obbiettivo troppo basso rispetto ai costi di partecipazione, va nella direzione di dare ad ogni Società la possibilità di partecipare al campionato del livello che ritiene più opportuno.
L’idea di base é che i trofei di serie A oggi devono fungere da cuscinetto fra le gare a livello regionale, e quindi ancora con uno spirito di promozione, ed il Campionato Italiano per Società, che porta la vincitrice ai campionati del mondo per club.
L’entità numerica di ogni campionato si sta assestando, anche se alcuni anni fa, con una situazione politica ed economica migliore, si poteva programmare a medio e lungo termine; oggi viviamo quasi alla giornata, cercando di apportare modifiche agli eventuali errori che facciamo. Tutti quanti dobbiamo fare i conti con la crisi del Paese.
Io, personalmente, vedrei in futuro un Campionato Italiano per squadre di Società composto da 25 o 30 formazioni con il massimo di una per Società ed i trofei di serie A1/A2/A3 da 40 squadre e le serie A4/A5/A6 da 20 squadre.
E’ ovvio che i regolamenti dei trofei di serie A dovranno avere più limitazioni di esche e pasture per essere veramente una via di passaggio fra il campionato regionale e la serie superiore.
La conseguenza di questi numeri porterà maggiori squadre ai trofei di serie B (regionali) e creerà quella giusta piramide verso il vertice con una base solida.
Devo anche dire che il Comitato di Settore ha il compito di organizzare e gestire, oltre all’attività internazionale, i campionati di propria competenza; le gare minori vengono gestite a livello di Comitati Regionali e di Sezioni provinciali.
E’ da qui che dobbiamo impegnarci tutti a lavorare per migliorare il nostro mondo.”
3) Tutti denunciano un calo di agonisti. Ci puoi dire di quanto è questo calo effettivo rispetto a 10 e a 20 anni fa?
“Guarda Umberto, io sono entrato a far parte del Comitato di Settore nel 2005 e ricordo che nel 1990, a Ravenna, il Campionato Provinciale di Terza serie era composto da più di 200 agonisti; quello di Seconda serie da 120 e la Prima serie da 100.
Numeri impensabili oggi, è vero anche che tutti facevano gare di pesca al colpo, poi è esplosa la trota lago, che all’inizio era meno costosa del colpo, è nato il carpfishing, lo spinning e, in ultimo, il feeder.
Dai dati in mio possesso ti posso dire che negli ultimi 5 anni le tessere agonistiche delle acque interne hanno perso un po’ più del 10%, ma il dato, oltre ad essere comprensivo di tutte le specialità (trota lago, torrente, colpo, mosca, spinning, bass e carpfishing ecc…) non è omogeneo sul territorio; infatti ci sono Sezioni provinciali che, grazie ai campi di gara, hanno aumentato il numero di agonisti anche del 15% e mi riferisco, per esempio, a Bologna (+108%), Ferrara (+105%) o Pisa (+147%) e Rieti, Terni e Verona che passano abbondantemente il +10%, mentre altre sezioni, specialmente le più piccole, perdono circa un 15%.
Diciamo che i numeri da tre anni a questa parte sono stabili e se la Fipsas è impegnata a trattenere i soci non agonisti che più facilmente rinunciano ad andare a pesca di fronte alla crisi economica, l’agonismo in genere tiene molto bene.
Lo sviluppo del feeder, ha fatto si che si creasse un’alternativa più economica al colpo e si mantenessero le tessere agonistiche.”
4) E’ proprio necessario continuare ad usare fouillis e ver de vase, con relativi notevoli quantitativi di pasture e terre, in tante competizioni, quando alla fine interessa veramente solo a pochi pescatori impegnati in gare delle Nazionali?
“Io non so se stiamo facendo bene, so che i pescatori vogliono divertirsi; questo agonismo, rispetto al tuo AMARCORD, è cambiato; se oggi riproponessimo condizioni di 10, 20 anni fa ci sarebbe la rivoluzione; quanti oggi si farebbero, con l’attrezzatura sul carrello, in mezzo al fango, dalla Trava alle botti ad Ostellato come negli anni’80 e ’90?
O quanti andrebbero all’Ambasciata a Firenze senza aver l’auto dietro alla … schiena?
O ancora, e poi mi fermi qui, si farebbero a piedi un chilometro con tutta l’attrezzatura, a fine luglio, con 40°, in Mandria Vecchia a Boretto, dovendo magari tagliarsi il canneto per poter vedere l’acqua del canale?
Oggi i tempi sono cambiati, e forse é giusto così, o forse li abbiamo abituati così, ma comunque le ingiustizie e gli errori del passato che noi ex agonisti e oggi dirigenti della Federazione abbiamo subito o vissuto, ci è sembrato giusto correggerli anche se magari non ci siamo riusciti con tutto.
Noi dirigenti siamo tutti volontari e questa non è una giustificazione per sbagliare ma per spiegare che il nostro impegno è quello di cercare di portare più gente al nostro sport facendoli divertire e vincendo con le Squadre nazionali il più possibile.
Ma fatta questa premessa, per rispondere alla tua domanda, mi preme ricordare che cerchiamo di coniugare il divertimento con i costi; oggi, a mio parere, i costi maggiori che gli agonisti devono affrontare nel partecipare ai campionati di nostra competenza sono le spese di trasferta, il vitto e l’alloggio.
Per questo motivo pensiamo che con la riduzione delle squadre partecipanti ai campionati di livello nazionale a favore dell’incremento di quelli regionali e provinciali, si ridurranno i costi e si creerà il giusto equilibrio economico per le Società.
Vorrei che ricordassi questa parola, SOCIETA’, perché dopo la riprenderemo.
Comunque non abbiamo ricevuto particolari lamentele sul fouille ed il vers de vase, anche se ti posso dire che ormai che abbiamo imparato a conoscere meglio queste esche, potremmo anche ridurne le quantità.”
5) Un’altra questione riportata da più parti riguarda le tante, troppe, ore che ti impegnano per una gara, dalle sei/sette del mattino alle sedici/diciasette del pomeriggio per pescare tre ore. Non sono veramente una grave stortura?
“Tu mi conosci, sai che dedico molte ore della mia vita personale al ruolo di Responsabile nazionale della pesca al colpo e sai con quanto impegno lo faccio; per fare questo nel modo migliore, ogni settimana come Giudice di Gara o come Responsabile del campionato vado, insieme ai miei compagni del Settore, a vedere le gare cercando di capire le esigenze e ascoltando i problemi che hanno i nostri agonisti.
Questo non vuol dire che riusciamo a risolverli tutti ma ritengo importante parlarne, anche se l’interlocutore la pensa esattamente al contrario di me o di noi.
Solo così si può costruire una Federazione migliore, e del resto ti posso garantire che questo è il nostro obiettivo.
Sulle ore di pesca, nei campionati di nostra competenza non ci sono state lamentele, anzi gente che va a provare dal venerdì (ma non è costretta) ci chiede piuttosto di iniziare la gara mezz’ora dopo per avere maggior tempo per prepararsi; poi con i programmi gare che hanno i nostri giudici la pubblicazione delle classifiche è molto rapida.”
6) Ci spieghi con quale principio avete deciso di non fare più le premiazioni individuali, ma solo quelle a squadre in base alla classifica generale della prova?
“Su questo discorso sono un po’ arrabbiato, perché qualcuno pensa che una mattina ci siamo svegliati e, non avendo niente da fare, abbiamo inventato nuove premiazioni solo per rompere le scatole alla gente e creare del malcontento.
A parte il fatto che ero e rimango un grande sostenitore delle Winner Cards, che a mio parere abbiamo abbandonato troppo presto pur rispondendo al meglio a tutte le esigenze del mondo agonistico, devo dirti che sulle premiazioni ci abbiamo lavorato per un anno e ci siamo posti degli obiettivi:
– non aumentare l’iscrizione;
– dare più soldi per i campi di gara (li vogliamo puliti, con l’erba tagliata e all’altezza dei campionati);
– dare più soldi alle Società organizzatrici affinché vedano nell’organizzare una gara una sorta di sponsorizzazione; questo creerà anche competizione fra le Società per prendersi l’organizzazione delle gare e fornire maggior qualità.
Questo però è possibile solo nei campionati a squadre, per i campionati individuali, quelli a coppie o a box rimane tutto come l’anno scorso.
Abbiamo visto che nei trofei con 5 prove e 50 squadre partecipanti, con questo nuovo sistema di premiazione vengono premiate circa il 67% delle squadre; praticamente 2 su 3.
Questa nuova premiazione toglie, nelle gare a squadre di competenza nazionale, i premi di settore ed incrementa quelli di giornata per le squadre ed il numero delle formazioni premiate.
Faccio un esempio: se nel 2013 un trofeo con 50 squadre vedeva premiate le prime 3 o 4 di giornata più i primi tre di settore (60 persone) oggi si premiano ugualmente 60 persone ma attraverso la premiazione di 15 squadre.
Quando prima ti dicevo di ricordarti la parola SOCIETA’ era perché vogliamo che intorno ad esse cresca e si sviluppi il nostro gioco.
Infatti quest’anno, il giorno prima della gara, ci sarà un box riservato alla squadra per le prove; questo sarà pubblicato sul sito federale 15 giorni prima della gara e risolverà l’annoso problema dei secchi posti sulle rive ad occupare il posto per compagni ed amici.
Nei campi di gara, ove è possibile, non si potranno scegliere le zone e tutti i componenti della squadra proveranno insieme nello stesso box.
La premiazione della squadra ed il provare il campo di gara insieme va incontro alle richieste di tante società che vedono in questa soluzione la miglior risposta alla crisi di valori e dell’associazionismo che colpisce le nostre SOCIETA’.”
7) Se l’agonismo continuerà in questo modo, non pensi possa accadere quello che diversi paventano, cioè che a fare gare rimarranno poche centinaia di “professionisti”?
“Come ti dicevo prima, una volta finita questa opera di assestamento dei campionati, ognuno avrà la possibilità di scegliere e partecipare al campionato più consono alle proprie esigenze, sia economiche che di ambizione.”
8) Quanto c’è di vero su quanto diversi denunciano, ossia sul condizionamento degli sponsor sull’operato della Federazione?
“A questa domanda rispondo volentieri con un semplice esempio: chi denuncia questo dimentica quanto successo alcuni anni fa con la riduzione della canna roubaisienne da metri 14,50 a 13,00.
Quella scelta, che per noi era strategica per ridurre i costi e far si che tutti potessero avvicinarsi al nostro mondo, fu pesantemente combattuta dal mondo delle Aziende del settore ma la Federazione proseguì sulla strada intrapresa senza alcun condizionamento; e questo non é che un esempio che può dimostrare come la FIPSAS non si faccia condizionare.
Con le Aziende c’è un giusto scambio di idee, il confronto con chi investe sull’agonismo mi sembra normale, in particolare con quelle aziende che da anni sponsorizzano le Squadre nazionali del colpo.
E’ ovvio che ognuno fa il suo; la Federazione fa la Federazione e le Aziende fanno le aziende.
Qualche volta la si pensa nello stesso modo, qualche altra no ma tutto nel rispetto delle idee altrui e la stima fra le persone.”
Abbiamo sentito l’altra campana, ai lettori la libertà di farsi la propria idea su quanto contenuto nelle risposte. Due sole riflessioni finali: una riguarda la persona Fusconi, che, per quanto criticabile, ha pur sempre l’onestà di non negarsi mai, ne agli impegni ne alla domande scomode. Basta questo per concedergli la massima stima, almeno la mia di sicuro.
La seconda riguarda la situazione… meteorologica paventata da Antonio: “visto che ammetti di condividere alcuni dei concetti espressi nel mio articolo, caro Antonio, penso proprio che ci dovremo aspettare una nevicata in agosto!”
Le nostre interviste Umberto Tarterini