STAGE FEEDER: UN GRAN BELL’AMBIENTE E UNA SUPER NAZIONALE

E’ terminato il primo stage agonistico della storia italiana del feeder fishing con il varo della quarta nazionale che dovrà partecipare al prossimo mondiale in Irlanda.

Il lago Inferiore di Mantova, è stato lo scenario da favola di questa kermesse, bello il lungo lago e bella la conformazione dell’argine che favorisce belle pescate con qualsiasi tecnica di pesca.

Bella anche la formula decisa dal comitato di settore Fipsas, per la formazione della nazionale, che tiene conto di un mix che prevede il ricorso alla classifica, alla scelta tecnica in aggiunta al campione italiano che entra di diritto.

Questo mix è magico perché tiene tutti sulla corda fino all’ultimo minuto e per conquistare le prime tre posizioni della classifica finale ognuno sa che deve dare il meglio di sé e così è stato.

Una nazionale costruita interamente sulla scelta tecnica non avrebbe assicurato quel pathos che invece c’è stato in questa occasione.

Chi ha gareggiato, al di la del risultato ottenuto,  si è comunque divertito per le catture effettuate e per il bel posto, il giusto premio per coloro che vi hanno potuto partecipare tramite la classifica del campionato italiano individuale del 2013.

Tra i venti concorrenti si sono visti agonisti di grande valore tecnico e altri che stanno facendo esperienza vogliosi di crescere in fretta insieme con tutto l’ambiente molto giovane del feeder.

Infatti, se pensiamo com’era il mondo del feeder solo due anni fa e come ce lo ritroviamo oggi penso di dire, senza paura di essere smentito, che la crescita è stata importante non solo sul piano numerico ma anche sul piano tecnico qualitativo degli atleti.

Se analizziamo la classifica finale dello stage di Mantova troviamo nelle prime posizioni pescatori tra i migliori di questa disciplina e penso che la nazionale uscita da queste super selezioni (mi piace chiamarle così per affettuosi ricordi legati al colpo di qualche anno fa…..ricordate le mitiche sfide di Pietole?) sia decisamente la più forte in assoluto da quando esiste il mondiale di feeder fishing.

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ANGELO DE PASCALIS

Angelo De Pascalis non ha bisogno di presentazioni, lo conosciamo tutti, è campione italiano in carica, è uno dei più assidui promotori del feeder in Italia, ha esperienza internazionale, è una sicurezza azzurra, un De Pascalis in queste condizioni potrebbe stare in Nazionale a vita (voto 10);

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MANUEL MARCHESE

Manuel Marchese, uno che vince di forza le super selezioni confermandosi ai massimi livelli, dopo alcuni anni di maglia azzurra che potevano renderlo appagato come spesso succede in questo sport, non ha bisogno di commenti. Ogni sera, nella sua base logistica, preparava le canne, le pasture e soprattutto le esche, e legava ami con cura maniacale e con lui la nazionale vanta un’altra certezza (voto 10);

– Ciao Manuel il successo nella pesca come in qualsiasi sport non arriva mai per caso

– Verissimo i risultati non sono mai casuali, anche se ci vuole sempre una serie di fattori che vadano a chiudere il cerchio e questa volta per mé si é chiuso bene.

Sappiamo che hai preparato benissimo questo stage, quali indicazioni hai avuto dalle giornate dedicate alle prove?

Ho cercato di preparare al meglio che potevo questa tre giorni di gare in 2 fine settimana che erano liberi da impegni pescando solamente il sabato nel tratto di campo di gara per poi pescare alla domenica nel tratto a monte la motonave in quanto occupato da altre gare in calendario. Conoscendo il lago da tanti anni trascorsi (21) a fare agonismo al colpo in due societá di Mantova (Gabbiani Trovatutto Milo e Lenza Mantovana Tubertini) e avendoci in passato fatto molte gare all’ inglese avevo in testa una pescata lunga. Nei quattro giorni che sono riuscito a provare la linea che mi aveva reso di piú era quella dei 40 mt. con l’alternativa di allungare se la pescata andava a calare.

-Ci racconti il tipo di difficoltà che hai riscontrato nell’affrontare questo campo gara?

– In gara 1 ho avuto parecchie difficoltá in quanto sono arrivato a Mantova il giovedi e mi sono lasciato influenzare dagli agonisti che erano li da tutta la settimane e che facevano delle gran pescate a 25/30 mt. Sorteggio il picchetto 12 la imposto con due linee una a 24 mt. e l’altra a 35 mt. . Le due linee non mi producono una gran regolaritá e nemmeno la taglia dei pesci sperati e viaggio nella parte bassa della classifica. Spronato ad andare lungo da un mio vecchio compagno di societá Scalari Marco che mi ricorda delle tante gare all’ inglese fatte decido di allungare a 50 mt. e faccio lì l’ultima ora prendendo 5 pesci di taglia che mi permettono di salire in classifica fino al nono posto. Gara 2 con l’inversione dei picchetti mi porta a pescare al 17 e li decido per 2 linee una a 37 mt. e l’altra a 50 mt. Le alterno ogni 1/2 ora e catturo dei pesci importanti per quasi tutta la gara che mi permettono di fare il secondo di giornata e di risalire al secondo nella generale. Gara 3 sorteggio il picchetto 5 dove il giorno prima al 4 un certo Mazzetti aveva sbaragliato tutti con 21 kg di pesce pescato a 30 mt. Decido nuovamente per una linea corta di 27 mt. e una linea piú lunga di 36 mt. Pensando che in gara 3 la pescositá sarebbe aumentata. Parto facendo una abbondante pasturazione sulla linea corta ma la pescositá non mi pare cosí devastante come speravo dopo la prima ora nella quale avevo giá alternato le due linee decido di allungarmi a 50 mt. anche se chi ci stava giá provando non aveva delle grosse catture. Devo dire che a parte l’ultima ora dove non ho avuto catture di taglia importante ho iniziato a prendere con una discreta regolaritá alternando sempre le linee di 50 e 36 mt. Finisco la gara al quarto posto in classifica e con la somma dei piazzamenti faccio 15 punti che mi permettono di vincere questi Stage Agonistici.

– Che tipo di pastura ed esche hai utilizzato?

– In tutti tre i giorni ho usato circa 3/4 di litro di vermi tagliati 200gr di caster 200gr di canapa e 200gr di mais che ho aggiunto mano a mano nella pastura, di bigatti ne ho dati veramente pochi sia vivi che morti praticamente li ho usati solo a chiudere l’innesco che facevo con 3/4 vermi morbidi innescati su ami 12/13/14 della nuova serie 39 di Tubertini, come filo ho usato l’ ON-57 del 0,123 e dello 0,136, in mulinello il Toda 6500 ho caricato il mio oramai inseparabile Spinner dello 0,24, le canne che ho usato sono i grezzi delle nuove Concept Feeder che avremmo nella versione definitiva ad inizio autunno ed ho usato per lo piú la 12″e la 13″ medium light. La pastura impiegata é stato un mix di alcune pasture di VDE con la Gold Medal Brown di Tubertini aromatizzate al Big Fish.

– Come hai trovato questo bel campo gara?

-Il campo di gara mi é sembrato all’ altezza della situazione anche se parlo essendo un po di parte in quanto qui ai laghi come dicevo prima ho fatto tantissime gare di pesca al colpo e per me è stato quasi come ritornare a casa.

– E’ la tua terza presenza nella Nazionale, un bel risultato

– Si sará il mio terzo mondiale praticamente un sogno, spero vivamente di poter dare quel qualcosa alla nazionale che non sono riuscito a dare in Sudafrica e di poter contribuire ad un bel risultato per la federazione e tutti i nostri tifosi.

– Nel prossimo Mondiale in Irlanda, avete già idea di che tipo di pesca vi aspetta?

– La pesca che ci sarà in Irlanda sembra orientata a dei tremendi Gardon di 100/200gr ed Ibridi di 500gr da pescare su di un fondale di 6/7mt ad una distanza di 30mt con delle canne da 11″/12″ Cmq i due nostri CT sono giá stati a vedere delle competizioni e quanto prima ci daranno delle indicazioni sui materiali da preparare e sulla pesca da effettuare.

– Bene noi ti ringrazio per la disponibilità, e prima di salutarti un ultima domanda, a chi dedichi questa tua performance?

– Dedico questa vittoria in primis a me stesso in quanto ci tenevo molto di poter dimostrare sul campo che sono all’ altezza di indossare la maglia Azzurra in secondo alla mia famiglia che mi sopporta, mi sostiene e mi sprona sempre anche se le rubo tantissimo tempo per questa passione che ho per la pesca, all’ Azienda Tubertini con Glauco in testa per il supporto tecnico e non solo in quanto certi risultati non arriverebbero e per ultimo tutte quelle persone che in questa tre giorni sono venuti a salutarmi e a permettermi di sentirmi ancora come a casa.”

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FABIO CAPPELLETTI

Fabio Cappelletti, è la sorpresa, un giovane di 36 anni cresciuto in fretta all’ombra dei campioni di Calendasco, ha imparato bene, è impostato bene, in ogni gara è sempre li nei primi posti, sa gestire bene una gara e la sa correggere se qualcosa va di storto, una giovane new entry in nazionale che fa bene a tutto il movimento del feeder, un giovane che in futuro farà parlare di se molto spesso. Uno che arriva secondo in uno stage agonistico vincendo la prima prova e confermandosi poi nelle due successive pure in picchetti sulla carta non facili, merita un grande apprezzamento (voto 8 con un margine per diventare grande);
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MARCO MAZZETTI

Marco Mazzetti, di Marco che dire…uno così dovrebbe essere pagato per pescare e il pubblico dovrebbe pagare il biglietto per vederlo pescare (Marco dopo questa mi devi una cena) scherzi a parte credo che in questo momento sia uno tra i più forti pescatori di feeder in Italia. Nello stage parte male in gara 1, stravince in gara 2 con un peso da favola, e concretizza una pescata da grande campione in gara 3 su un picchetto non facile, uno che ha la competizione nel sangue, un maniacale nella preparazione delle gare e delle attrezzature, uno che quando è sveglio lavora e parla di pesca e quando dorme sogna di pesca, uno così fa la differenza perché ha un senso dell’acqua smisurato e in più ha le basi e l’esperienza della pesca al colpo (è stato il più giovane campione italiano seniores a 23 anni) a Marco, che credo di conoscerlo bene, mi permetto di dargli il voto più alto di 10 con menzione di lode.

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Ed ora il commento di Marco Mazzetti:

“Mantova ha sempre il suo fascino, il parco splendido, il lago sempre affascinante e una splendida pesca rende sempre piacevole gareggiare in questi laghi.

Il primo giorno mi capita per sorte il numero 15 e dalle prove fatte avevo riscontrato che nei primi picchetti c’era più pesca mentre nella seconda parte del campo gara la pescosità diminuiva.

La mia partenza ha 27 metri non è stata buona ho preso la prima breme dopo un’ora e mezzo di gara mentre tutti avevano già dai 5 pesci ai 10.
Ha meta’ gara ero messo molto male mi trovavo belle ultime posizioni la pesca nel mio posto non partiva proprio.

Ho provato a fare vari cambiamenti ma senza successo e verso la 4 ora mi  trovavo ultimo con 5 pesciolini , poi aggancio un grosso siluro che mi rompe la lenza e da quel momento fino alla fine della gara prendo altri 4 pesci di cui un grosso carassio e una breme che mi consentono di fare il quattordicesimo di settore.

La sorte, con l’inversione dei picchetti mi porta al numero 4 e rifacendo la gara identica a quella del giorno precedente mi entrano i pesci sempre sulla distanza dei 27 metri prendendo regolarmente vinco il settore con 22 kg di breme.

La domenica al sorteggio prendo il 13 che non mi piaceva molto come posto avrei preferito i primi picchetti ed è stata una gara dura fino alla fine pescando a ver de vase pasturando con fuoills incollato riesco a fare il secondo di settore e arrivare terzo assoluto prendendo di diritto la tanto bene amata maglia azzurra..!!!
Grande soddisfazione con tanti sforzi fatti alla fine sono felicissimo di avere conquistato la maglia più importante.

Un grazie di cuore a chi mi ha seguito a Fabrizio, Massimo, Alberto che mi  hanno aiutato dandomi importanti consigli durante la gara e soprattutto a
Gino Grigoli che con la sua esperienza mi ha sempre tenuto informato sull’andamento sella gara in un settore molto lungo di 20 concorrenti  su 300 metri di campo gara.  Grazie a tutti Marco”.

MARIO MOLINARI

Passiamo alle due scelte tecniche e qui il super Mario Molinari, CT della nazionale di feeder, è stato fortunato perché Govi e Vezzalini, due fenomeni della pesca, sono arrivati in classifica rispettivamente quarto e quinto assoluto. Siccome il regolamento prevedeva una scelta tecnica di due elementi tra i primi dieci della classifica finale la decisione è stata facile. Meno facile sarebbe stata se per mille fattori gente come Marchese, Mazzetti, Govi e Vezzalini fossero arrivati dalla quarta posizione in su. Come l’avrebbe potuta gestire Mario Molinari? ecco perchè dico che Mario è stato fortunato perché i migliori sono capitati bene in classifica.

MIRCO GOVI

Mirco Govi, ha tanta classe, tanta esperienza di gare con il colpo e il feeder, è stato nazionale in Sud Africa, vive di pesca fin da bambino e la pesca del feeder la conosce a fondo perché è alla ricerca continua di novità, di perfezionamenti maniacali, e lo dimostra sui campi gara arrivando sempre per primo e ultimo ad andarsene. Mirco è bravo e con la nazionale azzurra in Irlanda saprà far valere la sua esperienza e la sua maturazione acquisita grazie ai rapporti con grandi campioni internazionali di questa disciplina. A Mirco voto 9 perché ancora deve vincere un titolo come invece hanno fatto altri che sono in nazionale con lui.

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MASSIMO VEZZALINI

Massimo Vezzalini, il Vez, di lui si sa tutto, anche i capelli che gli sono rimasti in testa, e la classe e la bravura a pescare (tanta). Uno che ha lasciato il motocross agonistico, dove iniziava a farsi odiare da tutti perché vinceva sempre, per il mondo più tranquillo della pesca sportiva merita un 10 solo questo. Cosa sarebbe stata la pesca senza il Vez? uno che vive solo di pesca, uno che sa pescare in tutte le situazioni, uno che lo metti in mare sa come pescare le orate se lo metti nel fiume sa come prendere i cavedani, uno che ha la casa trasformata in outlet della pesca, come si fa a non averlo in nazionale? ha partecipato per 25 anni nel club azzurro del colpo, è stato più volte in nazionale colpo vincendo anche dei mondiali pur non pescando (Italia 2012)  e se uno diventa campione del mondo senza pescare immaginiamoci cosa potrebbe fare in squadra. Uno che sa fare gruppo e sa leggere la pesca come nessun altro in Italia. Il Vez è unico, umile, ed è campione anche in questo. (voto 10 +)

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ANGELO PIZZI

Della compagine irlandese farà parte anche Angelo Pizzi,  un gran pescatore di feeder fishing, uno che parla poco ma pesca tanto, uno che si è realizzato in fretta ed è cresciuto tanto anche lui con lo squadrone plurititolato del team LBF; uno che lavora e vive di pesca essendo il titolare del negozio on line Fishingitalia.com.  Angelo Giuseppe Pizzi, è stato nelle prime tre posizioni della classifica nelle prime due manche ma poi la sfortuna ha voluto assegnarli un picchetto maledetto in gara 3 dove la canna non dava mai segni di vita e il pesce proprio non voleva saperne. Angelo sognava la maglia azzurra e alla fine l’ha avuta perché uno come lui al seguito della squadra anche se pur come accompagnatore fa solo bene e credo che questo modo di operare della federazione sia giusto. Meglio aggregare gente competente piuttosto che turisti per caso. Alla nostra nazionale serve aiuto, servono occhi che guardino gli altri come pescano, serve gente che capisca di pesca e aiuti il CT, che non può arrivare ovunque, uno che dica cosa serve, cosa fare, e un mondiale dura solo due prove e alla fine chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato. Quindi bravo Natucci e Molinari per questa scelta. (Angelo Pizzi sarà il 13° uomo in campo e per il pescatore che è voto 9,5).

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Mario Molinari, (voto 10) il CT che ha accompagnato fin dal primo anno le nazionali azzurre nei vari mondiali, a Mario  va riconosciuto ilo merito di essere stato il primo in Italia a parlare di feeder e a promuovere questa disciplina quando in altri paesi era già largamente diffusa. Mario ci aveva visto giusto. La carica di CT va letta come riconoscimento alla sua competenza in materia e come premio alla sua carriera. Mario nelle varie edizioni dei mondiali che si sono succeduti ha pagato l’inesperienza in campo agonistico di pescatori con poca esperienza internazionale.  A Mantova è stato sempre presente, ha seguito i vari atleti in odore di nazionale, ha dispensato suggerimenti a tutti, anche agli stopper, ha fatto sentire la sua presenza assicurando all’ambiente la giusta impronta che lo stage si prefiggeva. Mario Molinari nella circostanza è stato coadiuvato dai collaboratori Stefano Linati (voto 9 per impegno, serietà organizzativa, e rispetto istituzionale del ruolo assegnatogli) e Fulvio Forni il vice CT che non ha mancato con la sua presenza di seguire i vari atleti nella tre giorni di Mantova e riferire a Molinari le sue impressioni. Fulvio Forni (voto 9,0 per l’esperienza agonistica, la sua dedizione al ruolo assegnatogli dalla federazione nel feeder, e per la simpatia che non manca mai che aiuta a sdrammatizzare anche momenti di tensione che si possono creare in concorsi cosi impegnativi come le “Superselezioni”.

Mario Molinari sa che in Irlanda ha il compito di far dimenticare il brutto mondiale sudafricano, il brutto mondiale italiano, ma ha dalla sua il discreto mondiale del Belgio e soprattutto una grande nazionale come non ha mai avuto in passato.

A Mantova c’era anche il Patron, il Presidente del Comitato di settore Maurizio Natucci, a seguire le fasi della gara finale. Natucci è rimasto soddisfatto del lavoro fatto, e la nuova nazionale uscita dalla classifica e dalla scelta tecnica lo soddisfa ampiamente ed è fiducioso di ben figurare in Iralnda al cospetto di tanti mostri sacri come gli Olandesi, gli Inglesi e i belgi stessi. Come sempre l’obiettivo dell’Italia è e rimane il podio.

A Maurizio Natucci voto 10 per essere stato uno degli artefici della nascita del mondiale di feeder con la prima edizione disputata in Belgio  quindi il responsabile indiretto del boom del feeder in Italia. Infatti tutto il movimento se è in fibrillazione un po’ di merito va assegnato a lui e forse se non avevamo gare internazionali non ci sarebbe stato tanto interesse a far sviluppare questo movimento.

Ora parliamo di gara.

Tra i partecipanti c’è chi aveva avuto la possibilità di provare il campo gara nei giorni antecedenti le superselzioni e quindi le idee per qualcuno erano abbastanza chiare sul come impostare le strategie di gara.

Tre specie di pesci facilmente catturabili, su tutte le breme a farla da padrone e poi carassi, muggini e qualche carpa.

Alle breme è risaputo piace il fouille e il ver de vase, ma sembrava dalle prove che l’esca più catturante fosse il verme.

Si diceva che con il verme si prendevano pesci grossi con il fouille quelli piccoli, invece sono state vere tutte e due le soluzioni, in alcuni casi il verme tagliato e messo all’interno del feeder e sull’amo aveva dato ottimi risultati ma in altri senza il fouille e il ver de vase  sull’amo il bottino sarebbe stato molto magro.

Il campo gara comunque è apparso subito diviso in due parti; la prima zona dal picchetto 1 al picchetto 10 sembrava esserci più pesca mentre dal 11 al 20 le cose sono state più difficili.

Quindi al sorteggio tutti a sperare nella dea bendata del picchetto buono.

Comunque tutti hanno impostato la pesca su due linee la prima compresa tra i 20 e i 30 metri e la seconda linea tra i 40 e i 50 metri.

La profondità del lago ha richiesto l’uso di feeder del tipo “open end” da 30 grammi mentre le pasture più efficaci sono state quelle dal sapore dolce e scure di colore, arricchite di canapa, mais, caster, vermi tagliati e bigattini stirati.


ED ORA IL FILM FOTOGRAFICO DI QUESTE SUPERSELEZIONI DI FEEDER

la strada che porta a Mantova città taglia a metà i laghi con quello inferiore a sinistra e quello di mezzo a destra

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Gino Grigoli ha fatto da spalla a Marco Mazzetti e non solo …..qui nelle vesti di conducente di autotreno per il trasporto di attrezzatura da pesca
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Marco e Gino
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la scogliera e le onde fanno incagliare la nassa in acqua e per liberarla c’è voluto l’intervento anfibio di Manuel Marchese
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le breme di Mantova sono veramente belle
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Marco Pezzi di Ravenna con 24 penalità (3×8) ha chiuso il suo primo stage in modo soddisfacente
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Manuel Marchese con il pesce delle prove
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Marco Mazzetti c’è sempre stato
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Mirco Govi
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il Vez ha dato spettacolo
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Stefano Mariotti ha chiuso il suo stage mancando l’appuntamento con il vertice
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Angelo Pizzi negli ultimi due anni sempre tra i migliori
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Fabio Cappelletti un predestinato a diventare grande
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al raduno iniziano le operazioni dei sorteggi curate da Molinari, Forni e Linati
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la nassa di Alessandro di gara 1 con oltre 11 chili di pescato. Peccato che la nassa di gara 3 a causa delle onde e l’acqua alta e il vento si sia staccata inavvertitamente dal paniere facendo liberare quasi tutti i pesci. Da quasi 10 chili a 2,8 kg di pescato.
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i momenti della pesatura del pesce al termine della terza e ultima prova
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Max e Angelo De Pascalis sempre stati presenti
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Marco Mazzetti ha la meglio su un picchetto risultato difficile in 1 e 2 manche con oltre 15 chili di pescato e questo è il pesce che gli consegna la storica maglia azzurra
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Manuel Marchese tanta grinta e la nazionale è stata sua dalla porta principale
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Mirco Govi, si piazza terzo con le stesse penalità di Mazzetti ma per i peggiori piazzamenti è quarto
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Fabio Cappelleti tanta grinta e una crescita tecnica continua, la nazionale è il giusto premio al nuovo che avanza
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