Tecnica ledgering: Primo Trofeo a squadre “Team L.B.F. Italia”

L’idea di organizzare una gara di ledgering a squadre era già in embrione da tempo nella testa di Stefano Linati, Presidente del Team L.B.F. Italia, ma dopo aver partecipato alla garetta ottobrina che i pescatori delle “Forze di Polizia” organizzano ogni anno, all’infaticabile Linati piacque così tanto il Valle Lepri, che volle dare il varo all’iniziativa, proprio nel mitico canale.

Il resto è cronaca di questi giorni.

Sono da tre giorni ad Ostellato e per la terza volta mi trovo di nuovo davanti alla “Latteria” in attesa dell’ennesimo sorteggio.

Ci sono anche altri pescatori, non molti, saremo si e no in sei o settecento. “Se continua così, anche Ostellato farà la fine del Cavo Lama”; ma voglio evitare pensieri che potrebbero mettermi di cattivo umore e cerco il mio raduno, lo trovo subito dietro l’angolo, vado per salutare Stefano Linati, ma vedo che ha troppo da fare, pago la mia iscrizione e subito dopo il sorteggio mi dirigo verso il campo gara.

Stamani c’è un leggera foschia che rende più suggestivo un paesaggio di per se non molto attraente, ma quello che più colpisce sono le centinaia di automobili in transito: gli argini del Valle Lepri sembrano la statale Romea in piena estate, è uno spettacolo impressionante, fortunatamente la nostra zona è nei primi chilometri del canale ed arriviamo al picchetto senza particolari difficoltà.

Il gruppo di pescatori inizia con i preliminari della gara e nonostante tutti siano impegnati nel montaggio delle attrezzature, nessuno si fa mancare il tempo per tirar fuori il proprio repertorio di battute, rese ancor più colorite dai diversi idiomi.

Cerco di resistere, ma da “maledetto toscano” qual io sono, non posso tirarmi indietro ed impavido, mi butto mani e piedi nella mischia……Questa compagnia mi piace, ritrovo in essa lo stesso clima festoso al quale sono abituato durante le gare delle “Forze di Polizia”.

La sirena segnala l’inizio della pasturazione pesante, ma nessuno abbonda con il richiamo, segno evidente che tutti sanno quanto siano precarie le attuali condizioni di pesca. Il secondo segnale da il via alla gara ed i feeders volano tutti oltre il centro canale, tutti meno il mio, il quale “volicchia” sulla linea della tredici !?!?……. Qualcosa mi dice che “forse” la mia scelta non è quella giusta.

Trascorrono appena pochi secondi e due colpetti sul quiver tip da mezza oncia, mi avvisano che c’è “merce” in arrivo; aspetto il momento buono e ferro dolcemente, ma vado liscio; lancio di nuovo e la scena subito si ripete, ma questa volta non perdono ed una bremetta sui duecento grammi entra nella nassa……..Due “toccate” in meno di cinque minuti, quando gli altri non hanno ancora bollato: “Vuoi vedere che…..”., ma dopo due ore senza altri segni di vita, si fa strada in me il sospetto che sarebbe stato meglio rimanere a letto. Intanto si vedono sempre più spesso canne piegate, ma solo quelle degli altri.

Meno male che sono accanto all’amico Aldo Bizzarri, con il quale posso almeno scambiare due parole, dato che anche lui è vittima della mia stessa sorte. A fine gara ho nella nassa quattro anoressiche bremette sui duecento grammi, che niente possono contro anche uno solo di quegli obesi carassi che molti hanno preso. La pesca è stata scarsa per tutti, ma anche oggi, come nei giorni precedenti, la differenza la fanno i pesci di taglia.

Iniziano le operazioni di pesatura e già sento un gran vociare più in alto, alla mia sinistra, mi giro per vedere cosa sta succedendo e vedo Ettore Caruso che se la ride di gusto, per niente infastidito dagli inequivocabili giudizi sulle sue abitudini sessuali e fa bene, dato che questo gli fa ancor più godere il suo momento di gloria con un primo che pesa 4.070 grammi. Intanto anche nel settore a monte, Vito Benvenuti, compagno di tante “battaglie”, chiude primo con 3,520 kg. di pescato, grazie anche ad un carassiotto da 1,850 grammetti……”Ti venisse…..Ora c’è da sentillo….Ostellato – Siena, due ore e mezzo di macchina….e chi lo regge?” Ma che la classe non è acqua se ne accorgono tutti quando il pescato di Gregorio Monego ferma l’ago della bilancia sul peso di 6,340 kg…….Non ho ancora una confidenza tale da poter scherzare più di tanto con Gregorio, ma anche se potessi, certamente non lo farei in queste occasioni. Doppiare tutti è una prestazione d’eccellenza, di fronte alla quale le uniche cose da fare sono i complimenti e avere l’umiltà di imparare. E siccome abbiamo tutti da imparare, vediamo cosa ci dicono i protagonisti di questa giornata.

Cos’ha da dirci Vito Benvenuti, il terzo classificato.

Come ben sai io sono molto essenziale in tutte le tecniche di pesca e credo che anche il ledgering non faccia eccezione, quindi ho basato tutto sulla massima semplicità: un piccolo stopper di gomma sopra il pasturatore, per avere un minimo di effetto auto-ferrante, dieci centimetri di brillatura nella parte bassa madre lenza per irrigidire un po’ la struttura ed una piccola girella alla quale fissare il finale, il resto lo hanno fatto i pesci.

Ma pensi di cavartela così? Non fare il “parsimonioso” come al solito, dicci anche il resto.

Sapendo che il fondale non era stato dragato e che c’era davvero poca acqua, ho ritenuto più proficuo pescare a distanza, perché il pesce poteva essere infastidito dal rumore sotto sponda. Sono partito pasturando con una miscela della Colmic: metà Speedo e metà Wonder Blak, un finale dello 0,11 ed un amo del 16, innescando tre pinkerini e dopo poco ho preso un carassio e due breme.

E quella bestia da quasi due chili ?

No, quello l’ho preso verso il fine gara, quando mi sono allungato ancora di più, verso il canneto, con il pasturatore da bigattini e con un ciuffo di bigattini stirati, innescati su di un amo del 12 e con questa montatura ho preso anche altre due o tre bremette.

Ed ora tocca ad Ettore Caruso, il secondo classificato.

Quando sono arrivato su picchetto ed ho visto che c’erano accampati dei pescatori di siluri, mi sono sentito perso ed ho deciso di impostare la gara sulla tre quarti, nella speranza che il pesce su quella linea fosse meno disturbato. Convinto che la carta vincente l’avrebbero potuta giocare i grossi carassi o meglio ancora qualche silurotto di misura accettabile, ho pescato fin da subito con un finale dello 0,14 ed un amo del 14 a filo robusto, innescando un bel ciuffo di bigattini scodinzolanti.

E poi tutto il resto è venuto da se?

Ma certo che no, il resto lo ha fatto la mia immensa bravura.

Guarda che mi ricordo di quello che dici, poi ti faccio ringoiare tutto…

E va bene, cedo alle minacce. Posso dirti che ho pescato con una pastura artigianale, di colore scuro, fatta da un mio amico e ci ho messo dentro un pugno di bigattini morti; lui mi ha garantito che quella miscela va benissimo sia per le breme, sia per i carassi e devo dire che è vero perché, ultre a qualche breme, ho preso tre carassoni e li ho sbagliati almeno altri cinque o sei. Poi, verso il fine gara ho innescato un vermetto ed un pinker e cosi ho preso altre due bremette…….. ed ora, se mi prometti di non vendicarti, ti dico il mio segreto.

Sono tutto orecchi

Il mio segreto sta tutto………..nella mia immensa bravura.

Occhio Ettore che ti ripiglio, e ti ripiglio, ti ripiglio.

Ma ora saliamo in alto e sentiamo cosa ci dice Gregorio Monego, il Campione di giornata.

Già dalle prove avevo visto bene che il pesce, anche se non disturbato, mangiava meglio sul centro canale, ma non tanto come numero, quanto come franchezza nella mangiata stessa e per questo ho deciso di impostare la mia gara sulla mezza distanza. Ho evitato di fare la pasturazione pesante, accontentandomi di scaricare una decina di pasturaturi sulla linea di pesca, se non altro, per essere più preciso.

Che tipo di pastura hai usato? Ho mischiato due tipi di pastura, con la quale ho sempre avuto delle belle soddisfazioni: la Supreme e la Breme Competition, prodotte dalla Pan & Company, sono molti quelli dell’LBF che usano queste pasture e tutti ci si trovano bene.

E sulla lenza cosa puoi dirmi?

Una lenza molto semplice, con un pasturatore da 20 grammi, un finale di 0,14 lungo da 60 cm. ed un amo del 20, con innesati dei bigatini; con questa lenza ho preso una decina di breme, di cui una sugli 800 grammi e tre carassi intorno al chilo, che mi hanno permesso di vincere.

Io direi “stra-vincere”, complimenti davvero, ma siccome anche la tua squadra (L.B.F. Squadra A) ha vinto questa gara, sicuramente non è questione di fortuna, cosa puoi dirmi in proposito.

Ti sono grato per l’opportunità che mi dai, per ringraziare i componenti della mia la squadra, insieme con i quali siamo riusciti, al di là del risultato ottenuto, a gettare di un gruppo affiatato che ritengo rappresenti il valore aggiunto necessario per affrontare serenamente, insieme agli altri ragazzi della Nazionale, i prossimi importanti impegni.

Grazie a tutti e tre per la vostra disponibilità, sicuramente le vostre interpretazione della gara, torneranno utili ad altri.

Ecco qua, amici di Match Fishing, questa è la cronaca di una bella giornata di sereno sport, dove non manca certo la spinta agonistica, ma dove sopratutto abbonda lo spirito giusto per apprezzare sia la vittoria che la sconfitta, poiché comunque vada la vera vittoria è quella di un gruppo di persone amiche che traggono piacere dallo stare insieme. Chiudo ringraziando Stefano Linati, il Deus ex Machina, che può vantarsi di aver messo insieme una gran bella manifestazione che darà l’avvio ad un percorso duraturo e poi, visto che un po’ di sano campanilismo non fa male, voglio ringraziare anche Vito ed Ettore, due atleti delle “Forze di Polizia” che salgono sul podio e sul podio di posti ce ne sono solo tre….. Bravi ragazzi.

Un saluto agli amici di Match Fishing.

Marcello Corbelli

Valle Lepri il mattino della gara.

Gregorio Monego, il primo.

Ettore Caruso, il secondo

Vito Benvenuti, il terzo.

Squadra LBF A, prima classificata.

Squadra LBF B, seconda classificata.

Con la magli azzurra accosciato Stefano Linati, in piedi, con il cappellino bleù è Michele Moscati, il Campione Iataliano in carica. la squadra delle Forze di Polizia lombarda.

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