A PONTE FERRO CON MICHELE NARO

Questo servizio è stato fatto prima dei tragici eventi che hanno colpito l’Emilia Romagna ed in particolare la zona del Cavo Lama.

L’augurio sia di chi ha preparato l’articolo sia della redazione è che si possa tornare presto a pescare in questi splendidi luoghi.

Il Cavo Lama è un canale che ospita uno dei campi gara più famosi del Paese, quel famoso “Campo Centrale”, compreso tra Ponte Scuole e Ponte Tagliana, che ha visto svolgersi innumerevoli competizioni di altissimo livello come Trofei d’Eccellenza, Campionati Italiani individuali ed a box e, non ultimo, un vittorioso Campionato Europeo vinto dalla Nazionale alcuni anni orsono.

IL CAMPO GARA CON SULLO SFONDO PONTE SAMICE…

A differenza di quanto accade nella stragrande moltitudine dei canali della Pianura Padana, dove la presenza delle breme è andata via via aumentando di intensità con il passare degli anni, la popolazione di pesci del Cavo Lama rimane sostanzialmente composta da carassi e carpe, di ogni taglia, mentre altre specie, anche se presenti, sono in numero decisamente ridotto rispetto alle precedenti.

Ecco quindi che il Cavo Lama è diventato una sorta di rarità nel panorama dei campi di gara del Nord Italia, potendovi svolgere quella pesca ai carassi che tante soddisfazioni ha dato al nostro agonismo.

Ma il Cavo Lama non è solo il Campo Centrale ma comprende anche diversi altri tratti destinati alle competizioni, per uno sviluppo totale di circa 9/10 km, di minore capienza ma altrettanto interessanti dal punto di vista tecnico o semplicemente per una bella pescata in relax.

I vari tratti che ospitano gare di vario livello generalmente sono denominati dai ponti che li delimitano, come Ponte Ascona/Ponte Leccona, Ponte Borelle/Ponte Capello, Ponte Ferro/Ponte Samice.Mi sono recato proprio in quest’ultimo tratto compreso tra i ponti Ferro e Samice con Michele Naro, della Minerva RossoBlù Team Bazza, per una pescata in assetto agonistico per cercare di sviscerare con il campione piacentino alcune delle caratteristiche di questo tratto di Cavo Lama.

Con noi anche Alfredo Ricci, ex Campione del Mondo di tiro con l’arco, passato alla pesca sportiva ed amico fidato di Michele, che accompagna sempre nelle sue pescate.In questo tratto il canale si presenta largo mediamente 25/28 metri, ha sponde rettilinee e si snoda per circa un chilometro con una capienza di cento posti gara.

Entrambe le sponde sono ricoperte da una folta vegetazione spontanea di cannette ed altra sterpaglia; la sponda su cui si pesca è quella sx, con il sole in fronte durante il mattino; qui la vegetazione è più contenuta e sono frequenti i varchi per arrivare all’acqua; è comunque indispensabile avere al seguito un attrezzo da taglio a manico lungo per diradare l’eventuale vegetazione in eccesso.

Il posizionamento sulla sponda è generalmente facilitato se si possiede una pedana, anche se un panchetto di buona qualità con gambe telescopiche può sopperire egregiamente alla pendenza.

Alle spalle del posto di pesca una strada sterrata di discreta qualità consente il transito ed il parcheggio dell’auto con comodità.

Un attrezzo indispensabile in questo tratto di Cavo Lama è sicuramente un guadino con manico di almeno 4 metri.

UN CARASSIO DELLA LAMA…

LA PESCA A 13 METRI

La pesca cosiddetta “a tutta canna” è, generalmente, la scelta d’elezione in Cavo Lama, almeno in partenza. A questa distanza, in questo tratto di canale, generalmente il fondale è già quasi completamente pianeggiante e si possono trovare i pesci, che si sentono abbastanza sicuri anche in caso di forte disturbo come accade durante una competizione.

E’ a questa distanza che viene fatta la pasturazione iniziale principale, mai esageratamente eccessiva, fatta con sfarinati e bigattini in colla, in varie proporzioni a seconda della pescosità prevista e, soprattutto, delle convinzioni personali.

La scuola di pensiero più in voga prevede lo scodellamento di 5/8 palle di pastura da carpe/carassi a circa 12 metri e la deposizione di 2/3 mandarini di bigattini, incollati tenacemente con molta quarzite, proprio sotto la vetta della canna, nel punto di pesca.

Anche Michele è sostanzialmente di quest’avviso e questa è la sua preparazione standard:

“Io preparo almeno un paio di chili di Gold Carassio/Carpa Team Bazza, una pastura da fondo gialla di facile bagnatura e molto versatile, che posso modulare come voglio a seconda della velocità dell’acqua, arricchita di 1/3 di scatola di mais.

A parte preparo anche due chili di ghiaino naturale con circa 250/300 grammi di bigattini che incollo con la Gomma Arabica Team Bazza, che lascia belle vive e mobili le larve. Preferisco non eccedere mai con i bigattini, almeno in partenza, per poi regolarmi nel prosieguo della gara a seconda della risposta dei pesci.

IL GHIAINO NATURALE

LA GOMMA ARABICA

IL RISULTATO DELL’INCOLLAGGIO

 

Negli ultimi anni il fondo iniziale lo faccio sempre esclusivamente a coppetta, per avere la maggior precisione possibile sulla linea di pesca. La pastura la scodello sempre un po’ più arretrata, mentre i bigattini in colla li metto proprio sotto la punta. Sono comunque convinzioni personali che risentono anche dell’indole del pescatore. Con questo sistema generalmente si vedono più mangiate, mentre chi preferisce una pesca più statica, su di un fondo fatto solo a bigattini incollati, predilige la scelta della taglia a cui può corrispondere però un minor numero di abboccate… Io preferisco pescare a filo fondo, con poco appoggio, per raccogliere tutto quello che entra.”

IL FONDO INIZIALE ESCLUSIVAMENTE A SCODELLA!

A SCODELLA…

MASSIMA PRECISIONE!!!

LA PASTURA ARRICCHITA CON IL MAIS

La tua lenza per la “pesca lunga”?

La prima cosa da verificare bene, anche in corso di gara, è l’effettivo movimento dell’acqua. Spesso, infatti, anche in questo canale si può avere la percezione errata di acqua in movimento per effetto del vento superficiale, mentre in realtà sotto è completamente ferma o comunque più lenta di quanto appare. Ecco che capire questa cosa ci orienta anche nella scelta della grammatura idonea alla pescata, prediligendo sempre una lenza mediamente meno pesante del necessario. Ma anche questa è una indicazione molto personale. Come modello di galleggiante io opto per un Team Bazza Gold8, un modello in balsa con deriva in carbonio ed antenna in plastica ad alta visibilità, molto utile su questo canale interessato da una moltitudine di riflessi della sponda opposta che possono creare non pochi problemi di percezione delle abboccate.

SERIE GOLD8

In caso la corrente sia più sostenuta o si voglia stare proprio fermi sulla zona pasturata, può essere indicato l’impiego di una piastrina da 2-3 grammi, molto sensibile, come la Rio Team Bazza.

LE PIASTRE RIO

Oggi l’acqua muove poco ed ho montato un Gold8 da 0.75 su di un trave di New Trax dello 0.12 e tarato con un bulk piuttosto alto, a circa 40/45 cm. dall’asola del terminale, composto da pallini medio piccoli; sotto 3 –4 pallini piccoli ad aprire verso il fondo. Come finale 20 centimetri di New Trax dello 0.10 ed un amo del 18 per innescare 1 o 2 bigattini o un piccolo chicco di mais. Come appoggio vario da 2/3 cm. fino a 10/15 a seconda delle situazioni, anche se io preferisco la prima.”

LE PRIMA CATTURE NON SI FANNO ATTENDERE!

UNA CARPOTTA…

LA “PESCA CORTA”

Una delle alternative, che spesso è quasi una prima scelta in questo campo gara, è la pesca con 4/5 pezzi di roubaisienne, davanti alla vegetazione del sotto sponda. Sentiamo dal piacentino cosa ne pensa e la sua impostazione per questa eventualità.

PROVIAMO LA PESCA CORTA…

Vista l’abbondante vegetazione della sponda su cui ci troviamo posizionati, l’eventualità di fare la pescata a breve raggio è molto consistente e spesso è la scelta vincente. Qui il pesce trova un buon habitat ed anche le carpe stanno volentieri su questa distanza, perché si sentono protette dalla vicinanza del canneto. A questa distanza il fondo degrada ancora verso il centro canale con una specie di scivolo e proprio su questo scivolo andremo a cercare i pesci. Per molti aspetti questa assomiglia molto alla classica pesca estiva sotto sponda dei carpodromi. Le punte che indirizziamo a questa pesca saranno corredate da elastici più importanti rispetto a quelle che impieghiamo nella pesca 13 metri, quindi almeno da 1.2/1.4 mm. e oltre, perché se attacchiamo una carpa importante dobbiamo impedire che si infili subito nelle cannette e cercare di portarla verso il largo per gestirla meglio.

Prepariamo delle lenze con un filo di assoluta affidabilità e di media rigidità, caratteristica auspicabile in questa pesca, come il New Record di Bazza dello 0.16 ed un terminale da 15/18 cm. dello 0.14 del New Trax per legare un amo del n°16 a curva larga su cui si possa innescare bene un chicco di mais o un ciuffo di tre bigattini.

Come galleggianti io uso dei modelli da 0.30/0.50 g. della serie GOLD2, un segnalatore sensibile ma robusto, a filo passante interno e con una astina dall’ottima visibilità.

GOLD2

 La geometria della lenza è molto semplice e prevede un bulk a circa 30 cm. dall’asola e 3 – 4  pallini piccoli sotto che debbono tarare allo spasimo il galleggiante.”

SCHEMA DI LENZA PER LA PESCA CORTA

L’INNESCO DEL MAIS

Ho visto che lasci poco filo tra il galleggiante e la cima della canna…

“Si, questa è una delle condizioni indispensabili per fare bene questa pesca: la precisione. Visto che si pesca su di una sponda digradante, dobbiamo essere sicuri di essere sempre in pesca nello stesso punto che abbiamo sondato. Anche l’appoggio sul fondo deve essere calcolato molto bene e solitamente si riduce a 2/3 cm. o anche meno. E’ una pesca molto dinamica, in cui l’esca non deve mai essere troppo ferma. Le mangiate sono solitamente fulminee ed appena accennate. Sembra tutto molto facile ma ti posso assicurare che questa tipologia di pesca è tra le più difficili e va preparata molto bene per avere successo.”

CIMA DELLA CANNA E GALLEGGIANTE MOLTO VICINI!!!

Come ti regoli con la pasturazione a questa distanza, Michele?

Generalmente, dopo aver fatto il fondo a 13 metri, deposito anche a qui una palla di pastura ed una piccola di colla. Durante la gara mantengo attiva la posizione con regolari lanci di bigattini sfusi, se la corrente lo consente, o in colla se l’acqua muove molto. Ogni tanto faccio un tentativo per vedere se qualche pesce è entrato. Se ci sono una mangiata si vede nel giro di poco tempo e spesso può essere anche un carassio di buona taglia.”

UN COMBATTIMENTO SOTTO SPONDA…

UNA CARPETTA PRESA A 4 PEZZI DI CANNA

LA PESCA A GALLA

Terza ma non ultima opzione tecnica, la famosa pesca a galla, che in molte occasioni è stata la tecnica che ha fatto ribaltare gare nate male.

Sentiamo da Michele come la interpreta:

“La pesca a galla è una tecnica molto importante e spesso determinante in Lama. Solitamente si esplica a tutta canna, con uno svolazzo di filo tra cima della canna e galleggiante di almeno 1.5 m. per attuare l’azione di pesca più al largo e disturbare il meno possibile i pesci con l’ombra dei movimenti della cima. Nella pesca a galla una delle cose determinanti per un buon risultato è capire prima possibile se e dove sono i carassi, a quale altezza. Personalmente preferisco pescare con una distanza amo/galleggiante leggermente superiore alla profondità a cui sono posizionati i pesci, esercitando poi dei richiami frequenti.

La lenza è estremamente semplice e varia poco a seconda della disponibilità ad abboccare dei pesci; solitamente si compone di un bulk, che tara completamente il segnalatore, a 35 centimetri dall’amo circa. Nel caso i pesci siano piuttosto diffidenti si possono aprire un paio di pallini verso il basso, distanziandoli equamente tra di loro.”

 E per la pasturazione come ti regoli?

“Un’altra particolarità dei carassi della Lama è che, solitamente, per fare questa pesca occorrono veramente poche esche, se non qualche bigattino fiondato sporadicamente sulla linea di pesca, comunque sempre molto pochi.”

Anche in questa tecnica la forma del galleggianti che andremo ad impiegare è importante…

Certamente! Avere un segnalatore che entra in pesca in maniera progressiva, disegnando una ideale curva armonica in acqua ci può consentire una percezione migliore della tocca del pesce. Io preparo dei galleggianti da 0.30 fino ad 1 grammo della serie Gold6, una pera rovesciata a baricentro alto che ha un perfetto rapporto altezza/larghezza per una corretta presentazione dell’esca. La varietà di grammature dipende dalla frequenza di mangiate che si registrano, dalla presenza di vento che influenza la deposizione dell’esca e da quanta bandiera voglio tenere sopra il galleggiante.

GOLD6

A GALLA!!!

Durante la mattinata i pesci della Lama hanno reagito molto bene alle pasture e alle lenza di Michele Naro, che ha catturato con continuità dei carassi di buona pezzatura e diverse carpe, tutte molto sane e combattive, che hanno testato alla grande la sua Team Bazza 12.000 Strong e tutti gli altri materiali dell’Azienda bolognese.

MICHELE CON ALFREDO RICCI, CAMPIONE DEL MONDO DI TIRO CON L’ARCO!

ARTICOLO TRATTO DAL SITO

www.teambazza.it

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