Lo Storione cobice: l’attività FIPSAS per la riproduzione.

Lo Storione Cobice è una specie endemica del Distretto padano-veneto. Le sue caratteristiche sono alquanto primitive, difatti presenta uno scheletro cartilagineo e una coda eterocerca. Ha il corpo affusolato, bocca ampia con dei barbigli all’apice del muso.

Gli scudi sono più chiari rispetto al colore del dorso e il ventre è bianco. Raggiunge la maturità sessuale verso gli 8÷10 anni e comunque con una lunghezza non inferiore al metro.

Da recenti studi scientifici è confermata la capacità di questa specie di completare tutto il ciclo vitale in acque dolci. Si sposta da fiume a fiume ed in quelli che sfociano nel golfo di Venezia ossia dal Tagliamento, Piave, Lemene, Livenza, Sile, Brenta, Adige e Po.

Nel lontano 1998 la Sezione Provinciale FIPSAS di Venezia, presentò un progetto all’Amministrazione Provinciale di Venezia per il recupero dello Storione Cobice, specie in via di estinzione nell’areale fluviale del Veneto.

Da subito l’Ente condivise l’iniziativa avviando un ambizioso progetto mettendo a disposizione fondi per l’acquisto di alcuni stochs di animali e coinvolgendo biologi e ricercatori per la traccia scientifica.

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Gli Storioni Cobice acquistati sono stati marcati con un pit-tag (minuscolo micro-chip inserito nella parte dorsale subito dietro la testa) e liberati in vari punti lungo il fiume Piave: questo tipo di marcatura non influenza assolutamente la vitalità e il comportamento dei pesci ma permette di riconoscere (mediante corretta strumentazione) i singoli esemplari una volta che questi sono catturati. Ciò comporta di acquisire tutta una serie di informazioni sulla ecologia e biologia della specie.

Questa iniziativa proseguì nel tempo e furono coinvolte altre sezioni provinciali FIPSAS e Amministrazioni Provinciali del Veneto fino a promuovere in sede Europea un LIFE NATURA per la tutela e salvaguardia dello Storione Cobice.

Nel progetto europeo sono state coinvolte tre regioni: la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto, due Università e l’Ente Parco del Po’. Il progetto aveva una validità temporale di tre anni e prevedeva: Lo studio della specie e la riproduzione della specie presso l’ittiocoltura Bresciani di Quinto di Treviso ed inoltre l’acquisizione di materiale ittico proveniente dall’azienda VIP di Orzinuovi specializzata nell’allevamento di Storioni Cobice.

Nel Periodo del LIFE sono stati immessi nei principali fiumi padani diverse migliaia di storioni tutti con il micro-chip.
La FIPSAS, in tutto questo periodo, a messo in campo tutte le risorse umane e materiali disponibili, giorno e notte, dalle guardie, ai mezzi e ai pescatori affiliati alle società di pesca.

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Terminati i contributi della Comunità Europea, solo la FIPSAS di Venezia ha continuato a credere fortemente in questo progetto per salvare lo Storione Cobice, da estinzione certa, ed ha proseguito per un breve periodo nell’immissione di esemplari nei corsi d’acqua del Veneto.
La FIPSAS di Venezia che ha creduto e promosso questo progetto, fin dall’inizio, ha continuato, sebbene le poche risorse disponibili, a incrementare le popolazioni del Cobice, con immissioni mirate.

Alla fine dopo tanti sforzi, che sembravano vani, riesce a intravedere la luce alla fine del tunnel, infatti quest’anno sia nel Fiume Piave e nel Fiume Livenza sono stati catturati, con i bilancioni, degli esemplari giovani di Storione Cobice (n°7) nati lo scorso anno visto le dimensioni. Da due storioncini sono stati prelevati dei campioni di pinna per verificare se il DNA corrisponde a quegli esemplari immessi nei primi anni del progetto.

Tutto ciò fa ben sperare (con le dovute cautele) che l’obiettivo della FIPSAS sia stato centrato, questo non vuol dire che la FIPSAS abbandona il progetto; anzi a fronte di tutto questo, il Comitato Regionale Veneto della FIPSAS ha ottenuto un importante finanziamento dalla Regione Veneto per proseguire le attività anche nel 2015.

Fin dall’inizio della sperimentazione la FIPSAS ha occupato un ruolo fondamentale e di notevole importanza, infatti, le guardie volontarie avevano ed hanno il compito di rilevare dai pescatori sportivi e professionisti le catture di storione cobice.
La presenza dei pit tag consentono di identificare in modo univoco lo storione, per cui è possibile vedere quanto questo si sposta nel reticolo idrografico e quanto cresce.

Dati importantissimi per una corretta gestione della risorsa ittica.
Sfortunatamente la maggior parte dei dati di ritorno, se non gli unici dati rilevati, sono quelli della Sezione FIPSAS di Venezia, dove ai pescatori veniva riconosciuto un po’ di denaro per la segnalazione della cattura. Forse un giorno i pescatori capiranno che non si fanno queste cose per i soldi, ma per proteggere l’ambiente.

Dimenticavo una cosa molto importante, in tutto questo periodo quasi quindici anni, nel progetto, la FIPSAS è riuscita a coinvolgere le scolaresche e farle partecipi nelle semine insegnando loro l’importanza della biodiversità che vive nei nostri fiumi e che i pesci, sebbene non visibili come i mammiferi o gli uccelli, svolgono un ruolo importantissimo nell’ecosistema acquatico globale del nostro pianeta.

Vorrei dire a qualche commentatore dei post di Macth Fishing che la FIPSAS non è solo gare ma è anche tutto questo.

Cordialmente Francesco

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